ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06913

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SCHIRRU AMALIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012
SANTAGATA GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/05/2012
Stato iter:
02/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/10/2012
Resoconto MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 02/10/2012
Resoconto SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/05/2012

SOLLECITO IL 06/09/2012

DISCUSSIONE IL 02/10/2012

SVOLTO IL 02/10/2012

CONCLUSO IL 02/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06913
presentata da
AMALIA SCHIRRU
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

SCHIRRU, BELLANOVA, CODURELLI, DAMIANO, MATTESINI, RAMPI, GNECCHI, BOBBA, BERRETTA, MIGLIOLI, GATTI, MADIA e SANTAGATA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


la riforma del sistema pensionistico varata nel dicembre 2011 attraverso l'emanazione del decreto «SalvaItalia» (decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, si è posta l'ambizioso obiettivo di garantire il rispetto degli impegni internazionali e con l'Unione europea, dei vincoli di bilancio, la stabilità economico-finanziaria e di rafforzare la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico in termini di incidenza della spesa previdenziale sul prodotto interno lordo;


tali propositi sono stati in parte offuscati da una serie di problematiche che il Partito Democratico ha immediatamente evidenziato, cercando di intervenire in tutte le sedi per meglio caratterizzare la riforma sotto il profilo dell'equità;


la situazione di incertezza in cui sono stati posti i lavoratori disabili rientra tra queste: la legge n. 222 del 1984, relativa alla disciplina dell'invalidità pensionabile, dispone, all'articolo 1, comma 10, che: «al compimento dell'età stabilita per il diritto alla pensione di vecchiaia, l'assegno di invalidità si trasforma, in presenza dei requisiti di assicurazione e contribuzione, in pensione di vecchiaia (...)»;


allo stesso tempo l'articolo 1, comma 8, del decreto legislativo n. 503 del 1992, prescrive per i lavoratori disabili in misura non inferiore all'80 per cento che i limiti di età per il diritto alla pensione nell'Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti sia di 60 anni; in questo caso, i titolari di assegno di invalidità devono presentare apposita domanda al fine di ottenere la conversione in pensione di vecchiaia;


qualora lo stato di invalidità sia accertato secondo le procedure stabilite, si deve tener conto della data di compimento dell'età richiesta, 60 anni, e da questa far trascorrere il periodo di 12 mesi richiesto dall'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2010;


il decreto «SalvaItalia» ha, però, determinato nuovi requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, stabilendo che per potervi accedere, i soggetti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria (AGO) dei lavoratori dipendenti, abbiano compiuto, nel 2012, 66 anni (il limite di età sarà poi progressivamente aumentato in conseguenza dell'adeguamento alla speranza di vita);


tale disposizione ha creato comprensibili e giustificate preoccupazioni tra i lavoratori disabili, i quali, condizionati anche dalla situazione di estrema incertezza provocata dalla riforma pensionistica in molte fasce di lavoratori ancora oggi ignare del loro destino, chiedono chiarezza e trasparenza relativamente ai loro diritti pensionistici;


risultando confermata la vigenza delle disposizioni relative alla particolare disciplina cui sono sottoposti i lavoratori disabili, al fine di rassicurare e dissipare i tanti dubbi che pur segnalano al riguardo molti di essi, sembrerebbe necessario un atto di indirizzo volto a confermare il limite di 60 anni per il diritto alla trasformazione dell'assegno di invalidità in pensione di vecchiaia per i lavoratori con disabilità non inferiore all'80 per cento -:


quali iniziative intenda adottare, anche per contribuire a fornire elementi di maggior serenità nei riguardi di una platea già scossa dallo stato di profondo disagio sociale che pervade il nostro Paese, per i lavoratori con disabilità non inferiore all'80 per cento, al fine di certificare in maniera chiara e inequivoca il loro diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dei 60 anni di età. (5-06913)