ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06908

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO ANTONINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 23/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06908
presentata da
ANTONINO RUSSO
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

ANTONINO RUSSO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

la formazione degli insegnanti delle scuole primarie e dell'infanzia è devoluta alle università, le quali vengono autorizzate di anno in anno ad attivare allo scopo i corsi di laurea in «scienze della formazione primaria» di durata quinquennale a ciclo unico;

l'accesso a detti corsi di laurea è a numero chiuso, determinato secondo le previsioni di copertura dei posti di insegnamento nelle relative scuole nel quinquennio successivo. La previsione è operata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca su base regionale, in modo da garantire che la formazione dei futuri docenti sia effettivamente collegata al fabbisogno del territorio e quindi alle opportunità occupazionali reali;

nel documento relativo alla previsione occupazionale per il triennio 2011-2014, intitolato «Scuola infanzia e primaria. Definizione della disponibilità per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria» (pubblicato sul sito web del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca al seguente indirizzo) il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca indica in 16.831 il numero dei posti da coprire a livello nazionale, pari a 5.611 insegnanti da formare per ciascun dei tre anni accademici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014;

da diversi anni, e purtroppo anche per i prossimi se non si porrà un adeguato rimedio, nelle regioni del centro-sud (Lazio, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) - a fronte di un fabbisogno complessivo di 3.014 insegnanti messo a disposizione nei propri corsi di laurea - le università delle stesse regioni hanno richiesto di attivare soltanto 1.741 posti, pari a poco più della metà delle effettive opportunità di lavoro previste. In altre parole, il Ministero prevede opportunità occupazionali nelle scuole dell'infanzia e primarie, le università - che pure attivano a volte corsi di laurea che all'interrogante appaiono improbabili e del tutto scollegati dal mondo del lavoro - rifiutano di attivare i relativi percorsi di formazione;

esiste tuttavia un'eccezione: in Sicilia - dove la differenza tra i posti previsti e quelli offerti è di 263 per ogni anno accademico - la libera università degli studi di Enna «Kore» chiede da tempo di potere attivare il corso di laurea in scienze delle formazione primaria e regolarmente, anno dopo anno, il comitato regionale di coordinamento degli atenei siciliani esprime parere favorevole alla richiesta dell'università di Enna, ma il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ad avviso dell'interrogante inspiegabilmente non ne autorizza l'attivazione, sulla base della prassi di autorizzare un solo corso per ciascuna regione;

in realtà, nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Lazio e Campania, i corsi di laurea in scienze della formazione primaria sono due per ciascuna. Non si capisce, a questo punto, come mai la Sicilia, che è la più grande regione italiana ed una delle più popolose, debba rimanere con un solo corso, in presenza peraltro dell'esigenza di coprire 263 posti che l'università di Palermo (la sola autorizzata finora in Sicilia) non può sostenere;

il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a proposito delle differenze negative tra i posti di lavoro previsti annualmente e i posti autorizzati agli atenei, fa notare - nel documento pubblico sopra richiamato - che esse «sono determinate esclusivamente dalla disponibilità dell'offerta formativa degli Atenei». Nel caso della Sicilia, ciò quindi, evidentemente, appare non risponde alla realtà;

la mancata autorizzazione all'università di Enna ad attivare il corso di laurea in scienze della formazione primaria appare incomprensibile, anche alla luce del fatto che i giovani siciliani che intendono accedere alla professione di insegnante sono costretti ad emigrare due volte: non soltanto per avere un posto di lavoro, ma anche per acquisire il titolo di studio necessario a cercarlo. In questa vicenda vi è, dunque, qualcosa di paradossale, visto che per almeno 263 di essi (quasi 800 nel triennio considerato da Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca) non sarebbe necessario emigrare né per acquisire il titolo, né per ottenere il posto di lavoro;

la Kore può essere autorizzata legittimamente ad istituire il corso di laurea magistrale in scienze della formazione primaria - fermo restando naturalmente il possesso dei requisiti minimi - senza arrecare alcun danno agli altri atenei, ed anzi realizzando un'azione di servizio in favore del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che potrebbe in tal modo colmare la differenza tra fabbisogno di formazione dei giovani che intendono operare come futuri insegnanti della scuola primaria e offerta formativa del sistema universitario nazionale. Si tratta semplicemente di applicare in Sicilia lo stesso modello del doppio corso (1 statale + 1 non statale) esistente in Lombardia, Marche, Campania e Lazio sin dal 1998;

nelle prossime settimane è prevista, come di consueto, l'emanazione del decreto ministeriale relativo alla programmazione 2012/2013 -:

quali iniziative il Governo intenda adottare per porre fine ad una situazione incresciosa che, oltre ad una odiosa discriminazione, determina conseguenze paradossali, inefficienza nel sistema di formazione siciliano, nonché ingiustificati sacrifici per i tanti giovani che intendono formarsi in questo specifico campo;

se non ritenga doveroso, all'atto del prossimo decreto ministeriale di programmazione, riconoscere la disponibilità e la formale istanza della università Kore di Enna ed autorizzarla alla istituzione del suddetto corso di laurea;

in caso contrario, quali siano state e quali continuino ad essere, nel dettaglio, le ragioni ostative. (5-06908)