ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06807

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 629 del 09/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALOMBA FEDERICO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 09/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 09/05/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 09/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 09/05/2012
Stato iter:
13/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2012
Resoconto BRAGA FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 13/11/2012
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/05/2012

DISCUSSIONE IL 13/11/2012

SVOLTO IL 13/11/2012

CONCLUSO IL 13/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06807
presentata da
FEDERICO PALOMBA
mercoledì 9 maggio 2012, seduta n.629

PALOMBA, DI GIUSEPPE e MESSINA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il regolamento (CE) 2807/83, modificato dal regolamento (CE) 2737/99, fa obbligo alle imbarcazioni di 10 metri o superiori operanti nel Mar Mediterraneo della tenuta e compilazione del giornale di bordo;

è poi richiesto che la tenuta del libro di bordo porti la registrazione delle specie ittiche pescate, con la vidimazione obbligatoria da presentare agli uffici delle capitanerie di porto entro e non oltre le 48 ore;

l'entrata in vigore delle nuove normative europee in materia di pesca, fatte prevalentemente per i grandi natanti pescherecci (che maggiormente possono creare problemi alle risorse ittiche), mentre non crea problemi per i forti armatori (che possono disporre di un'organizzazione burocratica), ha creato gravi difficoltà alla piccola pesca ed agli armatori individuali di piccoli natanti, che non si trovano né nell'una, né nell'altra condizione;

in particolare, la tenuta del libro di bordo con la registrazione delle specie ittiche pescate rappresenta per questa categoria di operatori del mare un fardello pesante e spesso insopportabile, soprattutto per la gran parte di essi che non possiede un grado di istruzione adeguate mentre la compilazione richiede una cultura superiore a quella media. Ad esempio, nelle marinerie del Sulcis (territorio svantaggiato della Sardegna meridionale) il 90 per cento degli operatori non possiede la licenza media, ed il 50 per cento neppure quella elementare;

inoltre, anche la vidimazione obbligatoria da presentare agli uffici delle capitanerie di porto, entro e non oltre le 48 ore, rappresenta un pesantissimo onere per la piccola pesca quando manchi una presenza capillare di tali capitanerie. Per ritornare alla situazione del Sulcis, già richiamata, un pescatore di Teulada deve fare 80 chilometri per due volte per andare alla capitaneria di porto di Cagliari o 45 chilometri per due volte per andare a quella di S. Antioco (16.250 chilometri all'anno). Sempre per andare a quest'ultima ci vogliono 30 chilometri per due volte da S. Anna Arresi, 25 chilometri per due volte da Masainas e 50 chilometri per due volte da Buggerru (18.000 chilometri all'anno). Si tratta di un adempimento che produce un enorme dispendio e, per i natanti di proprietà di un solo pescatore, il blocco dell'attività, cioè il fermo della remunerazione: può capitare che si debba andare per la vidimazione in un giorno buono per la pesca e stare fermi quello successivo per le avverse condizioni meteorologiche;

a ciò si aggiunge il severo trattamento sanzionatorio per le infrazioni consistente nella decurtazione di punti dalla licenza;

pur convenendosi sulla necessità di una migliore regolamentazione dell'esercizio della pesca sembrerebbe opportuno limitare i parametri di applicabilità della normativa portando l'obbligatorietà del suo rispetto ai natanti da 15 metri in su ovvero di tonnellaggio superiore alle 10 GT, in modo che la piccola pesca sia esentata da pesanti adempimenti burocratici e da costi economici enormi -:

se il Governo convenga sull'esistenza degli inconvenienti sopra lamentati, quali siano i suoi orientamenti in proposito e se ritenga di dover assumere iniziative con grande urgenza, in considerazione della gravità della situazione che penalizza oltre ogni ragionevolezza l'intero settore della piccola pesca, affinché la normativa vigente possa essere modificata ed adeguata (ad esempio, innalzandosi l'obbligo ai natanti di 15 metri o più ovvero di tonnellaggio superiore alle 10 GT) in modo che siano eliminati soffocanti (e spesso inadeguati alle condizioni culturali) adempimenti burocratici e non si debbano sopportare costi economici troppo pesanti o negative ricadute sulla licenza. (5-06807)