ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06697

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: CALVISI GIULIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06697
presentata da
GIULIO CALVISI
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

CALVISI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, recante il complesso delle misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, ha conferito al Governo la delega per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;

l'interrogante ha più volte sollecitato il Ministro della giustizia ad intervenire affinché vengano stabiliti criteri di valutazione della concreta realtà territoriale sulla quale deve operare tale riorganizzazione e segue con preoccupazione l'iter della delega con la quale si sta programmando la soppressione di numerosi uffici giudiziari della Sardegna, tra i quali la sezione distaccata di Olbia;

le conseguenze della chiusura di un presidio di legalità in un territorio in rapida espansione demografica, ed in particolare con il maggiore tasso migratorio in Sardegna, vanno ben oltre la semplice modifica, comunque peggiorativa, della geografia giudiziaria;

vi è infatti il rischio concreto di una sottovalutazione delle esigenze di presenza dello Stato e di tutela della collettività di fronte a fenomeni inquietanti di criminalità;

a tale proposito va ricordato l'attentato con esplosivo ad alto potenziale che lo scorso anno ha devastato un'intera via al centro della città di Olbia e che solo per una sorte benevola non ha determinato delle vittime. Un attentato che convinse l'allora Ministro dell'interno Maroni a recarsi nella città gallurese per rendersi conto personalmente della situazione ed assumere nel confronto dialettico con l'amministrazione comunale gli impegni di intervento per conto del governo. È noto che le locali forze di polizia sono costrette ad operare con mezzi ormai inadeguati e personale insufficiente, e solo poche settimane orsono alcuni agenti hanno rischiato di morire all'interno di un ascensore del fatiscente locale commissariato, il cui impianto aveva preso fuoco;

con la chiusura della sezione distaccata del tribunale, i disagi per le forze di pubblica sicurezza e per i corpi militari di polizia giudiziaria sarebbero aggravati in modo non più sopportabile;

si pensi a tutte le attività procedurali inerenti al fermo ed all'arresto in flagranza che devono necessariamente ottenere la convalida del giudice: Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza dovrebbero impegnare giornalmente il proprio limitato personale ed i propri limitati mezzi per la scorta delle persone sottoposte all'arresto e per il loro trasferimento presso la sede del tribunale di Tempio Pausania che, trovandosi in zona montuosa servita da strade il cui tracciato ripercorre quello usato dalle carrozze ottocentesche, determina tempi e costi di impiego irragionevoli. Queste energie verrebbero irrimediabilmente sottratte ai compiti di presidio del territorio;

congiuntamente a ciò la chiusura dell'ufficio UNEP associato alla sezione distaccata di Olbia, costituendo un grave ostacolo nella esecuzione dei provvedimenti giudiziari, avrebbe inevitabili e gravi riflessi sull'ordine pubblico e sulla civile convivenza: occorre infatti tenere presente che, tra le sedi distaccate di tribunale che insistono su capoluoghi di provincia, la sezione distaccata di Olbia ha la peculiarità quasi unica in Italia di avere un carico di lavoro civile e penale superiore allo stesso tribunale di appartenenza: in caso di soppressione l'ampiezza e la complessa orografia del territorio costringerebbero gli ufficiali giudiziari, già ora in numero gravemente inadeguato alle esigenze della Gallura costiera, a quotidiane e dispendiose trasferte che non consentirebbero l'assolvimento dell'imponente carico di lavoro, salvo non si pensi ad un rilevante aumento degli addetti ed al reperimento di nuovi uffici, essendo gli attuali assolutamente inadeguati, con costi che al contrario delle aspettative del Governo andrebbero notevolmente ad aumentare;

l'esecuzione dei provvedimenti giudiziari subirebbe una vera paralisi in un territorio in cui vanno aggravandosi le tensioni sociali, determinando il venir meno della fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni e nella loro efficacia, con conseguente aumento di fenomeni illeciti e perfino criminali indotti dalla consapevolezza dell'assenza di pronta risposta della giustizia -:

se i Ministri interrogati non ritengano che la chiusura dei presidi di giustizia sul territorio, ed in particolare dell'ufficio giudiziario essenziale della sezione distaccata di Olbia, sia in contrasto con le esigenze di tutela dell'ordine pubblico del territorio della Gallura;

se il Ministro dell'interno non intenda attuare una rigorosa verifica sulle conseguenze di ordine pubblico conseguenti al detrimento dei servizi della giustizia civile e penale;

se i Ministri interrogati non intendano, di concerto, prendere provvedimenti perché nell'azione di Governo volta alla riorganizzazione degli uffici giudiziari siano salvaguardate le esigenze palesi di presenza dello Stato e di tutela dell'ordine pubblico nel territorio della Gallura costiera. (5-06697)