ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 401 del 24/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 24/11/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03879
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
martedì 23 novembre 2010, seduta n.401

SIRAGUSA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

da mesi ormai è in atto un conflitto fra l'intera comunità docente, rettore e senato accademico dell'università di Palermo, sull'impossibilità di dar via all'anno accademico nell'ateneo e, segnatamente, nella Facoltà di lettere e filosofia;

tale vicenda si inserisce nel quadro di indeterminatezza determinato dai tagli inflitti negli ultimi due anni dal Governo al sistema universitario e dalle modifiche annunciate in materia di università che hanno provocato il comprensibile stato di agitazione dei ricercatori i quali hanno legittimamente deciso di dichiarare la propria indisponibilità ad assumere carichi didattici aggiuntivi, svolti fino ad oggi su base volontaria e quasi sempre a titolo gratuito, e che garantivano l'avvio di buona parte dei corsi in tutte le facoltà di Italia e anche, in misura assai rilevante, nella facoltà di lettere dell'università di Palermo;

in data 10 novembre 2010 il quotidiano la Repubblica e il Giornale di Sicilia hanno dato ampio risalto alla vicenda;

in particolare, nell'articolo di Repubblica dal titolo «Lettere, la Facoltà dà il via ai corsi ma è scontro fra ricercatori e Lagalla» si legge: «prima le richieste della Facoltà di Lettere, cominciate ad aprile e ripetute nei giorni scorsi, di maggiori garanzie sulla copertura degli insegnamenti, culminate nella decisione del 21 ottobre scorso di non votare l'avvio dell'anno accademico, nonostante il piano varato dal Senato accademico e caldeggiato dallo stesso Rettore per far fronte ai corsi rimasti scoperti a seguito della protesta. Poi la replica del Rettore, che in una nota ha duramente contestato la scelta di rinviare l'inizio delle lezioni, minacciando trattenute retributive e tagli ai finanziamenti per Lettere. Una nota alla quale la Facoltà, dopo aver varato l'avvio dell'anno accademico con il 55 per cento dei corsi del primo semestre senza docenti, ha controreplicato con un documento, approvato all'unanimità, in cui si contesta apertamente l'operato di Lagalla»;

il coordinamento di protesta dei professori e dei ricercatori contro la riforma del sistema universitario, sostiene che vi sia una responsabilità precisa degli organi di governo dell'Ateneo relativamente al quadro incerto con cui si è avviato l'anno accademico, ricordando che non vi è in atto alcuna astensione dall'attività didattica e che professori e ricercatori hanno sempre operato con assoluto rispetto degli obblighi di legge;

gli stessi sottolineano come il consiglio di facoltà di lettere - posto di fronte da una parte alla trasmissione dell'offerta formativa al MIUR, deliberata nel mese di giugno dal senato accademico, dall'altra all'avvio delle procedure di immatricolazione deciso dal rettore nonché alla delibera del senato accademico in ordine all'inizio delle lezioni - nella seduta del 21 ottobre ha ritenuto, coerentemente con le posizioni da sempre espresse, di doversi astenere dal votare un piano di avvio dell'anno accademico senza conoscere preliminarmente e puntualmente le condizioni di effettiva copertura didattica dei corsi di studio;

il rettore, che a giugno si è assunto, d'intesa con il senato accademico, la responsabilità di trasmettere al MIUR un'offerta formativa che sapeva priva dei necessari requisiti di docenza per l'accreditamento dei corsi di studio, oggi non fornisce garanzia alcuna in ordine alla validità giuridica dell'anno accademico 2010/11 e si limita a fornire rassicurazioni generiche agli studenti, indicando per di più quali responsabili della attuale, difficilissima situazione proprio quei docenti che sin da aprile hanno segnalato in modo formale e nelle sedi deputate (consigli di corsi di laurea, consiglio di facoltà) l'esigenza di riformulare l'offerta formativa dell'anno accademico 2010/11 in considerazione delle indisponibilità a carichi didattici aggiuntivi;

un siffatto avvio avventuroso dell'anno accademico danneggia fortemente gli studenti che corrono il rischio di essersi iscritti a corsi di studio privi dei necessari requisiti per un formale riconoscimento di validità giuridica;

la situazione di numerose facoltà dell'ateneo è analoga a quella di lettere e filosofia;

quello citato è solo un esempio delle conseguenze dell'assurdo trattamento riservato alle università -:

se il Ministro sia a conoscenza di tale situazione e se non ritenga di ascoltare le preoccupazioni di professori, ricercatori e studenti in materia di riduzione dei fondi e di riforma dell'università;

quali iniziative di competenza intenda assumere, pur nell'autonomia dell'università di Palermo, a garanzia dei diritti degli studenti. (5-03879)