ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03567

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 381 del 12/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 12/10/2010
Stato iter:
13/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 13/10/2010
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2010
Resoconto VIALE SONIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 13/10/2010
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/10/2010

SVOLTO IL 13/10/2010

CONCLUSO IL 13/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03567
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 12 ottobre 2010, seduta n.381

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

l'Area del poligono di tiro a segno di Castellammare di Stabia, appartenente inizialmente al patrimonio indisponibile dello Stato, fu data in consegna dal Ministero delle finanze al Ministero della difesa con verbale del 24 marzo 1956, e iscritto nella scheda patrimoniale n. 478;

successivamente, a seguito della circolare n. 131 del 24 luglio 1957 (prot. n. 24054), con la quale il Ministero delle finanze disponeva che i poligoni di tiro passassero al demanio dello Stato, il predetto poligono di Castellammare fu inserito, con verbale del 5 febbraio 1958, tra i beni del demanio dello Stato e consegnato al Ministero della difesa - ramo esercito;

sulla predetta area, sita in via Grotte di San Biagio n. 17, sussistono diversi immobili, tra i quali c'è, originariamente accatastato al catasto fabbricati alla partita 1579, particella n. 94, quello in uso sine titulo al signor Vittorio Cascone, figlio del custode del poligono stesso, nei confronti del quale l'Agenzia del demanio ha avanzato richiesta di rilascio dell'alloggio;

tuttavia, nella medesima area demaniale sussistono anche altri alloggi: in particolare, 6 alloggi occupati da privati, accatastati originariamente alla medesima partita 1579, particella 107, nonché l'orfanotrofio di Napoli, il cui immobile è accatastato alle particelle 106-108, per il quale viene corrisposto un canone enfiteutico;

a differenza di quanto avvenuto al signor Cascone, nei confronti dei predetti privati occupanti gli altri alloggi esistenti sul suolo demaniale del poligono non sono state al momento avanzate richieste di rilascio;

parimenti incomprensibile risulta la circostanza riportata secondo cui, nei documenti catastali relativi agli immobili accatastati alla particella n. 94 ed alla particella n. 107, nonché negli atti dell'Agenzia del demanio relativi all'alloggio occupato dal signor Cascone, non si fa più riferimento alla partita n. 1579, che prima accomunava tali immobili, quasi a voler determinare una differenziazione che all'interrogante appare fittizia nella situazione giuridica degli stessi;

la vicenda appena illustrata appare sintomatica della condizione di confusione che sembra in molti casi caratterizzare la condizione del demanio pubblico: a tale proposito appare evidente come le esigenze di legalità che devono orientare gli uffici competenti nella gestione dei beni demaniali debbano valere nei confronti di tutti, e non possano divenire fonti di inaccettabili discriminazioni -:

se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero e quali siano le motivazioni del differente comportamento tenuto dall'Agenzia del demanio con riferimento a situazioni che sembrano del tutto analoghe. (5-03567)