ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03546

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 379 del 06/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/10/2010
Stato iter:
03/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2011
Resoconto SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 03/03/2011
Resoconto PILI MAURO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/10/2010

DISCUSSIONE IL 03/03/2011

SVOLTO IL 03/03/2011

CONCLUSO IL 03/03/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03546
presentata da
MAURO PILI
mercoledì 6 ottobre 2010, seduta n.379

PILI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105, recante misure urgenti in materia di energia ha previsto, all'articolo 3-bis (Modifica del termine per la concessione della miniera di carbone del Sulcis): «1. Al comma 14 dell'articolo 11 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, come modificato dall'articolo 38, comma 4, della legge 23 luglio 2009, n. 99, le parole: "entro il 31 dicembre 2010" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2011"»;

tale proroga risulta funzionale a consentire il corretto svolgimento di tutte le procedure necessarie previste per l'indizione della gara;

i termini previsti per l'espletamento della gara devono essere ridotti al minimo, ben sapendo che risulta indispensabile, al fine del buon esito del progetto, l'utilizzo delle opportunità previste a livello europeo necessarie a rendere economico il progetto integrato miniera centrale Carbosulcis;

per l'attuazione del programma energetico europeo per la ripresa (EEPR), la Commissione europea ha previsto azioni nazionali coordinate, integrate dall'azione diretta dell'Unione europea, destinate ad apportare potere d'acquisto nell'economia e a rilanciare la domanda attraverso un incentivo finanziario immediato del valore di 200 milioni di euro;

la Commissione europea, con l'avanzare della crisi finanziaria ed economica, ha ritenuto fossero necessari interventi di spesa pubblica destinati a favorire gli investimenti nelle reti di energia e nella produzione innovativa di energia rinnovabile, nonché per accelerare lo sviluppo delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio;

per perseguire questi obiettivi, il piano energetico è sovvenzionato con una dotazione finanziaria di 3.980 milioni di euro a sostegno di tre sottoprogrammi. Il regolamento assegna 2.365 milioni di euro a progetti di infrastrutture per il gas e per l'energia elettrica; 565 milioni di euro a progetti di energia eolica in mare e 1.050 milioni di euro a progetti di cattura e stoccaggio del carbonio;

il contributo dell'Unione viene assegnato sotto forma di sovvenzioni ai promotori dei progetti nei tre ambiti del programma. I progetti vengono individuati preventivamente e riportati nell'allegato al regolamento, mentre le misure pratiche per attuare tali progetti, e i loro promotori, vengono selezionati attraverso un invito a presentare proposte, sulla base di criteri dettagliati di ammissibilità, selezione e aggiudicazione; i finanziamenti possono coprire fino all'80 per cento nel caso della cattura e stoccaggio del carbonio. In termini di impegno finanziario è la prima volta che viene reso disponibile un finanziamento di tale entità nell'ambito del bilancio dell'Unione europeo. Si tratta di un cambiamento importante rispetto alle somme relativamente esigue erogate finora dalla Commissione nel quadro del programma delle reti transeuropee dell'energia (TEN-E), dei programmi quadro di RST e del programma energia intelligente - Europa (EIE);

il concetto cardine del piano europeo è legato alla tempistica dei progetti e della loro esecuzione, funzionalmente alla ripresa economica. L'obiettivo della Commissione è quello di mettere il denaro rapidamente nel circuito dell'economia. Tale principio si riflette nel regolamento del programma europeo per l'energia e la ripresa economica, il quale richiede che gli impegni legali destinati ad attuare il piano EEPR vengano presi entro il 31 dicembre 2010;

il regolamento richiede che i criteri di concessione delle sovvenzioni comprendano l'immediata attuabilità delle misure proposte per il finanziamento EEPR, in particolare la loro capacità di avviare la spesa del capitale in arrivo nel 2010;

le sovvenzioni vengono assegnate sulla base della capacità dei richiedenti di contribuire all'ammodernamento e al completamento delle reti energetiche a livello europeo, nonché allo sviluppo e all'attuazione di tecnologie strategiche a basse emissioni di carbonio;

l'obiettivo del programma prevede il raggiungimento entro il 2020 degli obiettivi che tutti gli Stati si sono impegnati a realizzare: ossia la riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo di energia primaria del 20 per cento e l'aumento della parte di energia rinnovabile al 20 per cento del consumo finale di energia;

tra i sottoprogrammi europei uno riguarda la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS);

le centrali elettriche a combustibile fossile e l'industria pesante sono tra i principali responsabili delle emissioni di CO2, e insieme raggiungono il 52 per cento delle emissioni totali di CO2 a livello mondiale. I combustibili fossili continueranno a essere utilizzati per la produzione di elettricità e, anche se le fonti di energia rinnovabile hanno acquisito una porzione di mercato sempre più ampia, non si prevede un calo dell'uso del carbone per i prossimi decenni;

la tecnologia della cattura e stoccaggio del carbonio può apportare un contributo significativo, insieme all'efficienza energetica e alle fonti di energia rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2;

questa tecnologia non è ancora accessibile sul mercato e deve essere sottoposta a prove;

il piano europeo affronta questo problema sostenendo sei progetti di dimostrazione di cattura e stoccaggio del carbonio, che, si prevede, svilupperanno il concetto di CCS, ridurranno l'investimento e i costi operativi e sensibilizzeranno il pubblico nei confronti di questa tecnologia;

il piano europeo energetico per la ripresa sostiene tra i progetti di cattura e stoccaggio del carbonio, che mirano a essere operativi entro il 2015, anche quello dell'Enel a Porto Tolle (Italia) dove viene proposta l'installazione per la cattura e stoccaggio del carbonio post combustione su un nuovo impianto a carbone da 660 megawatt. La parte di cattura tratterà i gas di combustione corrispondenti all'uscita di 250 megawatt di energia elettrica. Viene pianificato lo stoccaggio in un acquifero salino offshore nel mare Adriatico;

il 19 maggio 2009 la Commissione europea aveva lanciato un unico invito a presentare proposte per coprire i tre sottoprogrammi, invitando i potenziali promotori del progetto a presentare le proposte entro il 15 luglio 2009;

la Commissione ha ricevuto 12 proposte per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Per ogni sottoprogramma è stato condotto un esercizio di valutazione separato. La valutazione è iniziata nella seconda metà del luglio 2009 per i tre sottoprogrammi. È stata completata in settembre per i progetti relativi alla cattura dello stoccaggio del carbonio. La Commissione ha adottato le decisioni di assegnazione, in data 9 dicembre 2009, per i sottoprogrammi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio;

la quasi totalità della dotazione finanziaria del programma energetico europeo per la ripresa (EEPR) (3,98 miliardi di euro) risulta essere stata impegnata nella primavera del 2010. Rimane un importo di circa 115 milioni di euro (meno del 3 per cento del totale) che non può essere impegnato;

non si prevedono modifiche di questo importo, tranne nel caso in cui uno o più promotori del progetto non riescano a ottenere le sovvenzioni a causa dei vincoli normativi e dei rischi tecnologici o correlati al mercato. L'importo preciso dei fondi non impegnati sarà reso noto nell'autunno del 2010;

non appena sono state adottate le decisioni di assegnazione, la Commissione ha iniziato i singoli impegni legali. Nel caso della cattura e dello stoccaggio del carbonio, gli impegni legali assumono la forma di convenzioni di finanziamento, che devono essere sottoscritte dalla Commissione europea e dal beneficiario;

per i progetti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, come detto, sono state presentate 12 proposte in totale. Nel complesso, è stato richiesto il sostegno finanziario di 1.770 miliardi di euro, a fronte di una dotazione finanziaria di 1.050 miliardi assegnati al sottoprogramma CCS;

la Commissione ha assegnato 1 miliardo di euro alle sei proposte che si trovano nelle sei posizioni migliori dell'elenco;

sono state firmate tre convenzioni di finanziamento mentre, altre tre sono attualmente in corso di ratifica;

il 2 febbraio 2010 la Commissione europea ha approvato la decisione "che definisce i criteri e le misure per il finanziamento di progetti dimostrativi su scala commerciale mirati alla cattura e allo stoccaggio geologico della CO2 in modo ambientalmente sicuro, nonché di progetti dimostrativi relativi a tecnologie innovative per le energie rinnovabili nell'ambito dello scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità istituito dalla direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio;

il 21 settembre 2010 il comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto ha adottato la deliberazione n. 23/2010 relativa alla manifestazione di interesse per progetti sul territorio nazionale potenzialmente finanziabili con la decisione della Commissione europea NER 300;

la deliberazione prevede l'invito alla manifestazione d'interesse per la presentazione di progetti dimostrativi su scala commerciale relativi alla cattura e allo stoccaggio geologico di CO2 e alla produzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito dello scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità istituito dalla direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (dispositivo «NER 300»);

l'articolo 10-bis, paragrafo 8, della direttiva 2003/87/CE istituisce un meccanismo per il finanziamento di progetti dimostrativi su scala commerciale, mirati alla cattura e allo stoccaggio geologico di CO2 realizzabile in maniera sicura dal punto di vista ambientale (progetti CCS) e di progetti dimostrativi relativi alle energie rinnovabili tecnologicamente innovative (in seguito «progetti FER»). In particolare il meccanismo di finanziamento è dotato di 300 milioni di quote di emissioni che provengono dalla riserva dei nuovi entranti del sistema di scambio comunitario;

l'Italia, ai sensi dell'articolo 5, della decisione, ha la responsabilità di effettuare la raccolta e la pre-selezione delle domande di finanziamento per progetti da attuare sul proprio territorio nazionale;

l'invito ha quindi lo scopo di effettuare una ricognizione, preliminare all'apertura del bando comunitario, dei progetti dimostrativi che verranno sottoposti alle autorità italiane nel corso del 4o trimestre 2010, nel quadro della procedura di preselezione;

i progetti caratterizzati da un forte potenziale individuato già nel corso del presente invito potranno altresì beneficiare, senza attendere l'apertura dei bando, di un sostegno dell'amministrazione allo scopo di assicurare loro le migliori possibilità di successo nel quadro della procedura concorsuale comunitaria prevista dal NER 300;

l'entrata in esercizio dei progetti è prevista entro il 31 dicembre 2015 e tutte le autorizzazioni nazionali relative al progetto devono essere disponibili e in linea con la relativa regolamentazione comunitaria o va assicurato che le procedure di autorizzazione già avviate siano sufficientemente avanzate da garantire che l'inizio dell'attività commerciale possa avvenire entro il 31 dicembre 2015;

il 23 settembre 2010 l'avvocato generale Niilo Jääskinen ha presentato alla Corte di giustizia europea le conclusioni con la proposta di respingimento del ricorso relativo alla causa C-194/09 Alcoa trasformazioni srl avente ad oggetto «impugnazione - regimi di tariffa agevolata per la fornitura di energia elettrica a talune imprese ad alta intensità energetica in Italia - misura che non costituisce aiuto - proroga dei regimi da parte delle autorità italiane - decisione di avvio del procedimento di cui all'articolo 88, n. 2, CE» -:


se non ritenga di dover individuare il progetto strategico della miniera centrale Sulcis come prioritario rispetto ai programmi europei in essere e futuri;

se non ritenga necessario accelerare le procedure di individuazione del percorso relativo al bando per l'individuazione del soggetto destinatario della concessione del progetto integrato miniera centrale Sulcis;

se non ritenga di dover destinare le risorse di cui alla sentenza definitiva della Corte di giustizia europea relativamente alla decisione Alcoa della Commissione europea esclusivamente e integralmente a tale progetto integrato, considerato l'elevato squilibrio energetico da cui è gravata l'area del Sulcis con pesanti conseguenze sul sistema produttivo;

se non ritenga di dover promuovere, anche attraverso un preliminare avviso pubblico, l'individuazione di eventuali soggetti privati interessati alla partecipazione a tale progetto miniera centrale, anche in regime di autoproduzione energetica;

se non ritenga necessario dover predisporre un piano economico specifico per tale progetto anche in relazione alla previsione di ulteriori contribuzioni, previste nelle stesse procedure avviate nell'ambito dei progetto NER 300;

se non ritenga necessario far conoscere le ragioni per le quali non è stato avanzato nell'ambito europeo il progetto integrato miniera centrale Sulcis, considerato che lo stesso era già previsto da leggi nazionali e faceva parte dei programmi relativi alla cattura e lo stoccaggio di CO2;

se non ritenga necessario dover verificare le procedure di finanziamento di cui ha goduto la società Enel per la centrale di Porto Tolle da parte della stessa Unione europea, in considerazione del fatto che il progetto miniera centrale del Sulcis e la relativa cattura e stoccaggio di CO2 risale agli anni 2002/2003;

se non ritenga di dover valutare con gli stessi organismi europei la necessità di rimodulare tale stanziamento assegnandolo all'unica centrale integrata alla miniera o, in subordine, ripartendolo anche a favore del progetto relativo alla regione Sardegna considerata l'importanza strategica legata all'unico bacino carbonifero del nostro Paese. (5-03546)