GINEFRA. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
lo scorso 11 luglio a Barcellona, durante i festeggiamenti per la vittoria della Spagna al mondiale di calcio, si sono verificati alcuni scontri tra cittadini spagnoli e stranieri che si trovavano nella città per assistere all'evento e i mossos d'esquadra, che avrebbero tentato di arginare con l'uso della forza i suddetti tafferugli;
tra i vari convenuti nelle strade della città, vi erano alcuni cittadini italiani e, tra i circa settanta feriti stimati alla fine dello scontro, Nicola Tanno, studente universitario italiano ventiquattrenne trasferitosi a Barcellona per motivi di studio, è risultato essere uno di coloro che ha subito i danni fisici maggiori;
il ragazzo, infatti, è stato colpito all'occhio sinistro da un proiettile di gomma esploso dai mossos d'esquadra: il loro intervento, a quanto sembrerebbe ancora non giustificato dalle autorità catalane, avrebbe procurato una serie di feriti. Le cronache rendicontano dell'uso di una violenza efferata e ingiustificata;
per quanto riguarda il ferimento di Nicola Tanno, tra i proiettili di gomma sparati dai mossos ce n'è stato uno fatale che ha colpito il ragazzo al volto, procurandogli la perdita dell'occhio sinistro: il ragazzo ha subito due operazioni alle palpebre e ha definitivamente perso l'uso dell'occhio ferito;
a quanto raccontato dai presenti, molte persone erano radunate davanti ad un bar del centro della città catalana dove sarebbe avvenuto il ferimento, per prendere parte ai festeggiamenti; erano presenti persone di tutte le età: anziani, bambini, giovani, gente «normale», accorsa per celebrare insieme un momento di festa;
quando sono cominciati a partire gli spari da parte dei mossos, naturalmente si è creato il panico e la gente ha cominciato a fuggire spaventata. A quanto si è appreso i feritori, usciti dai furgoni d'ordinanza con i fucili già imbracciati, avevano già le armi caricate ed erano pronti a sparare -:
quali iniziative il Ministero intenda intraprendere per rappresentare in via diplomatica l'esigenza che sia prontamente accertata la verità e sia assicurata la giustizia dovuta ad un cittadino italiano che merita di essere sostenuto nella sua opera di denuncia nei confronti dei responsabili del suo ferimento e nella ricerca della verità rispetto ai fatti avvenuti. (5-03328)