ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19497

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19497
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


sono stati tagliati 50 miliardi a imprese e famiglie, ma aumentano i finanziamenti alla pubblica amministrazione;


lo rivelano diversi quotidiani del 14 gennaio 2013;


è la cifra che emerge da un report relativo al raffronto tra novembre 2011 e lo stesso mese del 2012 firmato dal Centro Studi Unimpresa. Gli impieghi per aziende e famiglie calano del 3 per cento, mentre quelli alle amministrazioni pubbliche sono saliti di oltre 3 miliardi (0,16 per cento);


il Centro studi Unimpresa punta il dito contro il sistema del credito italiano rilevando che nel raffronto dei primi 11 mesi del 2012 contro la stessa situazione di due anni fa sono quasi 50 i miliardi di euro in meno di prestiti a imprese e famiglie. Su oltre 200 miliardi presi dalla Bce a tassi particolarmente bassi, una buona parte è stata investita in titoli di Stato italiani: lo stock di Bot e Btp è infatti aumentato di circa 140 miliardi;


«Mentre riducevano i crediti alla cosiddetta economia reale, gli istituti hanno continuato a sostenere la pubblica amministrazione (cioè Stato, Regioni, Province e Comuni): in una situazione generale di rubinetti chiusi "allo sportello", solo i prestiti alla Pa sono aumentati», rileva Unimpresa. I finanziamenti alla pubblica amministrazione, sottolinea infatti il Centro Studi, sono aumentati di 3,1 miliardi, passando da quota 1.982,5 a 1.985,6 (+0,16 per cento); quelli alle imprese sono crollati di 40,8 miliardi (-4,47 per cento); mentre quelli alle famiglie sono diminuiti di 7,3 miliardi, scendendo da 618,5 a 611,1. In particolare, sul versante famiglie, va registrata una stretta su tutti i tipi di finanziamento: credito al consumo (-3,8 miliardi, -6,06 per cento), mutui (-1,1 miliardi, -0,33 per cento), altri prestiti (-2,2 miliardi, -1,21 per cento). Complessivamente, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono scesi in picchiata di 48,2 miliardi, passando da 1.533,3 a 1.485,1 miliardi (-3,15 per cento);

in questo stesso periodo, sostiene Unimpresa, le banche italiane hanno potuto approfittare delle operazioni di finanziamento a lungo termine azionate dalla Bce (Ltro, long term refinancing operation) grazie alle quali hanno «acquistato» liquidità in più per 201,7 miliardi al tasso fisso dell'1 per cento assicurato dall'Eurotower. Questo tipo di liquidità è passata dai 69,9 miliardi di novembre 2011 ai 271,6 di novembre 2012, facendo segnare un incremento del 288,69 per cento. Denaro che gli istituti del Paese hanno investito quasi interamente in Bot, Btp e altri titoli pubblici italiani: gli asset di obbligazioni pubbliche del Ministero dell'economia e delle finanze in mano alle banche italiane sono passati da 204,5 a 344,3 miliardi (+68,36 per cento) con un'impennata di 139,8 miliardi (http://www.repubblica.it) -:


di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati circa lo studio condotto e quali misure intendano assumere per quanto di competenza. (4-19497)