ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19333

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 738 del 21/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19333
presentata da
FRANCESCO BARBATO
venerdì 21 dicembre 2012, seduta n.738

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

la Deiulemar, compagnia di navigazione spa, con sede a via Tironi, 3 di Torre del Greco (Napoli), nasce nel 1969 e si sviluppa con i tre soci fondatori: Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo;

nel settembre del 1970 viene acquistata la prima nave che sarà denominata Gina Iuliano, adibita al trasporto di minerali;

il percorso imprenditoriale si estende in campo internazionale, inserendosi rapidamente, e a pieno titolo, fra le società leader in Europa nel settore del trasporto di carichi secchi alla rinfusa e di carichi liquidi, grazie allo stile ed i criteri adottati con i partner commerciali, imprenditoriali e con gli interlocutori nazionali e mondiali;

grazie ai risparmi di numerosi risparmiatori di tutta Italia ma, prevalentemente di Torre del Greco, Ercolano, Monte di Procida e in provincia di Napoli, ha ricevuto indi denaro per un investimento cosiddetto a basso rischio, poiché gli interessi garantiti della società superavano di circa l'1-2 per cento quelli delle banche;

da quasi 1 anno è emerso che le obbligazioni dichiarate al bilancio fossero solo di 40 milioni di euro, a fronte di circa 1 miliardo di euro in obbligazioni emesse;

improvvisamente i soci hanno deciso di interrompere il pagamento degli interessi senza giustificare dove fossero finiti i risparmi della gente che aveva investito il proprio capitale;

dal 2005 si è assistito - riferiscono all'interrogante con lettere tali risparmiatori - ad un graduale e progressivo svuotamento della originaria Deiulemar e la creazione di nuove società, indipendenti da quella originaria, ma gestite dagli stessi soci;

queste le tappe della vicenda:

il 17 gennaio 2012 a Torre del Greco (Napoli) si diffondono le prime «incontrollate» voci sulle difficoltà della compagnia di navigazione e scoppia per la prima volta l'incubo crac. Nel pomeriggio del 17 gennaio circa un centinaio di persone si reca davanti agli uffici per avere chiarezza;

il 18 gennaio 2012 davanti agli uffici della Deiulemar, quelli in cui da anni i torresi vanno a versare soldi per le obbligazioni, deve intervenire la polizia. I cittadini con i nervi tesi sono almeno duecento, la tensione inizia a salire;

il 19 gennaio 2012 Michele Iuliano, 88 anni, rassicura gli investitori riuniti in un'assemblea pubblica all'Hotel Mercure-Sakura: «Non falliremo», la promessa del capitano. Si commuove l'anziano armatore che stringe in un forte abbraccio Giuseppe Lembo, che con Della Gatta fondò la Deiulemar. Le dichiarazioni del capitano sono testimoniate da una intervista rilasciata ad un tg locale (http://www.youtube.com);

il 23 gennaio 2012 la compagnia di navigazione chiude i battenti: stop all'incasso delle cedole e via libera al censimento di tutte le obbligazioni non iscritte a bilancio. Nel frattempo si decide di nominare Roberto Maviglia, avvocato romano, esperto di crisi societarie, amministratore unico della Deiulemar al posto di Michele Iuliano;

il 1° febbraio 2012 la Consob accende i fari sulla vicenda che tiene con il fiato sospeso un'intera città: parte la caccia al tesoro scomparso della Deiulemar. Il censimento, spiegano i vertici della Deiulemar, servirà a confermare l'ammontare delle obbligazioni emesse;

il 3 febbraio 2012 la procura di Torre Annunziata apre un'inchiesta per associazione a delinquere, appropriazione indebita e truffa: sono cinque gli indagati;

il 6 marzo 2012 parte l'assalto al «tesoro» per i noli non pagati: presentate le istanze per il sequestro conservativo dei beni della società e delle famiglie di armatori;
il 9 marzo 2012 un corteo di risparmiatori dà il via ad una manifestazione per le strade torresi. Migliaia di obbligazionisti sfilano per le strade di Torre del Greco. L'indignazione si sfoga contro le residenze degli armatori (http://www.youtube.com);

il 15 marzo 2012 vengono ufficializzati i dati del censimento. Secondo l'amministratore unico ammonta a quasi 600 milioni di euro il debito della società, fondi che fanno parte delle cosiddette obbligazioni irregolari e che non sono contenute nei bilanci;

il 24 marzo 2012 viene presentata la prima istanza in tribunale per ottenere il fallimento della compagnia di navigazione. È l'inizio della fine per la Deiulemar. Inizia la corsa contro il tempo per evitare il collasso di una società che ha rappresentato la forza della città;

il 18 aprile 2012 si apre davanti al giudice Massimo Palescandalo la procedura per ottenere il fallimento: a 2 settimane di distanza il verdetto;

il 2 maggio 2012 il giudice Palescandolo non accetta la richiesta di rinviare la decisione come avrebbero voluto i legali della Deiulemar. A quel punto i «super consulenti» della Deiulemar, tra i quali il professore Astolfo Di Amato, chiedono di poter realizzare un concordato preventivo. Ma è troppo tardi. Il giudice decide per il fallimento e nomina tre curatori fallimentari della Deiulemar;

il 9 maggio 2012 muore Michele Iuliano, uno dei tre soci fondatori della compagnia di navigazione. Il suo cuore non regge al dolore per il fallimento e per le sorti giudiziarie della Deiulemar. Ha un infarto mentre gli uomini della guardia di finanza sono a casa per una perquisizione domiciliare. La tomba di Iuliano viene profanata. I familiari scelgono di far cremare la salma. Il capitano porta con sé molti segreti (http://www.metropolisweb.it);

dalle indagini emergerebbero prove tangibili di riciclaggio da parte dei vertici (http://www.metropolisweb.it);

il 16 luglio 2012 è il giorno del blitz, nove le ordinanze eseguite dalla Guardia di finanza;

la procura riesce a ricostruire il mosaico del fallimento e tutte le mosse espletate dai soci negli anni addietro;

il piano delle «scatole cinesi» e i meccanismi di svuotamento risultano da alcuni articoli pubblicati su http://www.metropoliswebit/;

il procuratore Marino del tribunale di Torre Annunziata ammette che il crac Deiulemar sia paragonabile a quello della Parmalat (http://www.metropolisweb.it) e spiega il lavoro ancora in corso dall'intero pool in sinergia con la curatela fallimentare;

la guardia di finanza evidenzia la volontà dei soci Deiulemar di scaricare la colpa sull'anziano capitano nel tentativo di mascherare le proprie responsabilità (http://www.metropolisweb.it);

il sistema di scatole cinesi con cui veniva svuotata la Deiulemar compagnia di navigazione in crisi già dal 2005 e impoverita di tutti i suoi capitali è illustrato in alcuni servizi pubblicati su http://www.metropolisweb.it/;

ci sarebbero prove di intercettazioni relative a denaro trasferito in Lussemburgo da parte delle 3 famiglie;

esistono intercettazioni del nuovo amministratore unico che ammetterebbe che si tratti di una truffa, come riportato in un articolo pubblicato sempre su http://www.metropolisweb.it/;

centocinquanta immobili targati Deiulemar: dalle ville degli armatori, all'Hotel Sakura, agli uffici dell'Inps e Palazzo d'Avalos a Napoli, beni e conti sparsi all'estero. Molto di più di quegli 800 milioni da restituire a 13mila torresi, come riportate http://www.canaleotto.it/;

i soci hanno diviso utili per 430 milioni di euro, che erano in realtà le obbligazioni della gente e questo ammontare risulta ad oggi svanito nel nulla (http://www.metropolisweb.it/);

in rete compaiono riferimenti a società immobiliari (si veda http://www.pagineitalia.net/);

i torresi vivono dal gennaio 2012 un vero dramma sociale, alla crisi si aggiunge una truffa davanti alla quale lo Stato italiano ha il dovere di intervenire in aiuto di queste persone -:

se il Governo intenda assumere iniziative normative volte a potenziare i controlli affinché per il futuro si possano evitare situazioni come quella descritta in premessa;

se il Governo intenda assumere iniziative per accelerare le procedure per l'attuazione del fondo per l'indennizzo dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie istituito con la legge finanziaria per il 2006, rappresentando questo un supporto a titolo di rimborso.(4-19333)