ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19265

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 737 del 20/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: SBAI SOUAD
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 20/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 20/12/2012
Stato iter:
15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013

CONCLUSO IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19265
presentata da
SOUAD SBAI
giovedì 20 dicembre 2012, seduta n.737

SBAI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

l'Europa ha ricevuto il Nobel per i diritti umani;

l'Europa poco ha fatto, nella realtà, per contrastare le violazioni ai diritti umani dovunque esse si siano verificate;

l'Europa ha in più occasioni ammonito l'Italia sul rispetto dei diritti umani;

l'Europa non mette a disposizione degli Stati membri degli strumenti di politica comune in relazione alla tutela dei diritti umani;

soprattutto le donne sono vittime delle più disparate violazioni dei diritti umani, in Europa e in Italia;

in Italia non esiste una Commissione parlamentare per i diritti umani;

in Italia non esiste un Osservatorio per i diritti umani;

in Italia le politiche sui diritti umani sono sostanzialmente rivolte alla «non discriminazione» e mai alla tutela dei diritti umani «tout court»;

l'Italia e l'Europa sono molto indietro rispetto alle politiche globali di tutela dei diritti umani;

l'Italia e l'Europa non sono intervenute sulla condizione delle donne afghane, ormai ridotte alla prigionia in casa propria e al suicidio per sfuggire all'omicidio, considerato spesso reato d'onore;

l'Italia e l'Europa non hanno finora effettuato alcun intervento relativamente a vicende drammatiche come quella del blogger e dissidente saudita Raif Badawi, ormai prossimo alla pena di morte per apostasia;

apostasia mascherata come, pena per aver aperto un blog e criticato la polizia religiosa saudita (http://www.almaghrebiya.it);

lo stesso giornale online ha promosso, solo e senza aiuti istituzionali né politici, una petizione per salvare la vita a Badawi, che sta raccogliendo in poche ore centinaia di firme (http://firmiamo.it);

la mobilitazione sul web e sui social network è ormai galoppante e coinvolge migliaia di persone in tutto il mondo, come testimoniano le migliaia di tweet e likes sulle pagine della petizione -:

come intenda il Governo, operare in relazione ai fatti suddetti;

se intenda il Governo, porre in essere le iniziative di competenza per la celere istituzione di un Osservatorio per i diritti umani;

se intenda il Governo, sollecitare e fare pressione sulla comunità internazionale, affinché sia risparmiata la vita all'ennesimo dissidente che denuncia la repressione e la paura in Arabia Saudita, nel nuovo Egitto e in tutti i Paesi dove l'estremismo ha preso il potere. (4-19265)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 marzo 2013
nell'allegato B della seduta n. 1
Interrogazione a risposta scritta 4-19265
presentata da
SBAI Souad

  Risposta. — Il Governo italiano pone la promozione e la protezione dei diritti umani al centro della propria politica estera. Oltre a sollevare tali tematiche nei vari colloqui bilaterali, il nostro Paese partecipa attivamente alle numerose iniziative multilaterali nell'ambito delle Nazioni unite, dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa volte alla tutela dei diritti umani.
  In ambito comunitario, l'Italia ha fornito un apporto concreto e qualificato nel corso del complesso procedimento che ha portato all'elaborazione del «pacchetto» sulla nuova strategia dell'Unione europea in materia di diritti umani. Di concerto con gli altri
partner europei e promuovendo numerose prese di posizione dell'alto rappresentante Catherine Ashton, il nostro Paese sostiene l'azione dell'Unione volta a monitorare i casi di violazione di tali diritti e a sollecitarne il rispetto presso la comunità internazionale.
  Anche attraverso il Consiglio d'Europa, di cui è membro fondatore e uno dei principali contributori, il nostro Paese è impegnato nelle numerose iniziative volte a promuovere tali diritti fondamentali, democrazia e stato di diritto sul continente europeo e nel dialogo con i Paesi vicini,
in primis della sponda sud del Mediterraneo. Su un piano di parità con tutti gli altri membri di tale organizzazione, inoltre, l'Italia è oggetto di costante monitoraggio da parte dei competenti organi del Consiglio, a partire dal commissario per i diritti umani, cui si sottopone in virtù degli obblighi convenzionali volontariamente assunti.
  Per quanto concerne l'assenza in Italia di un osservatorio per i diritti umani, si ricorda che nel corso di questa legislatura il Governo ha sostenuto con forza il progetto di legge volto ad istituire la commissione nazionale in materia. Tale progetto di legge non ha purtroppo concluso il suo esame in Parlamento e dovrà riprenderlo nella prossima legislatura. Il Sottosegretario de Mistura, intervenendo a nome del Governo alla seduta del 18 dicembre 2012 della Commissione affari costituzionali della Camera, ha espresso rammarico per la mancata approvazione di tale legge istitutiva.
  Per quanto concerne gli aspetti relativi al giovane saudita Raif Badawi, ideatore del
blog «Free Saudi Liberals», arrestato nel mese di giugno 2012 con l'accusa di aver insultato l'Islam attraverso canali telematici, si conferma che il competente giudice lo ha deferito ad una Corte di grado superiore raccomandandosi di giudicarlo per apostasia, reato per cui è prevista la pena di morte.
  Sull'Arabia Saudita, l'Italia sostiene – in stretto raccordo con
partner comunitari – le iniziative volte ad esortare le locali autorità ad astenersi dal ricorrere alla pena capitale e a garantire i diritti dei condannati a morte.
  Anche in occasione dello specifico esame cui è stato sottoposto il Paese nel contesto della revisione periodica universale del consiglio diritti umani dell'Onu, l'Italia ha raccomandato alle autorità di Riad di prendere in debita considerazione la possibilità di adottare una moratoria delle esecuzioni o quantomeno di intraprendere una riforma legislativa volta a limitare il numero di reati sanzionati con la pena capitale e ad adeguare l'ordinamento interno agli standard internazionali minimi in materia. Ciò si pone d'altra parte in coerenza con il tradizionale impegno del Governo italiano volto all'abolizione della pena di morte, il quale è stato di recente coronato dall'approvazione, da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, di una nuova risoluzione volta a stabilire una moratoria delle esecuzioni.
  In tale contesto il Governo si assicurerà che la questione sia puntualmente seguita da Bruxelles e, in caso di effettiva condanna, insisterà con forza affinché l'Unione rivolga a Riad un fermo appello al riguardo.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriStaffan de Mistura.