ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19183

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19183
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

Giuseppe Ambrosio è l'ex capo di gabinetto dei ministri Galan e Zaia soprannominato «Centurione», attuale capo segreteria del sottosegretario Braga e direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura;

il 3 marzo 2011 si legge che «l'accusa di abuso d'ufficio e concussione sia piombata su sei dirigenti di via XX Settembre a Roma, tra cui il capo di gabinetto Giuseppe Ambrosio. Secondo un'inchiesta della procura di Roma la moglie di Ambrosio, la sua segretaria e altri a lui vicini avrebbero vinto negli anni scorsi concorsi da dirigenti pur non essendo in possesso di una laurea riconosciuta. Il titolo di studio, necessario per l'attribuzione del posto, è risultato conseguito presso la Link Campus University of Malta, ma non riconosciuto in Italia. Si tratta della seconda importante indagine che vede coinvolto Ambrosio, dopo quella sull'Enoteca d'Italia, una società del Ministero al centro della polemica sugli sprechi, su cui la Corte dei conti non ha però rilevato irregolarità»;

il 31 marzo 2011 il Fatto Quotidiano informa che: «Chi sarebbe riuscito nell'intento, truffando per anni in un colpo solo Stato, Ue, produttori e consumatori? Secondo le indagini i responsabili sono, principalmente, un ente governativo (Agea) e un'agenzia ministeriale (Izs di Teramo). Uomini dello Stato. Un ruolo chiave, riferiscono i Nac, lo svolge il capo gabinetto del Ministero dell'agricoltura. Una casella occupata da Giuseppe Ambrosio»;

in data 12 dicembre 2012 scoppia l'inchiesta giudiziaria che coinvolge diversi esponenti del Ministero dell'agricoltura, tra questi Giuseppe Ambrosio, tra i destinatari della misura in carcere, considerato figura centrale dell'inchiesta, assieme alla moglie Stefania Ricciardi, dirigente del Ministero, arrestata anche lei;

in data 12 dicembre 2012 il TgCom 24 scrive sul proprio portale d'informazione continua; «Era già stato rinviato a giudizio due volte per truffa, ma dalla sua poltrona nessuno era riuscito a spostarlo. Ieri però, a finire in carcere con altri 10 dirigenti delle Politiche agricole, c'era anche lui, Giuseppe Ambrosio, braccio destro del sottosegretario Franco Braga. Una macchina da soldi per moglie, figlia e amanti: tutte piazzate al ministero, tra assunzioni e consulenze. Ambrosio ha una storia importante alle spalle (...) sapeva come fare carriera. A portarlo al ministero fu Alfonso Pecoraro Scanio. Come racconta Carlo Bonini su Repubblica in un inquietante ritratto, Ambrosio si fa strada con Alemanno e sopravvive a tutti i terremoti politici, rimanendo in sella anche sotto il Governo dei tecnici: a marzo viene nominato direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. La moglie Stefania Ricciardi (finita in carcere con lui) viene piazzata come dirigente sempre alle Politiche agricole, e riceve 89 mila euro in un'occasione per gli appalti. Poi c'è una nipote, Monica Ricciardi, anche lei sistemata al ministero. E ancora una figlia, Benedetta, e il suo fidanzato, Ludovico Bruno, che vengono sistemati di volta in volta dove capita. C'è poi un non meglio specificato faccendiere Michele Mariani, assistente amministrativo e membro delle commissioni di controllo sull'erogazione dei fondi ministeriali. E infine ci sono due amanti, Amelia Fucino da Grazzanise e Izabela Malgorzata Krupa, polacca: la prima viene ripagata con consulenze al ministero, la seconda con un'assunzione in una delle società vincitrici degli appalti, pilotate da Ambrosio»;

il reddito dichiarato dal dottor Ambrosio è di 303 mila euro lordi l'anno. Ma lui sa bene come integrare le entrate e guadagnarsi favori, tra giri di appalti ed erogazioni pubbliche manovrate alle aziende «giuste»;

ci sono intercettazioni di telefonate di Ambrosio con Massimo Spagnolo, direttore della Irepa onlus, società di biologia marina che ha ricevuto dal Ministero fondi per 9,7 milioni di euro, conversazioni in cui si parla di «bufale» e «mozzarelle»;

c'è una telefonata di cortesia, a Natale del 2010, tra Ambrosio e Mario Di Trani, sindaco di Maratea, che riceve dal Ministero un contributo di 63 mila euro. Proprio a Maratea Ambrosio è proprietario di due villini e, in cambio del «regalino», il primo cittadino evita di fare il controllo edilizio sugli immobili, per poi prodigarsi in ringraziamenti. Ambrosio gli promette che avrà «la copia del decreto sotto l'albero di Natale» e Di Trani elogia «le attenzioni» che Ambrosio «riserva a questa terra...». Attenzioni che Ambrosio dedica a piene mani anche a Todi, dove si assiste allo stesso copione: lui costruisce la sua villa e a Todi vengono erogati 125 mila euro. Più un cortese sms in cui Ambrosio si rivolge con queste parole al suo amico umbro: «Carissimo Giuseppe, nel ringraziarTi per tutto l'aiuto che ci dai, ti auguro un sereno Natale. Dio Ti Benedica», in profluvio di maiuscole parole benaugurali;

i fatti esposti in premessa sono ad avviso dell'interrogante gravissimi -:

se il Governo non intenda procedere ad un immediato monitoraggio dei dirigenti attualmente in seno a tutti i Ministeri e rimuovere tutti coloro che sono stati condannati per truffa, peculato, falsa testimonianza, corruzione ed ogni altro reato incompatibile con le funzioni svolte nell'ambito del ruolo riconosciutogli;

come sia stato possibile mantenere un dirigente come Giuseppe Ambrosio già rinviato a giudizio due volte per truffa ed ora tratto in arresto per una vicenda di appalti e favori proprio nell'ambito funzioni svolte. (4-19183)