ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: MESSINA IGNAZIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19182
presentata da
IGNAZIO MESSINA
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

MESSINA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

l'Agecontrol spa è stata istituita dalla Comunità europea nel 1985, per i controlli e le azioni comunitarie sull'olio di oliva, cofinanziata dalla stessa Comunità europea e dallo Stato italiano fino al 2005. La riforma della politica agricola comunitaria ha previsto la cessazione del sistema dei controlli e del relativo cofinanziamento comunitario per tutte le agenzie preposte a tale compito, a partire dal 10 novembre 2005;

il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, durante la gestione del Ministro Alemanno, ha consentito alla società di continuare ad operare con nuove forme, funzioni ed incarichi: il decreto-legislativo n. 99 del 2004, articolo 18, stabilisce infatti il passaggio di Agecontrol sotto il controllo e la vigilanza dell'Agea, allora guidata dal Presidente Antonio Buonfiglio, avvocato di Bagnara Calabra e già esponente, affermato della componente An più vicina ad Alemanno, destra sociale. Con la legge n. 71 del 2005 sono poi stati affidati all'Agecontrol nuovi incarichi nei controlli di conformità dei prodotti ortofrutticoli;

questo cambiamento portò anche una modificazione negli assetti aziendali con le nomine di un nuovo presidente, Roberto Tundo, già segretario del Fronte della gioventù a Lecce e componente della direzione nazionale An, di un nuovo direttore generale e del consiglio di amministrazione. Questa operazione di spoyl system, come rilevato anche dalla stampa, comportò pesanti oneri pela società tra cui meritano di essere segnalati: 350 mila euro per la fuoriuscita del dottor Sestili, ex direttore generale, per far posto al dottor Camillo Caruso, funzionario della regione Calabria: 120 mila euro al dottor Giacomini, già dirigente del personale, a cui subentra, la dottoressa Pugliese, nominata Capo del personale, moglie del consigliere regionale calabrese del PdL Franco Morelli, agli arresti dal 30 novembre 2011 per collusione con la 'ndrangheta nell'ambito dell'operazione «Infinito» della procura di Milano;

con la nuova amministrazione iniziano per la società gravi problemi amministrativi e finanziari ben evidenziato in un precedente atto di sindacato ispettivo (4/04325) dell'11 luglio 2007;

sanato, con fondi pubblici, il deficit 2006 di 7,6 milioni di euro, nel 2007 Bruxelles richiese la restituzione di un milione di euro, concessi per realizzare una serie di progetti, senza aver ricevuto adeguati riscontri;

conseguentemente, il 9 gennaio 2007 Agea decise di porre in liquidazione Agecontrol nominando come liquidatore il dottor Senes. Detto anomalo provvedimento di liquidazione verrà dichiarato nullo dal TAR del Lazio con sentenza del 9 giugno 2008;

col provvedimento di liquidazione decadono il direttore generale Caruso e il consiglio di Amministrazione composto da Tundo, Pennaforti, Carbone, Bove e Santi Zappalà (ex consigliere regionale della Calabria arrestato nell'ambito dell'indagine «Reale 3» e condannato in primo grado nel giugno 2011 per corruzione elettorale aggravata dalla partecipazione mafiosa);

annullata la procedura di liquidazione, viene nominato il nuovo consiglio di amministrazione composto dal manager romano Cesare San Mauro, come presidente e dai consiglieri (ben individuati, politicamente), Rossiello (PD), Zobbi (Udc), Lacirignola (ex presidente della Fiera del Levante e consigliere di Paolo De Castro durante gli incarichi da Ministro). Direttore generale viene nominato il dottor Claudio Versienti, che ha svolto l'intera carriera nell'intelligence, in special modo nel Sisde. Agli inizi degli Ottanta il Versienti è transitato nei ruoli della Presidenza del Consiglio dei ministri rimanendovi fino a settembre 2007. Dal Sisde passa prima al coordinamento dei servizi segreti (Cesis), poi all'Ucsi (l'ufficio centrale sicurezza) ed infine arriva all'Agecontrol;

appena nominato il direttore generale Versienti ottiene un contratto che innalza il suo emolumento dai 120 mila euro percepiti dal precedente direttore a 170 mila euro annui, oltre ad un premio di produzione (MBO) pari a 20 mila euro e relativi benefit aziendali (due auto a noleggio per un importo di circa 60 mila euro annui, carte di credito e rimborsi mensili di circa 5.000 euro che vanno a coprire anche cene consumate in noti ristoranti romani). Tale contratto è stato recentemente rinnovato dal Ministro Catania fino al 2016 e, secondo quanto risulterebbe all'interrogante, con un aumento di circa il 15 per cento;

i compensi degli amministratori, erano invece stati fissati dai consiglio di amministrazione di Agea il 27 novembre 2007, con atto n. 254, che prevedeva per il presidente 94.500 euro lordi l'anno, per i consiglieri 21.600 euro lordi annui oltre a rimborsi spese trasferte e pasti. Per quanto concerne il collegio sindacale, i valori definiti erano i seguenti: Presidente 22.872,48 mila euro lordi annui; Sindaci effettivi 20.976,48 mila euro lordi annui; Sindaci supplenti circa 4 mila euro lordi annui;

nel 2009, con una modifica statutaria, è stata istituita, oltre al consiglio di amministrazione, la figura dell'amministratore unico per la quale Agea nomina, Alberto Migliorini, contemporaneamente responsabile dell'ufficio monocratico di Agea e dell'area amministrativa (configurando una situazione anomala in cui il controllore Agea e la controllata Agecontrol sono guidati dagli stessi dirigenti). Tale operazione viene giustificata dal presidente Agea in audizione in Senato il 29 maggio 2012, non tanto come un'operazione di taglio dei costi ma piuttosto come un'operazione necessaria, secondo quanto concordato con la direzione generale per l'Agricoltura di Bruxelles, a far rientrare la società in house, permettendo così l'assegnazione diretta di incarichi, senza cioè bandire gare di appalto per servizi di ispettorato e per importi tali da coprire i costi di gestione della società Agecontrol pari a circa 23 milioni di euro;

nel 2011 il Ministro Romano nomina un nuovo consiglio di amministrazione, presieduto dall'avvocato Massimo Dell'Utri, i cui compensi, evidentemente ritenuti insufficienti venivano modificati il 29 settembre 2011, con delibera n. 22, dall'allora commissario straordinario Agea, Mario Jannelli, che secondo l'interrogante in contrasto con la norma di contenimento della spesa pubblica, comma 3, articolo della legge n. 196 del 2009, che prescrive un taglio del 10 per cento ai compensi dei componenti il consiglio di amministrazione di società inserite nel consolidato della pubblica amministrazione e di società possedute direttamente o indirettamente in misura totalitaria dalla pubblica amministrazione, li aumentava di circa il 20 per cento, fissando in 120 mila euro lordi annui il compenso del presidente Agecontrol e in 25 mila euro il compenso per ogni consigliere;

lo stesso presidente Agea, in data 24 aprile 2012, ha rilevato che la suddetta delibera del 29 settembre 2011, ha provocato un danno erariale e, con provvedimento d'urgenza, successivamente ratificato dal consiglio di amministrazione Agea (atto n.77 del 24 maggio 2012), sono stati ridefiniti i compensi degli amministratori in 82.050 euro lordi annui e 19.440 lordi annui per i consiglieri con effetto a far data dal 6 settembre 2011. Il Ministro Catania in sede di risposta ad interrogazione alla Camera (Messina n. 3/02572), il 31 ottobre 2012 ha affermato che tali somme sarebbero già state recuperate con procedura di compensazione, tuttavia non risulta chiaro su quali crediti e quale sia l'atto che certifica l'avvenuta compensazione;

ad oggi i costi di amministratori e dirigenti risultano ancora opachi considerando che, nel bilancio 2011, vengono indicate le voci «emolumenti e rimborsi organi sociali» per un importo pari a euro 258.273, con un incremento rispetto al 2010 di euro 135.991 (in parte giustificabile con il reintegro del consiglio di amministrazione ad agosto 2011), a questo si deve aggiungere l'importo di euro 55.808 per gli organismi di valutazione e di vigilanza, più un importo di euro il 1.232.019 (anche in questo con un incremento rispetto al 2010) sotto la voce «altri costi per il personale». Non risulta chiaro quali siano i costi contemplati in questa voce che ricade all'interno dei «costi per servizi», considerando che tutti i costi per il personale sono già calcolati in uno specifico capitolo di bilancio che comprende tra l'altro anche un'altra voce denominata «altri costi del personale», di importo pari ad euro 1.432.069 comprendente spese per CRAL aziendale, assicurazione sanitaria, assicurazioni specifiche e soprattutto rimborsi spese per missioni;

anche la gestione del personale, affidata in qualità di dirigente (dal maggio 2007) alla dottoressa Ermelinda Pugliese, come già detto, moglie del consigliere regionale calabro Francesco Morelli (detenuto dal 30 novembre 2011 nel carcere di Milano con l'accusa di corruzione e favoreggiamento al clan Lampada, nelle indagini coordinate dal pubblico ministero Ilda Boccassini, nell'inchiesta «Infinito»), desta non poche perplessità;

con la conduzione Pugliese il fondo contenzioso della società è infatti notevolmente aumentato passando da 860 mila euro del 2006 (di cui solo 10 mila utilizzati), fino ad arrivare ad 1 milione 397 mila euro nell'anno 2010 con un uso di circa 1 milione di euro tra il 2008 e il 2010. Nel 2011 il fondo è stato incrementato di 521.655 e a chiusura di bilancio ammontava ad euro 1.568.560. In particolare detto incremento è stato necessario per far fronte alle spese legali relative ai contenziosi generati da licenziamenti dichiarati illegittimi, e di 60 dipendenti assunti con contratti a termine, stipulati tra il 2005 e il 2009. Per tali ultimi contratti infatti è stata accertata giudizialmente la «mancanza della causale» o la «genericità» della stessa e nei relativi giudizi Agecontrol è risultata sempre soccombente sia in primo grado che in appello;

queste vicende hanno generato notevoli spese legali anche per il fatto che, nonostante l'esistenza di un ufficio legale interno, con accesso ad incentivi professionali per i dipendenti (delibera n. 10 del 12 febbraio 2010), viene fatto abitualmente ricorso a legali esterni (cfr. n. 7955 del 30 marzo 2012 inviata dall'Agecontrol ad Agea nella quale si fa riferimento ad una parcella del valore di 150.000 euro oltre IVA, CPA ed accessori come da legge). Nello stesso bilancio 2011 viene chiaramente evidenziato che i costi per l'assistenza professionale hanno subito un incremento per onorari a legali incaricati di assistere la società in giudizio per contenziosi sorti con personale dipendente passando da un importo che era di 295.276 euro nel 2010 a euro 519.183 per il 2011;

nonostante tale grave situazione, risulta all'interrogante che l'attuale management ha ritenuto di poter elargire nel 2010 MBO a tutti i dirigenti, per un valore compreso tra 15 e 30 mila euro cadauno con un peso complessivo che, secondo fonti sindacali, si aggira intorno ad euro 398.105;

altro danno rilevante, sia gestionale che economico, è stato il trasferimento ad ottobre del 2009, dallo stabile di via Paolo Bentivoglio 41, agli Uffici di via Palestro 81, vicenda seguita attentamente anche dai sindacati che hanno diramato numerosi comunicati; il trasferimento, affrontato nell'ottica di un ipotetico risparmio si è rivelato a quanto risulta all'interrogante, inutile e avrebbe provocato un aggravio di costi; infatti è stato lasciato un intero stabile per trasferirsi in un immobile di due piani e mezzo del palazzo di via Palestro 81, di proprietà Sin con un aggravio crescente dei costi che passano dai 927.237 euro di spese per contratti di locazione e spese condominiali del 2009 ai 1.191.848 euro del 2010 fino ai 1.213.811 del 2011. Si rileva inoltre un incremento di costi di gestione degli uffici che passano dai circa 844.188 euro del 2009 ai 951.196 euro del 2011;

tra l'altro, la vecchia sede è stata lasciata senza dare la disdetta prevista dal contratto di locazione con Ecofim (società proprietaria dell'immobile) e ciò ha generato una condanna di Agecontrol al pagamenti delle mensilità di affitto non pagate e non disdettate, pari ad euro 145 mila circa e il conseguente pignoramento di circa 210 mila euro sui conti correnti dell'Agecontrol;

i controlli rimangono il business core dell'azienda ma, almeno nel bilancio 2010 della società, risulta poco chiaro quale sia il costo del singolo controllo effettuato, considerando il costo medio effettivo comprensivo di rimborsi spese, elemento importante in ordine ad una valutazione complessiva di costi/benefici e del servizio reso dalla società. Rimarrebbe anche da chiarire quanti siano i controlli svolti da dipendenti e quanti da professionisti non dipendenti e se c'è una differenza di costo medio nel controllo effettuato da personale dipendente e in quello effettuato da professionista esterno, stante che, secondo fonti sindacali, questi ultimi inciderebbero ancora eccessivamente sul bilancio fino ad un importo che viene quantificato in 564.000 annui;

ad oggi l'Agecontrol dispone a Roma di:

a) una sede centrale, Via Palestro 81 con n. 93 dipendenti;

b) due uffici distaccati in Via Genova e Via Salandra con un totale di n. 34 unità;

c) 8 uffici operativi con 71 dipendenti 18 punti di controllo con 60 unità dislocati sull'intero territorio nazionale, per un totale di 258 dipendenti;

si precisa inoltre che la società Agecontrol opera sotto la direzione ed il controllo di Agea che ne detiene il capitale sociale e ne approva il Programma di attività e relativo Bilancio di previsione e che per il suo funzionamento, l'Agecontrol, necessita di un contributo di circa 23 milioni di euro;

a gennaio 2012 Agea ha riconosciuto ad Agecontrol un contributo per il funzionamento e l'organizzazione pari a euro 22.300 tale da rendere necessari tagli dei costi. I tagli però non sembrerebbero aver riguardato le problematiche fin qui evidenziate: non hanno in definitiva riguardato né i compensi del direttore generale, né rimborsi e MBO di amministratori e dirigenti, né una revisione delle spese legali e per affitti e gestione delle sedi. Nel bilancio 2011 invece si indica genericamente che il problema risiede nella riduzione dei costi del personale che costituirebbero l'80 per cento delle spese di gestione ed in particolare i rimborsi per le spese di missione del personale dipendente e, con provvedimento del direttore generale, si è andati così ad incidere sui contratti dei dipendenti amministrativi e ispettivi lasciando inalterato tutto il resto della gestione -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e, nel caso, se non ritenga con ciò di approfondire e riscontrare la legittimità dell'operato dei vertici di Agecontrol valutando in particolare:

quale sia il costo complessivo di amministratori e dirigenti della società considerando che, sebbene il Ministro interrogato, in sede di risposta ad interrogazione in data 31 ottobre 2012, abbia affermato che compensi e retribuzioni di direttore generale e dirigenti rientrano nella media di figure di pari grado della pubblica amministrazione, a questi costi vanno aggiunti quelli di premi aziendali, rimborsi, benefit ad essi assegnati, spese che secondo quanto affermato dal presidente Agea il 29 maggio 2012 in sede di audizione in Senato risulterebbero eccessive;

quale sia l'atto che certifica l'avvenuta compensazione per il danno erariale causato dalla delibera n. 22 del 29 settembre 2011 del commissario straordinario, che aumentava i compensi degli amministratori;

se si riscontrino dei danni procurati da errori della dirigenza nella gestione amministrativa e del personale, con particolare riferimento alle vicende su esposte del trasferimento della sede, della gestione delle assunzioni e dei contratti di consulenza, della gestione del trattamento di fine rapporto aziendale, delle eccessive spese legali della società;

considerato che i controlli rimangono il business core dell'azienda, quale sia il costo del singolo controllo effettuato, considerando il costo medio effettivo comprensivo di rimborsi spese, elemento importante in ordine ad una valutazione complessiva di costi/benefici e del servizio reso dalla società;

quanti siano i controlli svolti da dipendenti e quanti da professionisti non dipendenti e se ci sia una differenza di costo medio effettivo (comprensivo di rimborsi spese) nel controllo effettuato da personale dipendente ed in quello effettuato invece da professionista esterno, stante che, secondo fonti sindacali, questi ultimi inciderebbero ancora eccessivamente sul bilancio fino ad un importo che viene quantificato in 564.000 annui;

se il Ministro ritenga che, stante quanto affermato dal presidente Agea in sede di audizione in Commissione Agricoltura in Senato in data 29 maggio 2012, la società Agecontrol, con il ripristino del consiglio di amministrazione, abbia perso i requisiti per operare in house rispetto ad Agea;

se il Ministro intenda prendere gli opportuni provvedimenti per riorganizzare complessivamente le società controllate dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, facendo in modo che l'Agecontrol venga liquidata con l'eliminazione dei relativi costi di gestione ed il passaggio delle relative competenze e del personale ad Agea, quale unico ente titolare dell'attività di controllo.(4-19182)