ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19166

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19166
presentata da
MARCO BELTRANDI
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
- Per sapere - premesso che:


il celebre aforisma di quel geniale inventore di aforismi sul filo del paradosso che è stato Oscar Wilde torna prepotentemente in mente durante la lettura della nuova classifica della corruzione stilata da Transparency International;


l'Italia, un Paese del G7, che era già al 69o posto l'anno scorso, è sceso ancor più, sino al 72o posto, con un voto di 42/100, quindi insufficienza piena;


più onesti del nostro sono considerati Paesi di cui gli interroganti omettono i nomi per brevità di esposizione (la classifica completa è reperibile sul sito www.transparency.it);

i politici e gli amministratori pubblici italiani vengono considerati dalla comunità internazionale subito a ridosso dei governanti che si appropriano illegittimamente degli aiuti internazionali destinati alle loro popolazioni affamate;

era auspicabile beneficiare almeno in parte del cosiddetto «effetto Monti», cosa purtroppo non accaduta;

dalle dichiarazioni di esponenti del Governo sulla questione in oggetto sembrerebbe che gli stranieri non investono in Italia a causa della legislazione sul lavoro, e non perché appena mettono piede nel nostro Paese sono costretti a fare i conti con il problema della corruzione a livello circoscrizionale, comunale, provinciale, regionale è statale. Se si considerano i Paesi con i quali ci si dovrebbe confrontare, il più «vicino» è la Spagna che è al 30o posto ed esibisce un bel 65/100 (più che sufficiente), poi la Francia è al 22o con il voto di 71/100, il Regno Unito al 17o posto con 74/100 e la Germania che è al 13o con 79/100. Ci si chiede come si fa a competere con costoro;

la notizia della deprimente classifica quasi non è stata neanche data dai quotidiani o dagli altri media come la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. Ciò è particolarmente grave, perché, direttamente o indirettamente, si induce l'elettore a votare per candidati come quelli che si sono distinti in negativo, come nel caso dei consiglieri regionali di Lazio e Lombardia, solo per citare le vicende più gravi e note, non denunciate da nessuno che appartiene al sistema dei partiti rappresentati nelle istituzioni, tranne i Radicali;

lo stesso linguaggio utilizzato, gergalmente detto «politichesi», non è solo un lessico, ma è divenuto, ad avviso degli interroganti, una forma mentis. D'altro canto la stessa Transparency International ha dato in altri rapporti sulla nostra stampa giudizi poco lusinghieri del tipo «in generale, la qualità dell'informazione rimane mediocre. La maggior parte dell'informazione è "allineata"» -:


quali iniziative urgenti di competenza intendano assumere per dare soluzione a quella che agli interroganti appare una degerazione del sistema Paese. (4-19166)