ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19156

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: POLLEDRI MASSIMO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19156
presentata da
MASSIMO POLLEDRI
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

POLLEDRI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della giustizia, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

secondo le ultime rilevazioni, circa 55 mila aziende hanno chiuso i battenti nei primi 9 mesi del 2012, una media di 200 al giorno; i fallimenti sono stati in tutto quasi 9 mila (2 per cento in più dell'anno precedente) e hanno coinvolto in misura maggiore le Pmi;

esse appaiono compresse tra una difficoltà di accedere al credito, un ingiustificato ritardo nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e una giustizia dai tempi eccessivamente dilatati;

in particolare, secondo la CGIA di Mestre, la media italiana di aziende che falliscono a causa dei ritardi nei pagamenti si attesta attorno al 31 per cento: con il recepimento della direttiva 2011/7/ Unione europea, l'Italia punta a sanare una situazione troppo pesante che vede le aziende pagate mediamente dopo 180 giorni (in Francia dopo 65 giorni, in Gran Bretagna dopo 43 ed in Germania dopo appena 36);

per quanto concerne la lentezza della giustizia, essa, come ha ricordato il Governatore della Banca d'Italia, è un ostacolo alla crescita dimensionale delle aziende le quali spesso si trovano a dover sopportare l'onere di un processo civile che impone un cospicuo esborso di denaro e che occupa un ridante spazio temporale: ben oltre i 2 mila giorni tra appello e Cassazione (secondo la Banca mondiale, l'Italia è al 157esimo posto su 183);

un tipico esempio delle difficoltà sistemiche in cui le aziende italiane si trovano ad operare è quello della Nani Termosanitaria, società artigiana che negli anni 1998/1999 ha iniziato i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla linea ferroviaria Piacenza-Bologna;

sebbene tali lavori, del valore complessivo di oltre 900 mila euro, fossero stati subappaltati alla Nani dalla società Nie Arcadia nuovi impianti, la quale a sua volta aveva ottenuto in appalto un pacchetto di lavori dalle Ferrovie dello Stato, in realtà l'azienda Nani, nell'esecuzione dei lavori, ha avuto rapporti direttamente con le Ferrovie dello Stato, ufficio compartimento di Bologna;

essendosi poco dopo aperto un contenzioso tra le Ferrovie e la Nie Arcadia, avente tuttavia ad oggetto accordi differenti da quelli riguardanti anche la Nani, la prima ha inteso sospendere tutti i pagamenti verso la seconda, compresi quelli relativi ai lavori, peraltro perfettamente ultimati come da contratto, eseguiti dalla Nani;

nelle more la Nie è fallita (fallimento 5 luglio 2002 - tribunale di Oristano) e la Nani, la quale nel frattempo ha dovuto indebitarsi per pagare i propri fornitori ed evitare la chiusura, ha ridotto drasticamente il personale e ha avviato, da ormai 10 anni, una causa per il recupero dei crediti che peraltro è stata sospesa, in quanto il tribunale di Oristano è in attesa del pronunciamento del Tribunale di Roma, che, dopo tanti rinvii, ha ulteriormente posticipato la decisione al 2013;

quello appena descritto è un caso concreto che dimostra le traversie cui aziende e cittadini italiani sono sottoposti per vedere riconosciuti diritti loro acquisiti -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza della complicata vicenda esposta in premessa e se non ritengano opportuno assumere conseguentemente iniziative, se del caso normative, per tutelare la condizione di chi vede i propri diritti inspiegabilmente violati. (4-19156)