SCILIPOTI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
numerose decine di lavoratori licenziati dalla CGIL a Ragusa, Catania, Cosenza, Padova e altre città italiane avrebbero operato presso la struttura sindacale locale senza godere di un reale contratto, sottoposti a lavoro in nero, lavoro irregolare, o con contratti atipici, finti contratti di collaborazione a progetto, o part-time bypassati dalle reali ore di lavoro, senza che venga riconosciuto nessun rispetto delle norme contrattuali, come ferie e rispetto degli orari, vittime di mobbing, di molestie, di licenziamenti discriminatori o, per rappresaglia e ritorsioni, di intermediazione illegittima;
il fenomeno è tanto esteso sul territorio ed elevato come numero al punto tale che i lavoratori che hanno subito violazione dei loro diritti elementari hanno dato vita a comitati di coordinamento presenti anche su numerosi blog;
posto che i sindacati si sostengono con i contributi pubblici, vedendosi devolvere dai lavoratori una cifra annuale dalla loro busta paga per sostenere strutture che dovrebbero garantire loro i diritti, tutto ciò rappresenta un duro colpo all'intero impianto normativo dei diritto del lavoratore in Italia, gettando, inoltre, discredito sull'istituzione del sindacato e sulla sua stessa credibilità;
il sindacato è chiamato a svolgere un imprescindibile ruolo di protezione del lavoro e dei lavoratori attraverso un'opera di rappresentanza e di contrattazione, che appare svilita dall'emergere di gravi inottemperanze alla normativa in materia di tutela dei lavoratori -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;
se e quali iniziative si intendano predisporre e attuare al fine di vigilare sull'eventuale mancato rispetto delle norme contrattuali delle figure operanti all'interno delle strutture sindacali in generale e della CGIL in particolare, nell'intento di ravvisare l'effettiva esistenza di lavoro svolto «a nero»;
se, in ossequio all'obbligo del rispetto del CCNL vigente per chi svolge funzioni delegate dallo Stato al pari dei titolari di benefici accordati dallo Stato e degli appaltatori di opere pubbliche, debba essere revocata nei territori nei quali la CGIL avrebbe volontariamente e fraudolentemente violato il CCNL l'autorizzazione ad effettuare l'attività di CAF e qualsivoglia opera di patronato. (4-19154)