ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19082

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 14/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19082
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il centro Imid Unit (Immune mediated inflammatory disorder) di Campi Salentina Asl-Lecce, diretto dal dottor Mauro Minelli, immunologo, nel 2011 ha realizzato oltre 300 ricoveri e oltre 1500 prestazioni fra ambulatori;

un trend positivo confermato anche nel 2012;

il centro, collocato in un contesto logistico complessivamente dedicato alla gestione della cronicità, può contare sulle attività specialistiche avanzate che, in termini di diagnostica molecolare, possono essere fornite dal dipartimento di scienze biotecnologiche dell'università del Salento;

al suo interno sono attivi percorsi diagnostici dedicati all'inquadramento e alla presa in carico delle malattie da scompenso del sistema immunitario, patologie autoimmuni, immunodeficienze, sindromi complesse da determinanti ambientali, come ad esempio la Multiple Chemical Sensitivity (MCS), per la quale la Imid Unit di Campi è centro regionale di riferimento, così come lo è per le patologie sistemiche da metalli pesanti. Il Centro è ormai raggiunto da pazienti provenienti da tutte le regioni d'Italia, risultando una delle strutture ospedaliere più vantaggiose in termini di mobilità attiva;

l'Imid Unit rientra nel presidio dell'ospedale Padre Pio da Pietrelcina di Campi Salentina ed è al momento un nosocomio che va subendo un processo di valorizzazione e di recupero del ruolo e della funzionalità. Lo scopo è quello di conferire all'ospedale le caratteristiche per essere struttura ospedaliera di riferimento distrettuale;

risulta già essere una ottima struttura ospedaliera a livello nazionale e internazionale;

unico centro in Italia al quale possono ricorrere le persone affette ad esempio da Multiple Chemical Sensitivity (MCS), l'origine dei sintomi in queste persone è al momento da considerarsi sconosciuta;

per tale motivo l'unico trattamento medico che può essere raccomandato è quello sintomatico da effettuarsi, sempre secondo le norme di best practice e evidence base medicine. E, d'altro canto, proprio in considerazione dell'attuale mancanza di dati certi, si ritiene che qualsiasi trattamento farmacologico (non esclusivamente sintomatico) debba essere sottoposto ad adeguata sperimentazione clinica controllata per accertarne l'efficacia e gli eventuali effetti collaterali. Alcuni pazienti hanno seguito trattamenti stravaganti e costosi e possono apparire alla disperata ricerca di terapie non «ortodosse» come la neutralizzazione sublinguale o vari programmi di detossificazione;

se da un lato è giusto che il medico non «giudichi» il comportamento di questi pazienti, spesso semplicemente etichettati come «psichiatrici», dall'altro è altrettanto giusto tenere una posizione critica e costruttiva applicando quanto previsto dalla normativa sanitaria regionale e nazionale, che tuttavia ad oggi manca;

si assiste, non di rado, alla pretesa (supportata dalla certificazione di alcuni medici prescrittori) di essere autorizzati a viaggi costosissimi presso strutture private (Es: Environmental Health Center a Dallas; Breakspear Hosp. a Londra; eccetera) da dove si ritorna con protocolli terapeutici variamente impostati sulla somministrazione di «vaccini» non meglio precisati, vitamina C, glutatione a dosi elevate, terapie chelanti, camere iperbariche, saune, ed integratori molto alternativi dai quali, per ciò che è dato di valutare, non sembrano comunque emergere segni evidenti di stabilizzazione clinica;

la struttura (IMID Unit) istituita dalla regione Puglia con apposito atto deliberativo (n. 1653 del 19 luglio 2011) ed operante presso il presidio di Campi Salentina, centro di riferimento «dedicato» (tra i pochissimi in Italia, se non l'unico) destinato proprio alla presa in carico di questi pazienti (con la conseguente istituzione di «percorsi dedicati» fragrance-free, gluten/nickel-free...), intende promuovere l'istituzione di un Comitato tecnico-scientifico nazionale composto da un immunologo clinico, un medico del lavoro, un tossicologo farmacologo, neurologo, fisico medico, biologo molecolare, in grado, oltre che di esaminare il dato clinico obiettivo dell'eventuale paziente chiamato a valutazione clinica collegiale, anche e soprattutto di stilare linee-guida certamente aperte alla comprensione della patologia di per sé complessa e alla interazione diretta con il paziente, ma anche indicative di percorsi univoci e scientificamente oltre che normativamente validati e condivisi;



nell'intento di rendere ufficiale e autorevole il lavoro del suddetto Comitato, sarebbe pertanto utile il riconoscimento del lavoro fin qui svolto dal centro IMID di Campi Salentina su decine di pazienti affetti da sensibilità chimica multipla, la previsione di un fondo minimo dedicato alla implementazione delle attività cliniche e scientifiche della struttura operante ASL Lecce, dunque su territorio nazionale e l'attivazione di tutti gli adempimenti procedurali finalizzati alla nomina della nuova Commissione;



esiste un gruppo di studio nazionale scientificamente accreditato, dedicato allo studio delle malattie infiammatorie croniche (Gruppo «Gimicron» - www.gimicron.com) che, in forza della presenza nel proprio ambito associativo di figure specialistiche appartenenti ad ambiti disciplinari diversificati, si dispone al possibile impegno scientifico nel contesto descritto -:

se il Ministro della salute intenda alla luce dei fatti esposti in premessa e per la necessità di tante persone di ricorrere alle cure ed all'assistenza di quest'unico centro in Italia preposto alla malattia chimica multipla ad esempio, creare un permanente comitato scientifico interdisciplinare dedicato all'eventuale inquadramento clinico «collegiale» di pazienti affetti da sindromi da iperreattività sistemica in qualche modo connessa all'azione di interferenti ambientali (la più nota delle quali rimane, ad oggi, la cosiddetta appunto «sindrome da sensibilità chimica multipla»), potenziando strumenti e risorse utili alla situazione per ottimizzare sempre più il rapporto ambiente, paziente, medico. (4-19082)