MINASSO e SCANDROGLIO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:
nel corso della riunione del Coordinamento regionale del PDL svoltasi a Genova in data 3 dicembre 2012, l'onorevole Claudio Scajola, rivolgendosi, tra gli altri intervenuti anche ai parlamentari presenti, ha affermato pubblicamente che in ragione dei propri incarichi istituzionali ricoperti in passato - quale presidente del COPACO e di importanti incarichi ministeriali - era stato messo in grado di conoscere «tutto» di costoro e dei «loro nei» pur non avendoci «mai giocato»;
dette affermazioni risultano riportate sul quotidiano Il Corriere della Sera, Il secolo XIX e La Stampa del 3 dicembre 2012;
detti parlamentari, definiti dall'onorevole Scajola, «dissidenti», sono il Sen. Luigi Grillo e gli On. Eugenio Minasso e Michele Scandroglio;
le affermazioni dell'onorevole Scajola, secondo gli interroganti, sono suscettibili di ledere la loro immagine anche lasciando credere che esistano dei fatti negativi, non a caso definiti «nei», idonei a comprometterne l'onorabilità. Tali fatti negativi, per quanto risulta agli interroganti, sono del tutto inesistenti e destituiti di fondamento. Ad ogni buon conto sarebbe estremamente grave che amministrazioni dello Stato detenessero fascicoli o dossier relativi a parlamentari ed è comunque interesse dell'intera collettività, oltre che degli interessati, ottenere rassicurazioni sul punto, ai fini della garanzia della correttezza della vita democratica del Paese -:
se amministrazioni dello Stato, ivi compresi i servizi di informazione, detengano fascicoli o dossier contenenti notizie sugli interroganti o su altri parlamentari o ancora su semplici esponenti politici;
in caso affermativo, di quale contenuto, da chi acquisite e a che titolo;
quali informazioni esistano o siano rese disponibili con riferimento agli interroganti e ove risultino custodite;
quali iniziative intenda adottare al riguardo per regolarne la possibilità di accesso anche diretti interessati. (4-19046)