ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19029

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 733 del 12/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19029
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 12 dicembre 2012, seduta n.733

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

Denise Pipitone fu rapita il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo in via Domenico La Bruna, angolo, via Castagnola, che porta velocemente all'autostrada;

la piccola giocava sul marciapiede dinanzi alla porta della casa materna;

Denise ha svoltato l'angolo della strada, per rincorrere un cuginetto, dove abita una zia della bambina che ha riferito di averla vista l'ultima volta intorno alle 11,45 fare capolino e poi tornare verso casa, dove non ha fatto ritorno, il tutto è successo in pochi minuti;

la madre Piera Maggio non ha mai smesso di battersi per favorire il ritrovamento di sua figlia, rimanendo sempre fermamente convinta del fatto che Denis sia ancora viva;

è stato aperto anche un sito per favorire le ricerche e segnalazioni;

un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, esattamente il 18 ottobre 2004, una guardia giurata, che lavorava per un istituto di vigilanza, ha notato davanti alla banca di Milano dove prestava servizio, un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambini;

uno di questi, una bambina che somigliava a Denise Pipitone, aveva il capo coperto dal cappuccio di un giubbotto nonostante la giornata calda. Il gruppo si è allontanato prima dell'arrivo della volante della Polizia, prontamente avvertita, nonostante che l'uomo abbia cercato di intrattenere la bimba. La guardia giurata ha comunque fatto in tempo a registrare alcune immagini con il suo cellulare. In uno dei video, subito consegnati agli inquirenti, si sente la donna (presunta madre) che dice alla bimba «Danàs» e lei che risponde in perfetto italiano «Dove mi porti?». Uno dei documenti filmati, della durata di pochi secondi, è stato mostrato per la prima volta la sera di domenica 20 marzo, il giorno dopo che la madre di Denise Pipitone aveva dichiarato alla stampa di essersi convinta che la bambina ripresa era sua figlia. Inoltre la guardia giurata, ha notato il graffio sotto l'occhio sinistro come aveva all'epoca proprio Denise, anche dagli esami svolti sul viso di quella bambina, dai Ris dei Carabinieri;

è stato sostenuto che fosse elevata la probabilità che quella bimba potesse essere proprio Denise Pipitone, perché avevano riscontrato molti punti in comune del viso tra le due bambine, non certezza per mancato riscontro con esame del DNA;

nonostante gli svariati appelli fatti dalla mamma di Denise, e le ricerche effettuate dalle autorità nell'immediatezza in tutti i campi Rom del posto, nessuno dice di aver visto quella donna, quella bambina, e quel gruppo, nessuno conosce nessuno. Svaniti nel nulla;

non si pensa che Denise sia stata sequestrata sotto casa dai Rom, ma che potrebbe essere stata affidata a loro in un secondo momento, o nella seconda fase del sequestro. Denise potrebbe già trovarsi sistemata con un'altra famiglia, ipotesi che non viene scartata;

il 15 giugno 2012 il sito d'informazione livesicilia.it riferisce che: «Per la quarta udienza consecutiva, il consulente dell'accusa Gioacchino Genchi è stato ascoltato, in Tribunale, a Marsala, nel processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone. Imputati sono la 25enne Jessica Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, che è accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero. Genchi, rispondendo alle domande dell'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta (legale di Piera Maggio, madre di Denise), ha continuato a riferire sull'esito dell'incarico affidatogli dalla Procura di Marsala, cioè sull'esame dei tabulati telefonici relativi alle intercettazioni effettuate in fase d'indagine. E in particolare sui luoghi in cui, poco prima e dopo la scomparsa della bambina, è stata rilevata, con telefonate e sms, la presenza dei telefoni cellulari in uso a Jessica Pulizzi, alla madre Anna Corona (indagata in un secondo filone d'inchiesta) e di altre persone in contato con le due donne;

la mattina del 2 settembre 2004 il telefono cellulare di Arma Corona fu agganciato, prima delle 7, da alcune celle nella zona tra Alcamo e Trappeto, viaggiando in direzione di Palermo. Ad affermarlo è stato Gioacchino Genchi. «Quanto detto da Genchi - ha commentato l'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, madre di Denise - conferma le prime dichiarazioni di Giuseppe D'Assaro». Quest'ultimo, pluriomicida, ex marito della sorella di Piero Pulizzi (padre sia di Denise che di Jessica), aveva raccontato agli inquirenti che la bambina rapita era stata portata a Villagrazia di Carini (Pa), nell'abitazione di Antonino Cinà, suo genero, indagato in un secondo filone d'inchiesta assieme ad Anna Corona, allo stesso D'Assaro e ad altre persone. «Dalla consulenza di Genchi - ha aggiunto Frazzitta - è emerso che quando, il 2 settembre 2004, verso le 8.30, Arma Corona ritornò a Mazara del Vallo, il fratello Marcello Corona parti alla volta di Palermo, proseguendo, poi, verso la provincia di Messina». All'andata, infatti, il suo telefono cellulare, ha spiegato Genchi, fu agganciato da celle nei pressi di Palermo, Capo d'Orlando e Sant'Agata di Militello. «Fino al primo settembre 2004 - ha inoltre affermato Genchi - ci sono migliaia di contatti telefonici tra Anna Corona, Jessica Pulizzi, Gaspare Ghaleb con utenza telefonica di Antonino Cinà, ma dal 2 settembre s'interrompono rapporti. Cinà disattiva l'utenza telefonica e ne attiva un'altra»;

alla ventiquattresima udienza del processo per il sequestro di Denise Pipitone, Piera Maggio (madre della bimba) ha dichiarato: «Il castello di sabbia sta cadendo. Denise è viva. Mia figlia è a questo mondo, solo che non sappiamo dove. Quello che chiedo è che chi sa dica la verità. Non ho mai nascosto il mio pensiero su chi ha rapito mia figlia»;

i fatti sembrano avere dato ragione alla tesi materna che accusava da tempo Jessica Pulizzi e sua madre Anna Corona che nutrivano profondo rancore verso Piera Maggio, la donna che aveva conquistato l'amore di Piero Pulizzi, padre sia di Denise che di Jessica;

in data 11 dicembre 2012 su Canale 5 nel corso del programma «Mattino 5» con Federica Panicucci si apprende dopo 8 anni è spuntata solo qualche giorno fa una intercettazione nella quale si sentono delle voci, qualcuno dice: «Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi? (vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto n.d.r.)» e si sente rispondere: «Ma dunni l'ha purtari? (ma dove la devi portare?)»;

sempre dal menzionato programma si apprende che i magistrati sul caso sono stati undici in otto anni e che dagli atti d'indagine comprendenti anche le trascrizioni ricavate dalle intercettazioni telefoniche compresa la cimice sullo Scarabeo di Jessica Pulizzi sono state 350 mila pagine;

ogni anno in Italia scompaiono circa 9 mila persone di cui 3 mila bambini all'anno -:

alla luce dei fatti esposti in premessa se non si ritenga di assumere iniziative normative per istituire una procura italiana degli scomparsi nella quale convergere tutti i casi esistenti in Italia in maniera tale da formare un pool altamente specializzato e specifico di magistrati per questa tipologia di reato in quanto i magistrati sono già oggi oberati anche dai procedimenti ordinari, affinché non abbia più ad accadere come nel caso Pipitone rispetto al quale vi sono stati 11 magistrati in 8 anni che ogni volta hanno ricominciato le indagini secondo un proprio punto di vista procedendo anche alla ottimizzazione di tecniche in uso in altri Paesi per addivenire a punto cruciale in Europa per lo scambio e l'acquisizione di notizie, indagini, tecniche, procedimenti d'avanguardia per favorire l'individuazione degli scomparsi ed in special modo dei bambini. (4-19029)