ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 733 del 12/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 12/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 13/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 12/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19026
presentata da
DAVIDE CAPARINI
mercoledì 12 dicembre 2012, seduta n.733

CAPARINI e BITONCI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

da fonti stampa si apprende la notizia che il Ministro dello sviluppo economico stia pensando ad un probabile aumento di un euro e cinquanta centesimi del canone Rai per il 2013, attualmente pari a 112 euro. Nel 2012 il canone era aumentato proprio di un euro e mezzo;

secondo quanto dichiarato dai vertici dell'azienda, che vogliono puntare al pareggio, l'aumento sarebbe fondamentale perché porterebbe 20-25 milioni di euro in più sulle entrate di un esercizio, il 2013, che rischia un ennesimo calo della pubblicità sul già tragico 2012 (730-750 milioni per la Rai, nonostante olimpiadi ed europei di calcio);

il pagamento del canone di abbonamento, istituito con il regio decreto n. 246 del 1938 quando ancora non esisteva la televisione è dovuto per la semplice detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle diffusioni televisive, indipendentemente dai programmi ricevuti, a seguito di una sentenza della Corte costituzionale del 2002 che ha riconosciuto la sua natura sostanziale d'imposta per cui la legittimità dell'imposizione è fondata sul presupposto della capacità contributiva e non sulla possibilità dell'utente di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo al cui finanziamento il canone è destinato;

l'emittente pubblica si avvale dei proventi derivanti dal canone, pari a circa 1,6 miliardi di euro l'anno, per coprire i costi derivanti dall'esecuzione degli obblighi ad essa imposti per legge, ai quali va aggiunto un ulteriore miliardo di euro derivante dalla pubblicità, i cui proventi, per legge, assumono il valore di fonte accessoria;

l'ordine del giorno (9/5109-A-R/70) presentato dall'interrogante al decreto-legge n. 16 del 2012 recante «Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento», ha impegnato il Governo a valutare l'opportunità di abolire il canone di abbonamento alla televisione nonché la relativa tassa di concessione governativa definendo una forma alternativa di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo secondo criteri di equità, efficacia ed appropriatezza oppure, in alternativa, a far sì che i proventi derivanti dal versamento del canone siano versati per il 90 per cento alle regioni, in conformità a quanto stabilito dalla legge n. 42 del 2009 in materia di federalismo fiscale e ripartiti tra le emittenti locali in base al regolamento che sarà emanato dal Ministro dello sviluppo economico entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore delle legge di conversione del decreto-legge -:

se le anticipazioni corrispondano al vero e, nel caso, come si coniughino con l'impegno del Governo di abolire il canone Rai definendo misure alternative;

quali iniziative siano state sino ad ora intraprese per attuare l'impegno dell'ordine del giorno n. 9/5109-A-R/70 e quando sarà emanato il regolamento per ripartire il canone Rai tra le emittenti locali.(4-19026)