ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18999

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 732 del 11/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18999
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 11 dicembre 2012, seduta n.732

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il signor Cosimo Lo Nigro si trova, in esecuzione pena, presso la casa circondariale di Bologna al fine di scontare la condanna residua di anni sette di reclusione, al netto del condono per indulto applicato per anni tre, inflitta con sentenza di condanna emessa dalla corte d'appello di Reggio Calabria in data 16 marzo 2009, per il delitto previsto dall'articolo 74, comma 2, decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, commesso fino al 4 novembre 2003; fine pena marzo 2015;

posto che il detenuto, a seguito di trauma da schiacciamento, presentava nell'avampiede destro esiti di innesto al calcagno, ulcera dorsale mediale atrofica di 5-7 millimetri di diametro con esiti cicatriziali diffusi, amputazione totale del V dito e parziale del III e del IV, nonché una marcata alterazione dei segmenti ossei tarsali, in data 15 marzo 2011 il tribunale di sorveglianza di Palermo ha ritenuto necessaria l'adozione di misure alternative, nello specifico la detenzione domiciliare ex articolo 47-ter, comma 1, lettera c) della legge sull'ordinamento penitenziario, al fine di consentire al medesimo l'espletamento delle necessarie terapie e l'intervento chirurgico di osteomie delle teste articolari;

sempre per gli stessi motivi, il tribunale di sorveglianza, successivamente, ha consentito alla richiesta del detenuto di essere trasferito presso la casa circondariale di Bologna per poter essere seguito dall'istituto ortopedico Rizzoli e il centro protesi di Budrio;

una volta trasferito a Bologna e fissato l'intervento per il giorno 26 settembre 2012, il detenuto avanzava istanza di differimento pena che veniva accolta lo stesso giorno dal magistrato di sorveglianza, dottoressa Bosi, dopodiché la decisione finale veniva rinviata al tribunale di sorveglianza per l'udienza del 25 ottobre 2012;

purtroppo il detenuto, lo stesso giorno in cui gli veniva concesso il differimento della pena, rifiutava l'intervento facendolo spostare al 22 novembre 2012 in quanto non era venuto ancora a conoscenza dell'esito positivo dell'istanza fatta dal difensore nel suo interesse; di conseguenza il magistrato, il 27 settembre 2012, revocava il differimento pena concesso il giorno prima;

alla successiva udienza del 25 ottobre 2012, nella quale si discuteva della concessione della detenzione domiciliare per motivi di salute, presenziava il dottor Mazza in sostituzione della dottoressa Bosi in quanto, quest'ultima, aveva avuto un lutto in famiglia; nella circostanza venivano rigettate tutte le istanze di misura alternativa al carcere fatte per permettere al detenuto di subire un intervento molto delicato (sia dal punto di vista della salute fisica che psichica) in ambiente sereno in quanto si riteneva che non vi fosse incompatibilità con il regime carcerario;

il 21 novembre 2012 il signor Lo Nigro viene nuovamente ricoverato presso l'istituto ortopedico Rizzoli di Bologna e, il giorno seguente, veniva sottoposto all'intervento di amputazione della gamba destra;

successivamente veniva avanzata nuova istanza di differimento pena al magistrato di sorveglianza dottoressa Bosi e istanza di detenzione domiciliare al tribunale di sorveglianza in quanto, a seguito dell'intervento, come da varie relazioni di medici (chirurghi e medico-legale) il detenuto avrebbe dovuto osservare un lungo periodo di convalescenza di almeno 3 mesi per l'effettuazione di medicazioni ogni 2-3 giorni e, quindi, essere seguito anche dal centro protesi di Budrio; era Infatti impensabile che Lo Nigro, dopo un intervento delicato quale l'amputazione della gamba e, un breve periodo di ricovero in ospedale, potesse essere ritradotto in carcere con i rischi che ne sarebbero conseguiti in merito ad infezioni e a buon esito dell'intervento stesso;

si fa presente che la situazione di incompatibilità di Lo Nigro con la struttura carceraria emerge da varie relazioni mediche in atti atteso che le stesse evidenziano anche il percorso post-operatorio a cui deve essere sottoposto il detenuto e la necessità dei continui contatti con l'istituto ortopedico Rizzoli dapprima, quindi, con il centro protesi di Budrio ed, infine, con una struttura (privata o convenzionata con il servizio sanitario nazionale) nella quale svolgere idonea fisioterapia alla gamba;

a tal proposito, il centro protesi di Budrio «R.T.M. Ortopedia Personalizzata S.R.L. U.S.» ha fatto pervenire al difensore del detenuto breve relazione nella quale sono specificati gli incontri che Lo Nigro dovrà avere con loro: il primo subito dopo l'intervento (ma che ad oggi ancora non è stato fatto) e, successivamente, dopo circa 25/35 giorni dall'operazione e, da quel momento, per circa 15 giorni lavorativi, il paziente dovrà recarsi quotidianamente, presso la suddetta struttura al fine di predisporre la protesi. Dopodiché il detenuto sarà seguito dai tecnici ortopedici al fine di acquisire il meccanismo motorio di utilizzo della protesi finché non riconquisti pietra autonomia. È altresì espressamente consigliata, così come riferisce il medico chirurgo, dottor Gualdrini, la terapia suppletiva da eseguirsi presso il loro centro ovvero altro convenzionato con il servizio sanitario nazionale;

in risposta a quest'ultima istanza avanzata dalla difesa del detenuto, il magistrato di sorveglianza di Bologna ha disposto la trasmissione degli atti al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria affinché venisse valutata l'opportunità di trasferire il detenuto presso adeguato centro clinico dell'amministrazione penitenziaria. Ad oggi Lo Nigro si trova ancora presso la casa circondariale di Bologna;

in ogni caso il detenuto, proveniente dalla casa circondariale Ucciardone di Palermo, è stato trasferito presso il carcere di Bologna affinché potesse effettuare il suddetto intervento presso l'istituto ortopedico Rizzoli di Bologna ed essere quindi seguito del centro protesi di Budrio «R.T.M. Ortopedia Personalizzata S.R.L. U.S.» (officina ortopedica specializzata in protesi di arti inferiori); sarebbe dunque fondamentale che il signor Lo Nigro venisse, nel pieno rispetto del diritto alla salute, trasferito presso un centro clinico dell'Emilia Romagna (Parma) al fine di permettergli di continuare ad essere seguito dall'istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, presso il quale, inoltre, è già stata fissata una visita di controllo per il 28 dicembre 2012 e, quindi, potersi recare presso il centro protesi di Budrio convenzionato con il servizio sanitario nazionale con il quale sono già stati presi contatti;

a tal riguardo la difesa del detenuto ha già avanzata istanza al provveditorato regionale e al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria affinché venga scelto un centro clinico in Emilia Romagna -:

se il Governo non ritenga opportuno adottare gli opportuni provvedimenti affinché il detenuto Cosimo Lo Nigro, anche alla luce delle circostanze esposte in premessa, venga trasferito, nel pieno rispetto del suo diritto alla salute, presso un centro clinico dell'Emilia Romagna;

più in generale, quali provvedimenti urgenti intendano adottare, negli ambiti di rispettiva competenza, affinché al detenuto venga pienamente garantito e tutelato il diritto alla salute.(4-18999)