ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18903

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 729 del 05/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARIANI RAFFAELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/12/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/12/2012
Stato iter:
15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013
PASSERA CORRADO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013

CONCLUSO IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18903
presentata da
RAFFAELLA MARIANI
mercoledì 5 dicembre 2012, seduta n.729

MARIANI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

gli eventi alluvionali che nelle scorse settimane hanno interessato buona parte del territorio nazionale hanno causato danni e disagi nella provincia di Viterbo e, in particolare, nel territorio del comune di Orte, dove l'enorme massa d'acqua ha causato l'allagamento di moltissime case, danni alle aziende e la chiusura della stazione ferroviaria;

l'intensità delle precipitazioni atmosferiche è stata sicuramente eccezionale, ma l'onda di piena del fiume Tevere sembra essere stata ancora più intensa di quanto la situazione meteorologica lasciasse prevedere;

si teme, infatti, che all'evento naturale si sia aggiunta un'inadeguata gestione della diga della centrale di Corbara, la cui improvvisa apertura, per evitare il pericolo di inondazione verso Alviano, avrebbe determinato un grande aumento della massa e della velocità dell'acqua, moltiplicata dall'ostruzione di due paratie dello sbarramento di Gallese -:

se il Governo sia a conoscenza delle modalità di gestione del sistema di controllo della diga di Corbara e se ritenga ipotizzabile che il livello delle acque, nonostante gli allarmi meteo, sia stato mantenuto troppo elevato in modo da garantire il massimo rendimento delle turbine;

se il Governo non ritenga che una più oculata gestione della diga avrebbe potuto ridurre in modo considerevole l'entità dei danni e la mole di disagi causati dall'alluvione a Orte. (4-18903)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 marzo 2013
nell'allegato B della seduta n. 1
Interrogazione a risposta scritta 4-18903
presentata da
MARIANI Raffaella

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame cui si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri del 14 dicembre 2012, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  Si premette che per tutte le dighe e traverse le manovre degli organi di scarico nel corso degli eventi di piena rientrano tra le funzioni di gestione dell'invaso che sono in capo al concessionario/gestore (E. On produzione s.p.a. per le diga di Corbara e la traversa Alviano; Enel produzione s.p.a. – Enel
Green power per la traversa di Ponte Felice) il quale in condizioni di piena interagisce a livello territoriale con le competenti autorità idrauliche e regionali di protezione civile.
  Le relative procedure generali, in assenza di specifici piani di laminazione adottati dalla regione ai sensi della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004, sono disciplinate da apposito «documento di protezione civile», riferito principalmente al cosiddetto «rischio diga», documento redatto dal competente ufficio di questo dicastero ed approvato dal prefetto competente per territorio, secondo la circolare del Presidente del Consiglio dei ministri n. 7019 del 1996 recante «disposizioni inerenti l'attività di protezione civile nell'ambito dei bacini in cui siano presenti dighe».
  Ciò premesso, al fine di fornire un dettagliato quadro in ordine alla vicenda segnalata dall'interrogante riguardante gli eventi alluvionali che hanno interessato il bacino del Tevere, in particolare la provincia di Viterbo, nei giorni 10-14 novembre 2012 e la gestione di alcune grandi dighe in fase di piena, i competenti uffici tecnici di questo ministero hanno acquisito informazioni nell'ambito della propria attività istituzionale ivi compresi i sopralluoghi effettuati dall'ufficio tecnico per le dighe di Perugia.
  Al riguardo, si informa che la diga di Corbara, ubicata in comune di Orvieto (Terni), dispone di un volume utile di regolazione di 135 milioni di metri cubi; i sistemi di controllo della diga ai finì della sicurezza sono stabiliti da questo ministero, come per tutte le «grandi dighe», tramite il «Foglio di condizioni per l'esercizio e la manutenzione» (nel caso specifico approvato dall'allora servizio nazionale dighe, in data 9 aprile 2002), mentre le fasi di allerta sono stabilite dal «Documento di protezione civile» (nel caso specifico approvato dalla prefettura di Terni in data 2 febbraio 2000).
  All'inizio dell'evento di piena (ore 12 dell'11 novembre 2012) il livello di invaso a Corbara era a quota 128,90 metri sul livello del mare e quindi circa 9 metri al di sotto della quota massima di regolazione e massimo invaso (138,00 metri sul livello del mare).
  Detta circostanza ha fatto si che la diga di Corbara avesse disponibile un volume d'invaso di circa 70 milioni di metri cubi, grazie ai quale si è avuta una significativa laminazione (riduzione) della piena. Il livello massimo raggiunto nel corso dell'evento è stato pari a 137,60 metri sul livello del mare; l'apertura degli organi di scarico, necessaria e obbligatoria per prevenire ed evitare il superamento della quota di massimo invaso (quota di sicurezza per la diga), risulta essere stata attuata dal gestore in maniera graduale, in raccordo con le protezioni civili delle regioni Lazio e Umbria ed in conformità alle disposizione del documento di protezione civile approvato e alla citata circolare del Presidente del Consiglio dei ministri n. 7019 del 1996.
  In tal modo sono state garantite sia la riduzione del picco della portata di piena in deflusso dalla sezione di Corbara (da 1700-1800 m3/s a 1450-1500 m3/s, con picco alle ore 5 del 13 novembre 2012), sia la riduzione del volume defluito (da 250 Mm3 a 180 Mm3), sia soprattutto è stato garantito lo sfasamento nel Tevere a valle tra il picco di piena proveniente dal bacino del Paglia e quello proveniente dai bacino di monte del Tevere stesso. Presso la traversa di Alviano (a valle della confluenza tra Paglia nel Tevere) sono transitati ben 400 Mm3 con una portata massima di 2200-2400 m3/s, portata che, senza l'azione di laminazione e sfasamento svolta dalla diga di Corbara, sarebbe stata superiore a 3000 m3/s con conseguenze ben più rilevanti sul territorio.
  Quanto sopra in linea, peraltro, con le «ipotesi di regolazione dei deflussi ai fini del governo delle piene nel bacino del Tevere» predisposte nel 2005 dall'autorità di bacino del fiume Tevere con il concorso delle varie amministrazioni ed enti coinvolti nel governo delle piene, ancorché non ancora tradotte dalla regione Lazio in un piano di laminazione adottato ai sensi della già menzionata direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004.
  Si conferma, infine, che presso la traversa di Ponte Felice (nel comune di Gallese), in relazione ai livelli idrometrici raggiunti e alle portate defluite (comunque ridotte rispetto a quelle che si sarebbero verificate in assenza di laminazione da monte), si sono verificati dissesti e danneggiamenti degli argini di contenimento che si sviluppano per alcuni chilometri a monte, con esondazioni nelle aree limitrofe. In occasione di tali eventi la traversa è stata interessata da un rilevante afflusso di materiale vegetale flottante; dalle informazioni assunte presso le strutture competenti risultano comunque essere stati garantiti sia la corretta movimentazione delle paratoie sino alla completa apertura delle quattro luci, sia, ad esaurimento della piena, il completamento in sicurezza della rimozione del materiale ancora presente a ridosso di una luce.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasportiCorrado Passera.