PORFIDIA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
si apprende dalla stampa che il 29 novembre 2012, il tribunale penale di prima istanza di Doha, nel Qatar, ha condannato il poeta Mohamed Ibn Dahami Al Ajami all'ergastolo, ossia al carcere a vita;
il 16 novembre dello scorso anno il poeta Al Ajami, molto popolare nel Qatar e in tutta l'area del Golfo per i suoi componimenti dialettali dai toni liberali e progressisti, è stato incarcerato a causa di alcuni versi contenuti nella «Poesia dei gelsomini», che inneggiava alla caduta di Ben Ali e dei regimi arabi criticando i Governi della regione del Golfo con, tra gli altri, i versi «Noi tutti siamo tunisini di fronte alla repressione delle élite repressive»;
il 36enne Mohammed ai Ajami ha esaltato le rivolte arabe senza risparmiare forti critiche anche all'emiro del suo Paese che comunque si è posto in prima fila nel finanziare e appoggiare le primavere arabe prima in Libia e poi in Siria. Già nell'agosto del 2010 si era rivolto con i suoi versi inoltrati via internet contro l'emiro Hamad bin Khalifa al Thani;
si tratta di improvvisazioni poetiche dialettali e orali, e l'unico canale di veicolazione della voce di Al Ajami è stato Youtube;
il poema dei gelsomini e rimbalzato da un social network all'altro fino a diventare una specie di grido alla rivolta nello stesso Qatar;
risulta paradossale che proprio mentre il Qatar, attraverso l'emittente nazionale Al Jazeera, si mostrava a sostegno dei movimenti della Primavera Araba, al suo interno reprimeva con la detenzione la voce di un poeta. Dopo un anno di carcere, è arrivata in questi giorni la sentenza che prevede il carcere a vita per aver «incitato al rovesciamento del sistema costituito» ed «offesa all'emiro»;
in questo caso Al Jazeera non ha ritenuto necessario scrivere neanche una riga sull'accaduto;
Amnesty International ha definito «un oltraggioso tradimento della libertà di parola» la condanna emessa dal tribunale di un Paese, quale il Qatar, che vuole mostrarsi a livello internazionale di essere un Paese che promuove la libertà d'espressione;
attivisti per i diritti umani del Qatar e di altri paesi del Golfo, raggiunti da Armnesty international, hanno dichiarato che la sentenza rappresenta una minaccia generale e che il processo è stato «contro la primavera araba», un ammonimento affinché questa non si propaghi;
recentemente il Governo italiano ha aperto negoziati economici con l'emirato del Qatar al fine di favorire investimenti nel nostro Paese, ed infatti il 19 novembre scorso - nel corso della visita del Presidente del Consiglio in Qatar - è stato siglato oggi a Doha un accordo tra il Fondo Strategico Italiano Spa (FSI) e la Qatar Holding LLC (QH) per la costituzione di una joint venture denominata «IQ Made in Italy Venture». La joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del «Made in Italy: alimentare e distribuzione alimentare; moda e lusso; arredamento e design; turismo; stile di vita; tempo libero;
come riportato sul sito del Governo italiano, l'arrivo di investimenti esteri - ha dichiarato il presidente del Consiglio Monti durante la conferenza stampa al termine del colloquio con il primo ministro del Qatar - è il riconoscimento del risanamento degli conti pubblici e delle riforme. «Gli investimenti esteri daranno un effetto immediato alla crescita, mentre altre riforme daranno benefici più avanti ma già adesso rendono l'Italia più attraente per i capitali stranieri», ha detto il Presidente del Consiglio sottolineando che «oggi c'è una concorrenza molto vivace nel mondo per attrarre investimenti stabili e di lungo termine»;
dotata di iniziali 300 milioni di euro, la nuova società avrà un capitale complessivo fino a 2 miliardi di euro, che sarà versato pariteticamente da FSI e QH nel corso dei primi 4 anni -:
se non si ritenga opportuno, in ossequio alla libertà d'espressione - perno di ogni Paese civile - e considerando i rapporti economici sempre più stretti tra l'Italia e l'emirato, utilizzare tuffi i canali diplomatici possibili per fare pressione sul Governo del Qatar affinché il poeta Mohamed Ibn Dahami Al Ajami venga quanto prima messo in libertà e la sua condanna annullata.(4-18887)