ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 729 del 05/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 05/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 05/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18878
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
mercoledì 5 dicembre 2012, seduta n.729

REGUZZONI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
- Per sapere - premesso che:

in comune di Leggiuno (Varese) sono localizzati numerosi edifici di straordinaria importanza storica ed architettonica, tra i quali:

la chiesa dei SS. Primo Martire e Feliciano. L'antichità della chiesa è documentata da un atto di donazione risalente all'846 che attesta la deposizione dei due Santi martiri. Sostanzialmente ben conservata, presenta una muratura accurata che riserva le pietre più regolari per la realizzazione degli spigoli. Le aperture sono semplici feritoie rettangolari, fatta eccezione per una stretta bifora. Elemento di spicco è la facciata con profilo a capanna e finestra centrale rotonda contornata dal mattone e porta con lunetta a sesto acuto, entrambe frutto dei restauri quattrocenteschi. L'Oratorio reimpiega nel portale due colonne romane con capitelli bizantini. L'interno è ad aula unica rettangolare con caratteristiche gotiche ed è sormontata da una volta a crociera, poggiante su mensole scolpite. A delimitare il presbiterio, la cui parete di fondo conserva un'interessante finestra, frammenti di un sarcofago marmoreo, risalente alla prima metà del Terzo secolo. A destra dell'altare, affresco del XV secolo, e sul fondo un grande affresco datato 1633, raffigurante S. Carlo Borromeo, la Vergine e il Bambino, S. Giovanni Battista, i SS. Primo e Feliciano e stemmi dei Torriani. Al secolo XI risale il campanile, di non grandi dimensioni, con strette bifore al piano della cella campanaria e copertura in scaglie di pietra;

il bellissimo e straordinario convento e Chiesa di S. Caterina del Sasso. È un eremo, di proprietà della Provincia di Varese, perfettamente restaurato e condotto dalla comunità degli Oblati, recentemente oggetto di un intervento straordinario che - attraverso un buco nella roccia sottostante - ha dotato la struttura di un moderno ascensore a pozzo, perfettamente integrato nel paesaggio. Le prime notizie storiche riguardanti l'eremo risalgono al 1230, quando vi si stanziarono i domenicani, erigendovi un piccolo convento e oratorio. Successivamente il complesso venne occupato dai frati del convento milanese di S. Ambrogio ad Nemus e quindi dai Carmelitani;

attraverso un portico si accede alla cosiddetta sala capitolare, dove si conservano frammenti di affreschi tre-quattrocenteschi di un certo interesse: una «Deposizione» del XIV secolo, che decora la parete a monte e «S. Eligio con S. Antonio Abate», sulla parete destra dell'ingresso. Di fronte al refettorio, di epoca seicentesca, si eleva l'edificio del «Conventino», eretto ai primi del Quattrocento ampliando una precedente struttura del secolo XIII. Esso si caratterizza per lo splendido portico ad archi acuti, decorato nella fascia superiore da una sequenza di scene ispirate alla Danza della Morte (XVII sec.). Superato il conventino si entra in un secondo cortile sul quale si impone la possente sagoma del campanile (inizio secolo XIV) e il portico rinascimentale della chiesa, formato da quattro archi che poggiano su robuste colonne. Tra le finestre delle antiche celle, tracce di affreschi raffiguranti il «Martirio di S. Caterina d'Alessandria» (XVI (secolo), sul muro del sottoportico affreschi del XVI secolo. La chiesa è composta dall'unione di una serie di edifici più antichi che, fra i secoli XV e XVI, vennero uniti a formare un unico ambiente: il sacello, la cappella del Beato Alberto, la cappella di S. Maria Nova, la cappella di S. Caterina e infine la Chiesa di S. Nicolao. Il sacello presenta esternamente affreschi del XVI secolo, di cui «Angeli che trasportano S. Caterina sul Monte Sinai» ipoteticamente attribuito a B. Luini, e internamente pitture del XVII-XVIII secolo. La cappella del Beato Alberto conserva un trittico (1531 circa) attribuito a Giovanni Piefro Crespi da Busto. La cappella di S. Caterina, ottenuta coprendo un chiostro del XIV secolo, è decorata quasi integralmente da affreschi dell'Ottocento, mentre gli angeli raffigurati nell'abside sono opera seicentesca. Nella Chiesa di S. Nicolao (1307-1320), interessante la cappella a sinistra dell'altare che conserva nelle vele della volta a crociera pregevoli affreschi trecenteschi, fra cui «Cristo Pantocratore» entro mandorla circondato dalle figure simboliche degli Evangelisti. Sulla parete di fondo «Crocefissione» di G. P. Crespi da Busto datata 1510. La decorazione del presbiterio venne rifatta in stile barocco (1610-1612) con profusione di stucchi dorati -:

se e quali interventi il Governo abbia attuato o intenda attuare per conservare i beni in argomento, migliorarne la fruibilità, inserirli in un circuito che comprenda il prossimo Expo 2015, aumentarne l'attrattività dal punto di vista turistico, così aiutando i notevoli sforzi compiuti dalla provincia di Varese. (4-18878)