CATANOSO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
da quanto si apprende da notizia di stampa e da un comunicato congiunto dell'Unione nazionale fra gli industriali dello zucchero, della Confederazione generale bieticoltori italiani e delle federazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, sembrerebbe che il ministro interrogato, in occasione dell'ultimo Consiglio dei Ministri dell'agricoltura europei, si sarebbe espresso a sostegno della proposta della Commissione di smantellare il regime quote dal 1
o ottobre 2015;
questa posizione ha lasciato tutta la filiera molto sorpresa e fortemente critica;
fin dalla presentazione della proposta della Commissione sulla riforma della PAC e l'OCM zucchero, di porre fine al sistema delle quote, tutta la filiera bieticolo-saccarifera nazionale insieme alle organizzazioni sindacali si è espressa in maniera assolutamente contraria;
analogo giudizio negativo è stato manifestato da tutta l'industria saccarifera europea e dalla Confederazione delle associazioni europee dei bieticoltori, dalle organizzazioni sindacali europee, ma anche e soprattutto dal Parlamento europeo e dalla gran parte degli Stati membri, (ad oggi 17 tra cui Francia e Germania in testa) e dai principali partner dell'Unione europea (ACP-PMA) che a vario titolo e in diverse occasioni hanno formulato forti critiche alle proposte della Commissione;
la filiera bieticolo-saccarifera nazionale, negli ultimi anni ha messo in campo ingenti sforzi per aumentare la competitività investendo oltre 150 milioni di euro negli impianti industriali attivi e impegnandosi nel miglioramento delle rese agricole e garantire occupazione negli impianti rimasti in attività e nelle aree dedicate alla coltura della barbabietola;
la fine del regime delle quote zucchero per l'Italia, a giudizio dell'interrogante e dei soggetti della filiera tutta, potrebbe ingenerare ulteriori chiusure con il conseguente impatto sull'occupazione e sulle superfici coltivate; renderebbe il mercato italiano quasi totalmente dipendente dalle importazioni, mettendo a rischio l'approvvigionamento nazionale; aumenterebbe la volatilità dei prezzi e dipendenza dal mercato mondiale e renderebbe vani gli investimenti effettuati da tutta la filiera;
il prolungamento del sistema delle quote fino al 2020 per un ulteriore periodo transitorio permetterebbe di continuare nel processo di incremento della competitività del settore senza mettere a repentaglio l'approvvigionamento del mercato nazionale e l'intero sistema produttivo;
la filiera si aspetta ora chiarimenti da parte del Ministro interrogato su tale posizione che, se fosse confermata, andrebbe contro gli interessi di tutto il settore -:
quale posizione ufficiale abbia espresso il Ministro interrogato in sede europea e se, in caso di conferma delle questioni suesposte, non abbia intenzione di rivedere le proprie posizioni. (4-18842)