BARBATO e VATINNO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
nel 2006-2007, secondo un articolo di Marco Travaglio apparso su Il Fatto Quotidiano del 28 novembre 2012, Emilio Riva, recentemente arrestato per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, inquisito anche per una mega-evasione fiscale di 52 milioni, finanziò la campagna elettorale, con un assegno di 98 mila euro e di 245 mila euro, di due politici;
l'ILVA avrebbe finanziato, secondo quanto riportato da organi di informazione, anche la chiesa locale con 365.000 euro, 120.000 all'emittenza locale, 1 milione di euro agli organi di stampa del territorio;
come espresso dal medesimo articolo di stampa la classe politica locale e nazionale, di destra e di sinistra, «ha sempre consentito all'ILVA (pubblica e poi privata) di fare i comodi suoi, intascando utili miliardari e guardandosi bene dal bonificare gli impianti, tant'è che per fermare la strage c'è voluta la magistratura». C'è da chiedersi cosa deve pensare un elettore alla notizia che i vertici dei maggiori partiti di destra e di sinistra, nonché ministri preposti alla vigilanza sull'ILVA erano finanziati dai Riva;
il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'attuale Governo «è sdraiato sulle posizioni dell'ILVA, come pure il suo collega dello sviluppo economico. I due seguitano ad attaccare i giudici, come se i disastri dell'ILVA fossero colpa loro»;
in uno Stato di diritto nessun Governo può cambiare sentenze e ordinanze giudiziarie per decreto e neanche chi ha responsabilità di Governo a livello locale della tutela della salute dei cittadini può mettere a rischio questi ultimi, come ad esempio ha fatto il Governatore pugliese, indicato dal GIP come «regista» della guerra al direttore dell'ARPA, reo di tutela la salute dei cittadini contro i disegni di Riva -:
se i fatti esposti in premessa siano noti ai Ministri interrogati e quali misure intendono assumere per tutelare la salute dei cittadini assicurando il rispetto della normativa ambientale di riferimento da parte dell'impresa, nonché per salvaguardare i livelli occupazionali dimostrando che anche in Italia è possibile coniugare l'attività d'impresa con il rispetto dell'ambiente e della salute, ponendo fine ai meccanismi descritti in premessa ed agendo in perfetta autonomia per l'affermazione di percorsi amministrativi nel solco della legalità e senza dover subire condizionamenti cui spesso la politica si sottopone anche con l'accettazione di dazioni liberali.(4-18813)