ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18805

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 726 del 29/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: CALEARO CIMAN MASSIMO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, INTESA POPOLARE)
Data firma: 29/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 29/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18805
presentata da
MASSIMO CALEARO CIMAN
giovedì 29 novembre 2012, seduta n.726

CALEARO CIMAN. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

l'asl 12 veneziana, in base alle notizie della stampa locale, ha deciso di procedere al taglio di fatto delle strutture ospedaliere private del policlinico San Marco e di Villa Salus, prevedendo una revoca delle convenzioni stipulate con le medesime e l'accorpamento dei servizi erogati in capo all'ospedale all'Angelo;

la legge sulla «spending review» stabilisce, per quanto attiene specificatamente il caso di Villa Salus, che siano da «tagliare» le strutture che non raggiungono i 500 parti l'anno;

Villa Salus, ospedale privato ma titolare di convenzione col servizio sanitario nazionale, è diventato negli ultimi anni un centro di eccellenza per quanto riguarda la nascita, con un gruppo di operatori coesi che, formatisi negli anni, hanno offerto e offrono tuttora un parto non violento nel rispetto delle richieste delle donne e del benessere dei neonati. Basti ricordare:

a) la prima vasca per parto in acqua del territorio, la sola ad oggi dove si fanno travagli e parti in acqua;

b) la pratica del rooming-in ovvero la possibilità di tenere nella propria stanza di ospedale i bambini appena nati, nel corso della degenza dopo il parto, giorno e notte, senza limiti di orario, in un lettino posizionato accanto a quello della mamma (numerosi studi hanno dimostrato che l'instaurarsi del legame profondo tra la mamma e il suo bambino, il cosiddetto bonding, è favorito dal contatto prolungato nel periodo che segue immediatamente la nascita);

c) la disponibilità di una stanza matrimoniale per permettere un ottimo imprinting alla nuova famiglia nella prima notte dopo il parto;

d) la possibilità per le donne di partorire con le persone che desiderano avere vicino;

e) la possibilità di scegliere la posizione che si ritiene più idonea per il travaglio (ancor oggi in certi ospedali v'è l'abitudine di far sdraiare la partoriente per rendere più agevole il lavoro al ginecologo ma non di certo quello del neonato che deve uscire);

f) il legame e l'ascolto reciproco tra operatori del nido e genitori in merito alla prima cura dei neonati (accudimento delle neo mamme durante i primi allattamenti, contatto pelle a pelle);

attualmente, i parti seguiti da questa struttura superano le 800 unità l'anno e circa il 40 per cento delle partorienti proviene dal resto della provincia di Venezia o, addirittura, da fuori provincia;

una possibile alternativa alla prospettiva delineata dall'Asl potrebbe essere quella della nascita di una «casa del parto» di cui esistono in Italia già alcune esperienze, anche consolidate, a cui guardare (Firenze, Genova, Milano, Roma) e che potrebbe diventare, sotto il profilo economico e sotto quello di qualità della vita, una grande opportunità per la città -:

se non ritenga necessario valutare la possibilità di sostenere, di concerto con le regioni interessate, l'istituzione di «case del parto» laddove, vi siano centri di eccellenza che non raggiungono i 500 parti/anno e che devono essere «tagliati» sulla base della «spending review» come accaduto per l'ospedale Villa Salus di Venezia convenzionato con il sistema sanitario nazionale. (4-18805)