ANTONINO FOTI e GIAMMANCO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 135 del 2009, convertito con modificazioni, dalla legge n. 166 del 2009 ha introdotto in Italia il principio del cosiddetto opt-out (ovvero l'espresso diniego dell'utente a ricevere chiamate finalizzate alla proposizione di offerte commerciali);
il decreto del Presidente della Repubblica n. 178 del 2010 ha istituito il registro delle opposizioni gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni;
tale registro doveva risolvere una volta e per tutte il disagio che quotidianamente viene vissuto dai cittadini tempestati da pratiche telefoniche aggressive;
la normativa tuttavia presenta dei limiti in quanto possono iscriversi al registro i soli clienti presenti nell'elenco telefonico pubblico. Inoltre questi ultimi se hanno dato il consenso al contatto possono essere comunque disturbati;
in questo modo il cittadino, indipendentemente dall'essere iscritto nel registro pubblico delle opposizioni, qualora abbia rilasciato il consenso ad una società (per esempio banalmente al supermercato per le tessere fedeltà) potrà comunque essere contattato;
peraltro, nel tempo, si è creato un vero e proprio mercato di cosiddette «liste consensate» che circolano tra le aziende che intendono avvalersi del teleselling. Il fenomeno è quindi esasperato dal fatto che molti cittadini non ricordano né a chi e né quando avevano dato il proprio consenso e sono quindi impossibilitati ad esercitare il loro legittimo diritto di opporsi e a cancellarsi dalle suddette «liste consensate»;
tutto questo dimostra che il registro pubblico delle opposizioni non assolve al proprio compito di strumento di garanzia di non contattabilità e privacy, cui il legislatore aveva sicuramente pensato nel momento in cui lo ha introdotto;
infine risulta agli interroganti, che da sempre le associazioni di consumatori denunciano tale situazione di disagio dei cittadini, in particolare nelle ultime settimane l'associazione Adiconsum ha scritto una lettera al Ministro dello sviluppo economico e al presidente della Fondazione Ugo Bordoni presentando delle proposte concrete per intervenire immediatamente sul tema -:
quali iniziative intenda intraprendere per mettere fine a tale situazione consentendo a tutti i cittadini di poter iscriversi nel registro delle opposizioni e non essere più contattato da alcuno. (4-18801)