ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18787

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 725 del 28/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 28/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18787
presentata da
FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO CATANOSO GENOESE
mercoledì 28 novembre 2012, seduta n.725

CATANOSO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

sta per concludersi il procedimento avviato dall'Unione europea nei confronti dell'Italia per la mancata esecuzione della sentenza della Corte di giustizia con cui nel luglio del 2010 il nostro Paese è stato condannato per mancato o cattivo recepimento e per l'applicazione impropria della direttiva n. 147 del 2009, già 79/409 CEE, sulla conservazione degli uccelli selvatici;

la nuova «messa in mora» riguarda, in particolare, la materia delle deroghe che in Italia da tempo si configurano come un vero e proprio abuso ed applicazione scorretta del dettato della Direttiva da parte delle regioni, al fine di instaurare un vero «regime semi-permanente di caccia» sulle specie protette, come recita la procedura di infrazione n. 2131/2006, che ha portato alla condanna citata;

nel maggio 2012 il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, ha richiamato l'Italia con una lettera inviata al Ministro dell'ambiente;

se il nostro Paese non risponderà tempestivamente all'Europa con le appropriate correzioni alla normativa nazionale sulle deroghe, i cittadini italiani dovranno pagare rilevanti sanzioni pecuniarie assolutamente ingiustificabili, perché causate da violazioni del diritto comunitario anche in nome delle cacce tradizionali fuorilegge;

dalla data di avvio della procedura di infrazione da parte dell'Unione europea ad oggi non v'è da parte di alcuno degli uffici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alcuna attività di natura amministrativa, regolamentare o normativa per evitare al nostro Paese di pagare una sanzione all'Unione europea per colpe che sono ascrivibili, a giudizio dell'interrogante, all'inerzia di alcuni funzionari e dirigenti di vario livello del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare -:

se intenda il Ministro interrogato attivare ogni idonea iniziativa di natura disciplinare nei confronti di quei dipendenti che avevano ed hanno in carico il procedimento amministrativo di cui alla presente interrogazione;

quali iniziative abbia adottato il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per scongiurare nel 2010 la condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia europea e per impedire, oggi, che la nuova messa in mora si concluda con pesanti sanzioni per il nostro Paese;

quali siano stati, negli ultimi anni, le iniziative e le azioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in materia di conservazione della fauna e della biodiversità.(4-18787)