ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18752

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 724 del 27/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 27/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18752
presentata da
ETTORE ROSATO
martedì 27 novembre 2012, seduta n.724

ROSATO, MARTELLA, VIOLA, STRIZZOLO, MARAN, LENZI, SBROLLINI, SARUBBI e RUBINATO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari europei.
- Per sapere - premesso che:

la Commissione europea ha inserito il progetto per la realizzazione di un corridoio ferroviario che colleghi la zona adriatica a quella baltica all'interno delle priorità strategiche europee, previste dalla proposta sulle linee guida delle nuove reti transeuropee di trasporto, pubblicata il 19 ottobre 2011;

il corridoio Baltico-Adriatico, che dovrebbe collegare Danzica a Bologna, attraversando Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Italia, toccando Venezia, Udine e Trieste, rappresenta un tracciato essenziale per il Friuli Venezia Giulia e per l'intero Nordest, perché implementerebbe il traffico di persone e merci su rotaia tra il nord e il sud dell'Europa centrale, agganciando i porti dell'Alto Adriatico al bacino danubiano;

il corridoio Baltico-Adriatico (progetto prioritario europeo numero 23), è ritenuto un progetto chiave per il rilancio dei traffici tra i porti del Baltico e quelli dell'Adriatico perché agevolerebbe lo smistamento delle merci in arrivo dalla Cina attraverso il Canale di Suez verso tutto il Centro Europa, e per Trieste e Venezia, terminal logistici privilegiati, rappresenterebbe una grande opportunità;

il progetto, quindi, determina quelli che saranno i traffici commerciali futuri in Europa e a tal fine è necessario ricordare che questo raffigura un'importante opportunità per il Nordest per tornare a essere la porta d'accesso dell'Unione europea al Mediterraneo;

grazie all'impegno e agli sforzi messi in campo dall'Italia e dalla delegazione italiana al Parlamento europeo, il progetto del 2011 ha previsto, coerentemente con gli obiettivi esposti, che la linea baltico-adriatica parta da Danzica e raggiunga i porti italiani di Trieste, Venezia e Ravenna, passando sul territorio italiano e incontrando nel Friuli Venezia Giulia il corridoio Mediterraneo;

la Slovenia sta ponendo in essere in ambito europeo manovre per ottenere un collegamento del porto di Capodistria al Corridoio Baltico-Adriatico passante attraverso il territorio sloveno: il 13 giugno 2012, il Consiglio europeo ha reintegrato la tratta Graz-Maribor-Lubiana-Capodistria e, in sintonia con questa decisione, ai primi di novembre di quest'anno è stato depositato alla Commissione trasporti del Parlamento europeo un corrispondente emendamento, fatto proprio dalla relatrice Inés Ayala Sender;

questa modifica metterebbe a rischio i risultati ottenuti dall'Italia e dagli europarlamentari italiani, tramutandosi in un grave pregiudizio per lo sviluppo economico dei porti dell'alto Adriatico che già soffrono una diminuzione dei trasporti marittimi complessivamente movimentati e che dal nuovo tracciato sarebbero danneggiati nelle loro capacità competitive; ciò è particolarmente vero per il porto di Trieste, che si trova a una decina di chilometri di distanza dal porto di Capodistria;

sollecitazioni a opporre resistenza alla realizzazione del ramo sloveno sono giunte anche dal presidente dell'Unione interporti riuniti e dell'interporto di Bologna, e dal presidente di Transpadana -:

se il Governo italiano intenda attuare presso il Consiglio e la Commissione europea interventi urgenti e determinati per mantenere in essere il tracciato già identificato dalla Commissione europea confermando all'Italia la tratta finale e impedendo tutte quelle modifiche che sarebbero irrimediabilmente dannose per il Paese. (4-18752)