ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18751

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 724 del 27/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: MESSINA IGNAZIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 27/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 27/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18751
presentata da
IGNAZIO MESSINA
martedì 27 novembre 2012, seduta n.724

MESSINA e DI GIUSEPPE. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:


il 10 luglio 2012 è stato firmato il protocollo di intesa per l'istituzione della «Commissione unica nazionale dei conigli vivi da carne da allevamento nazionale» (CUN), promossa in attuazione del Piano di intervento per il settore cunicolo, approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni il 29 aprile 2010;

scopo della Commissione è la formulazione delle tendenze di mercato e dei prezzi della categoria di prodotto «conigli vivi da allevamento nazionale»;

è previsto un periodo sperimentale di funzionamento della Commissione unica nazionale che è iniziato il 1o agosto 2012 e si concluderà il 31 dicembre 2012 al termine dei quale le tendenze di mercato e i prezzi medi all'ingrosso fissati dalla commissione diverranno punto di riferimento per il mercato e per le contrattazioni future da inserire nei singoli contratti di fornitura che verranno volontariamente sottoscritti tra le parti, anche in adempimento degli obblighi di cui all'articolo 62 della decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27;

l'Autorità garante del mercato e della concorrenza, nel suo parere, ha sancito che l'attività della CUN deve ispirarsi ai principi di trasparenza e neutralità, elementi fondamentali per tutelare il libero mercato e la libera concorrenza e garantire il rispetto del regolamento istitutivo nonché l'autorevolezza della CUN stessa;

un primo elemento di attenzione a tutela di trasparenza e neutralità è nella stessa composizione della CUN;

la CUN è formata da 6 commissari in rappresentanza degli allevatori e 6 in rappresentanza dei macellatori, oltre ai supplenti, che vengono designati dalle maggiori organizzazioni professionali agricole e dalle maggiori associazioni di categoria in base alla loro rappresentatività, più un segretario incaricato da borsa merci telematica italiana S.c.p.a.;

innanzitutto, risulta agli interroganti, che le designazioni, in particolare quelle dei macellatori, non sono ancora bilanciate tra i diversi territori. Sarebbe necessario pertanto prevedere che la rappresentatività non sia vagliata solo a livello di categoria e di rappresentatività di organizzazione e associazione ma anche sotto il profilo territoriale;

la problematica dei conflitti di interesse dei commissari è inoltre contemplata nell'articolo 3 del regolamento che prevede una verifica a posteriori di eventuali conflitti di interesse da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nonché dall'articolo 9, che prevede che ciascun commissario ha l'obbligo di comunicare all'organizzazione o associazione che l'ha segnalato, e per conoscenza al Ministero, ogni eventuale modifica delle proprie attività che potrebbe porlo in una situazione di oggettivo conflitto di interessi;

nella pratica però questa formulazione del regolamento si è già rivelata carente: consta infatti agli interroganti che in data 28 settembre 2012, alle ore 18:15, il commissario Luigi Montesel presso la sede Coldiretti di Verona, ha affermato alla presenza di otto commissari allevatori di essere legato da una convenzione contrattuale (ritiro conigli/vendita mangime) con alcuni gruppi presenti tra i commissari macellatori. Egli, inoltre, ha anche affermato che, nella sua associazione, sono in tanti a trovarsi nella sua medesima condizione;

la neutralità dei commissari, deve essere assicurata soprattutto dalla loro libertà economica ovvero indipendenza commerciale. A tal proposito, il diritto comunitario, all'articolo 81, paragrafo 1, del Trattato CE (ora 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) vieta, ritenendoli accordi anticoncorrenziali, quei contratti (scritti o verbali) conclusi con l'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi (contratti a prestazioni abbinate, contratti leganti);

per evitare queste situazioni sarebbe dunque auspicabile definire nel regolamento delle indicazioni più stringenti sui requisiti dei commissari e sull'effettività del ruolo, tale che non sia possibile nominare rappresentanti che abbiano relazioni commerciali con uno stesso gruppo presente in CUN e che non vi siano commissari il cui fatturato dipenda in prevalenza da altri commissari. A tal proposito è necessario che ogni componente fornisca al Ministero prove documentali di natura fiscale (elenco fornitori/clienti), a conferma della propria indipendenza commerciale;

per evitare inoltre influenze restrittive della concorrenza sui commissari allevatori della CUN, è opportuno che tra gli stessi non vi siano membri delle borse merci locali, in particolare allevatori partecipanti a sedute di borsa antecedenti quelle della CUN; come è noto agli addetti ai lavori, il «meccanismo inefficiente» trae origine dalla borsa merci di Padova che continua ad avere una funzione di orientamento per Verona (premercato), dunque, discrezionale e in grado di coordinare le strategie future di prezzo sia nella CUN che nella borsa merci di Verona;

per quanto riguarda i macellatori occorrerebbe inoltre evitare che per uno stesso gruppo vi siano più componenti, assicurarsi che acquistino realmente conigli vivi nazionali e che non vi siano operatori che importino in prevalenza conigli dall'estero in quanto incompatibili con una Commissione che ha lo scopo di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato dei conigli vivi di allevamenti nazionali;

in ossequio al principio di trasparenza occorre poi innanzitutto rendere pubblici i verbali della Commissione ma soprattutto lavorare ulteriormente sulla qualità delle informazioni di mercato, su cui i commissari devono poter basare le proprie decisioni oggettivamente. Questo obiettivo, a parere degli interroganti, non è stato ancora raggiunto, a causa di informazioni incomplete e poco aggiornate; senza informazioni di qualità, le valutazioni continueranno ad essere discrezionali, con il rischio di far riassorbire la CUN nella continuità con le borse merci locali;

in definitiva è necessario definire un preciso modello econometrico multifattoriale di previsione di mercato, basato sull'insieme degli indicatori fondamentali macroeconomici, che favorisca valutazioni oggettive sulle tendenze di mercato e sui prezzi medi. Nella computazione dei dati è inoltre importante attingere a fonti diverse, come ad esempio servirebbe per i dati di macellazione, ma nonostante la richiesta di fornitura fatta dai commissari allevatori, non è stata ancora attivata una banca dati;

inoltre, tra i nuovi indicatori, il piano cunicolo redatto dal Mipaaf e approvato in conferenza Stato-regioni prevedeva anche il costo di produzione. Sul punto, peraltro, le disposizioni di cui all'articolo 62, comma 2, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e il recente decreto interministeriale applicativo, vietano qualsiasi comportamento del contraente che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi comprese quelle che determinino prezzi palesemente ai di sotto dei costi di produzione;

oltre agli indicatori di costo, è importante misurare la copertura distributiva. Nel primo report di analisi fornito da Ismea è stato dimostrato che il problema per il coniglio oggi è il sell in e non il sell out: solo un terzo dei punti vendita ha il coniglio sullo scaffale. A conferma di queste analisi, i dati Gfk Eurisko sulla segmentazione del mercato carni a dicembre 2010 sul totale Italia (iper+super+self+discount), indicano per il coniglio una penetrazione molto scarsa pari a 28/100. La rarefazione nella distribuzione, dovuta alla chiusura di tanti allevamenti e macelli, rappresenta l'inevitabile cartina al tornasole di una situazione di crisi dal lato dell'offerta e non della domanda;

a tal proposito, il ruolo della CUN è di impedire attraverso le informazioni che questa condizione di scarsa offerta venga appannata, per rendere anticoncorrenziale il prezzo all'origine e continuare a falsare il mercato, in una deriva monopolizzante che distrugge ricchezza, investimenti e occupazione;

la normativa relativa alla costituzione ed al funzionamento della borsa merci di Verona e Padova «nella misura in cui sollecita o facilita l'adozione di comportamenti anticoncorrenziali», appare idonea a dare luogo a effetti che rendono praticamente inefficaci le norme dei Trattato a tutela della concorrenza, andrebbe pertanto «disapplicata»;

secondo un consolidato orientamento della Corte di giustizia, infatti, gli Stati membri dell'Unione non possono - in virtù del principio di leale collaborazione - adottare o mantenere in vigore misure, anche di natura legislativa o regolamentare, che possano rendere praticamente inefficaci le regole di concorrenza del Trattato applicabili alle imprese. La giurisprudenza della Corte di giustizia, a tal proposito, ha espressamente riconosciuto non solo ai giudici, ma anche a tutti gli organi dello Stato, incluse le pubbliche amministrazioni, l'obbligo di disapplicare una norma nazionale contrastante con il diritto comunitario -:

se il Ministro non ritenga la posizione dei Commissario Luigi Montesel in oggettivo conflitto di interessi e se pertanto non ritenga opportuno intervenire dichiarandone la decadenza e la necessità di sostituzione così come previsto dall'articolo 9 del Regolamento;

se il Ministro, a tutela del libero mercato e della libera concorrenza, intenda prendere gli opportuni provvedimenti per garantire una maggiore autorevolezza della CUN attraverso un processo di miglioramento dei Regolamento istitutivo della CUN stessa che indichi in maniera più dettagliata i requisiti dei Commissari anche in termini di rappresentanza territoriale e sotto il profilo di eventuali conflitti di interessi nei termini indicati in premessa;

se il Ministro interrogato, in ordine ad un miglioramento della qualità delle informazioni a disposizioni dei Commissari intenda promuovere la costituzione di una banca dati di macellazione;

se il Ministro intenda promuovere azioni utili alla definizione di un preciso modello econometrico multifattoriale di previsione di mercato, ad uso delle valutazioni della CUN, che contempli anche il costo di produzione, nonché un indicatore della copertura distributiva della merce in termini numerici e ponderati;

se il Ministro, a garanzia dei pronunciamenti della Corte di giustizia e del parere emesso dall'antitrust, intenda prendere gli opportuni provvedimenti per «disapplicare» i regolamenti delle borse merci di Verona e Padova atteso che quelle specifiche Commissioni favoriscono comportamenti d'impresa in contrasto con l'articolo 81.1 del Trattato CE (ora 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea), ovvero ne legittimano o rafforzano gli effetti, di fatto eludendo il divieto recato da siffatta norma. (4-18751)