ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18717

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 723 del 26/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: SBAI SOUAD
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 26/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18717
presentata da
SOUAD SBAI
lunedì 26 novembre 2012, seduta n.723

SBAI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

il 27 ottobre 2008 la piccola S.F. di 4 anni, a seguito di segnalazione da parte della scuola, viene portata in casa famiglia per sospetti maltrattamenti da parte della madre;

nell'udienza del 4 dicembre 2008 intervengono i servizi sociali, e la casa famiglia, insieme ai genitori; il tribunale decide che è meglio per il momento che la bambina non incontri i genitori, finché i servizi sociali non lo riterranno opportuno;

i servizi solo dopo un anno, su insistenza dei genitori, riterranno maturato il tempo di iniziare una terapia; nel frattempo la bambina è già da un anno presso la casa famiglia Valle dei Fiori;

a dicembre del 2009 inizia la terapia ed a febbraio del 2010 iniziano gli incontri fra la bambina e i genitori alla presenza degli psicologi del centro Andolfi, dottoressa Cimino e dottor Falcucci;

la terapia dà ottimi risultati nonostante atteggiamenti che all'interrogante appaiono ostruzionistici da parte della casa famiglia;

la bambina viene spesso rimproverata dalla propria educatrice, perché vuole parlare con il papà sotto il tavolo, piuttosto che chiedergli delle cose all'orecchio;

nonostante tutto il dottor Falcucci e la dottoressa Cimino fissano la data del 26 febbraio 2011 per fare andare la bambina a casa dei genitori, casa che in questo tempo i genitori hanno cambiato trovandone una più grande;

il 25 febbraio 2011 la casa famiglia nella persona della dottoressa Barbalucca, direttrice della Valle dei Fiori, manda al Tribunale un fax chiedendo la immediata sospensione;

degli incontri fra la bambina ed i genitori, sostenendo che nonostante la bambina abbia detto agli psicologi che vuole andare a vedere la casa «di mamma e papà», in vero la bambina improvvisamente ed ingiustificatamente si rifiuta;

lo stesso giorno il tribunale senza consultare né i dottori, né i servizi sociali, sospende con effetto immediato gli incontri fra la bambina ed i genitori;

il 1o marzo 2011 il tribunale apre un procedimento per stato di abbandono della bambina con la prospettiva di darla in adozione;

il 17 maggio 2011 viene fissata l'udienza, ove oltre agli avvocati ed ai genitori sono presenti l'avvocato Sigillò nominata come curatore, la dottoressa Leuce;

la casa famiglia, il tutore ed il curatore insistono per l'adozione della bambina; gli avvocati chiedono che venga nominato un consulente tecnico d'ufficio che valuti che cosa sia realmente accaduto e che stabilisca cosa è meglio per la bambina;

il 19 dicembre 2011 la dottoressa Petruccelli deposita 90 pagine di consulenza, dove si dice che la bambina non è stata abbandonata, ma che anzi i genitori hanno fatto dei vistosi miglioramenti, mentre la bambina è condizionata negativamente dalla casa famiglia dalla quale deve uscire al più presto;

nell'udienza del 12 marzo 2012, il tribunale convocati gli avvocati ed i servizi sociali, comunica che intende mandarla in affido presso una famiglia;

il 15 marzo 2012 il tribunale, la dottoressa Rivellese, emetterà il provvedimento relativo al trasferimento della bambina presso altra struttura per farle meglio elaborare la situazione e farla riavvicinare al nucleo familiare;

il 2 aprile 2012, come da evidenze legali, viene ascoltata la bambina, la quale al presidente Rivellese ed alla dottoressa Leo dichiara: «il Marocco puzza, lì dormono per terra... mi picchiavano tutti anche i miei zii... dobbiamo parlare di cose serie io voglio dei nuovi genitori»;

dopo l'audizione, la nuova tutrice dottoressa Toussan, ritiene che vi sia una forma di alienazione parentale e propone il trasferimento in altra casa famiglia;

il 31 maggio 2012 il tribunale per i minorenni provvede disponendo l'immediato trasferimento, a seguito di una adeguata terapia;

il 16 ottobre 2012 all'udienza fissata per consentire agli psicologi di relazionare sulle tempistiche di reinserimento della bambina, il centro che la segue, Centro di aiuto bambini maltrattati e alla famiglia - CABM, riferisce che la bambina non è stata trasferita, poiché ad avviso delle terapeute e con il consenso del tutore e degli altri psicologi che l'hanno avuta in cura, nonché «dei genitori», il 23 luglio 2012, si è ritenuto che sarebbe stato un trauma essere trasferita, che è necessario lavorare sulla bambina, per farla tornare a casa ma non si sa in che tempi;

esiste poi una lettera scritta dalla bambina e datata 20 marzo 2012 (in possesso dei legali della famiglia), inviata dalla scuola al tribunale il 20 settembre 2012, da cui si comprende che la bambina potrebbe essere manipolata da tutti coloro che a vario titolo la seguono nel quotidiano -:

di quali elementi disponga il Governo in relazione alla vicenda di cui in premessa;

se intenda il Governo porre in essere ogni iniziativa di competenza, anche di carattere ispettivo, relativamente ai fatti in oggetto, che se confermati, integrerebbero una pesantissima violazione dei diritti di una minore e del suo nucleo familiare straniero;

se intenda il Governo assumere iniziative per pervenire ad un controllo più assiduo delle case famiglia e dei metodi che all'interno di esse vengono messi in campo, che spesso violano i diritti di chi vi trova rifugio. (4-18717)