BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dalla stampa il 24 novembre 2012, il Ministero della giustizia avrebbe diramato una circolare con la quale invita i tribunali a «valutare fin da ora l'opportunità» di limitare l'utilizzo del servizio di registrazione e trascrizione (stenotipia) «ai soli procedimenti nei quali non sia praticabile la redazione di un verbale in forma integrale manuale»;
nella citata circolare viene ribadito che il Ministero, se non arriveranno i fondi, «dovrà rescindere i contratti» stipulati con le ditte che svolgono il servizio di registrazione e trascrizione (stenotipia) «e, pertanto, a decorrere dal primo dicembre 2012, lo stesso potrebbe essere interrotto»;
di solito il servizio di stenotipia viene svolto dai dipendenti di una ditta esterna, che prima registrano le udienze - in audio o in video - e poi le «sbobinano», trasformandone il contenuto in file. I fondi per pagare questo servizio, però, stanno per finire e quindi, in attesa di nuovi stanziamenti, questa circolare ministeriale invita i cancellieri a supplire con la redazione di un verbale manuale;
al momento la verbalizzazione manuale non è «consigliata» quando si tratti di «udienze penali nei processi con rito direttissimo, con imputati in stato di fermo o detenzione, ovvero nei procedimenti in cui si decide in merito a provvedimenti restrittivi della libertà personale»;
lo scopo della citata circolare dovrebbe essere quello di evitare scoperture temporanee del servizio di stenotipia in vista del rinnovo della convenzione, per il quale manca solo il formale via libera della DigitPa (l'Ente nazionale per la digitalizzazione della pubblica amministrazione);
il presidente della corte d'appello di Firenze, dottor Fabio Massimo Drago, sostiene che la verbalizzazione a mano provocherà un inevitabile rallentamento dei lavori con il conseguente raddoppio o triplicazione dei tempi dei processi penali;
nella circolare in questione è scritto inoltre che a maggio scorso la direzione generale del Ministero della giustizia ha chiesto al Ministero dell'economia e delle finanze «l'integrazione ai fondi inizialmente stanziati sui vari capitoli di spesa che sono risultati insufficienti alle effettive esigenze». Tale richiesta, si legge ancora, «è stata avanzata anche in relazione al capitolo di spesa per i costi relativi al servizio di documentazione degli atti processuali penali», e poiché il Ministero dell'economia e delle finanze «non ha ritenuto di dover effettuare l'integrazione richiesta», al Ministero della giustizia «si è presa in considerazione la possibilità di sopperire alla mancanza di risorse con gli stanziamenti provenienti dal Fondo Unico Giustizia della cui ripartizione, tuttavia, a oggi non è ancora pervenuta notizia certa» -:
se e quali urgenti iniziative o provvedimenti intendano adottare per porre rimedio a tale preoccupante situazione e se, per fare ciò, non intendano adottare, negli ambiti di rispettiva competenza, ogni opportuna iniziativa per predisporre una congrua integrazione dei fondi necessari alla salvaguardia del servizio di registrazione e trascrizione degli atti processuali.
(4-18715)