ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18706

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 723 del 26/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: MISEROTTI LINO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 26/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18706
presentata da
LINO MISEROTTI
lunedì 26 novembre 2012, seduta n.723

MISEROTTI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


l'attuale crisi economica e finanziaria internazionale e mondiale riverbera gli effetti più pesanti sugli anelli più deboli della società (gli anziani, i giovani, le donne e i disabili) che stanno cedendo sotto i colpi di una congiuntura sempre più aggressiva e preoccupante;


in questo preoccupante contesto il sistema sociale istituzionale non riesce più a rispondere in modo concreto e risolutivo alle nuove e vecchie povertà;


è solo grazie alla fitta rete del variegato mondo del volontariato - il cosiddetto terzo settore - che si riesce ad assicurare un pasto a tanti cittadini in situazione di bisogno;


i settori in cui l'associazionismo sociale e il volontariato svolgono la loro attività sono innumerevoli, con particolare attenzione ai processi di impoverimento ed esclusione che riguardano ampi settori della società italiana e generano diverse forme di fragilità e disagio;


oltre a sforzarsi di conoscere e analizzare meglio questi processi, attraverso diversi percorsi di studio, le organizzazioni di volontariato s'impegnano per contrastarli, attraverso azioni molteplici: sensibilizzano e formano le comunità perché sappiano esprimere una solidarietà motivata e intelligente, denunciano i problemi e sollecitano le istituzioni nazionali e locali perché se ne facciano carico, organizzano reti di ascolto e osservazione dei fenomeni della collettività, sostengono la progettazione sociale delle realtà territoriali, promuovono esperienze di volontariato e di azione solidale;


l'azione di questi soggetti non si esplica in una direzione univoca: il dono della solidarietà nei confronti di chi versa in momenti di disagio e di fragilità - infatti - aiuta anche coloro che recano questo dono, i quali sono indotti a rivedere il loro stile di vita, spesso basato su falsi valori, e a riscoprire un'esistenza più sobria, più genuina, più libera, più aperta al mondo;


a fronte della pluralità di soggetti (volontariato, associazionismo sociale, fondazioni, cooperative sociali) di cui si compone il terzo settore, in Italia - a differenza di altre realtà, quale, ad esempio, quella anglosassone - la loro regolazione giuridica non è omogenea;


negli anni '90, in particolare, la legislazione sulle organizzazioni non profit ha subito un profondo rinnovamento, con il quale è stato riconosciuto al terzo settore il ruolo di supplenza nei confronti dei meccanismi solidaristici istituzionali, anche attraverso la previsione di strumenti agevolativi di natura fiscale e tributaria;


il decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, recante il riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle ONLUS - in particolare - definisce le ONLUS non come un'altra tipologia giuridica di diritto civile di organizzazione non profit, ma come una categoria del diritto tributario in cui rientrano tutte le associazioni, i comitati, le fondazioni, le società cooperative (sociali, dato il fine perseguito), con o senza personalità giuridica, che perseguono esclusivamente finalità di solidarietà sociale e che rispondono a tutta una serie di altre caratteristiche, riportate nello statuto. La qualifica di Onlus permette, dunque, ad una organizzazione non profit di godere di una serie di vantaggi e facilitazioni fiscali;


tali vantaggi abbastanza modesti, in verità, tra cui la possibilità di essere destinatarie di erogazioni liberali per le quali il donatore gode di detrazioni d'imposta nonché quello di accedere a finanziamenti statali per la realizzazione di specifici progetti previsti dal citato decreto legislativo n. 460 del 1997 e da altre leggi, rischiano di venire pesantemente pregiudicati dalla situazione di crisi economica e finanziaria in atto;


si tratta di un timore che trova, purtroppo, conforto anche nei provvedimenti che negli ultimi mesi sono stati presi dal Governo, in particolare per quanto riguarda la razionalizzazione della spesa per il welfare -:


quali tempestive e idonee iniziative intenda assumere al fine non solo di garantire la tenuta dell'attuale regime di agevolazioni previste dalla normativa vigente nei confronti del terzo settore ma anche di assicurare ulteriori risorse per l'espletamento da parte del volontariato della sua opera fondamentale nella prevenzione e nella lotta al disagio sociale nonché nella diffusione di una cultura della solidarietà. (4-18706)