ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18689

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 723 del 26/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: MISEROTTI LINO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 23/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18689
presentata da
LINO MISEROTTI
lunedì 26 novembre 2012, seduta n.723

MISEROTTI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la recente riforma pensionistica, introdotta con il cosiddetto «decreto salva-Italia», non fa riferimento a tutti quei lavoratori, soprattutto donne, che hanno cessato l'attività lavorativa per motivi vari ed hanno però scelto di versare contributi volontari all'INPS allo scopo di ottenere, con un totale di quindici anni, l'anzianità contributiva minima per accedere al relativo trattamento pensionistico;

la riforma delle pensioni varata nel 1993 dal Governo Amato concedeva, a chi avesse versato almeno quindici anni di contributi entro il 1992, a seguito della prescritta autorizzazione, di mantenere il requisito dei quindici anni di contribuzione per accedere al trattamento pensionistico minimo;

ad oggi, attraverso una circolare dell'INPS, su cui sussiste il silenzio del legislatore, si richiedono cinque anni in più o si perde che si è versato a titolo volontario e quindi anche il diritto alla pensione (i cosiddetti contributi silenti);

la situazione è particolarmente grave soprattutto perché si tratta, nella maggioranza dei casi, di donne e uomini da lungo tempo inoccupati, senza alcuna forma di reddito e davanti a scarse possibilità di reinserirsi nel mercato del lavoro -:

se il Ministro interrogato non ritenga necessario adottare le opportune iniziative normative, sulla scia di quanto fatto dai precedenti Governi relativamente alla questione descritta in premessa riguardante i cosiddetti «contributi silenti», finalizzate a garantire una forma di tutela nei confronti di tutti quei lavoratori che per anni hanno fatto enormi sacrifici per ottenere un assegno di pensione, anche minimo, e che, ad oggi, restano esclusi dalle deroghe previste in materia di accesso al pensionamento della riforma varata dall'Esecutivo.(4-18689)