ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18658

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 722 del 22/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBARO CLAUDIO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 22/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/11/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18658
presentata da
CLAUDIO BARBARO
giovedì 22 novembre 2012, seduta n.722

BARBARO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


si sono svolte nella giornata del 14 novembre a Roma, come in molte altre città italiane, manifestazioni di protesta contro le misure di austerità decise dai Governi nazionali per fronteggiare la crisi economica in atto;


anche gli studenti hanno aderito alla protesta per rivendicare il loro diritto all'istruzione, ad avere una formazione libera e una crescita professionale e per chiedere la cancellazione di alcune misure ritenute penalizzanti la scuola pubblica proposte recentemente dal Governo;


come riportato dai mezzi di informazione e come visibile in molti video circolanti in rete e pubblicati sulle maggiori testate on line italiane, la polizia ha caricato giovani studenti del Blocco studentesco che manifestavano a volto scoperto e senza armi;


la nostra Costituzione riconosce e garantisce a ciascun cittadino la libertà di manifestare le proprie opinioni e idee e di riunirsi pacificamente -:


se il Governo intenda verificare l'idoneità dei comportamenti messi in atto dalle forze dell'ordine e, nel caso venissero accertate condotte non conformi, se intenda prendere urgenti provvedimenti sanzionatori. (4-18658)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-18658 presentata da
CLAUDIO BARBARO

Risposta. - Con l'interrogazione indicata in oggetto, l'interrogante chiede al Governo di verificare l'idoneità dei comportamenti messi in atto dalle forze dell'ordine in occasione delle manifestazioni di protesta del 14 novembre scorso.
È da premettere che la gestione dell'ordine pubblico in occasione di manifestazioni di piazza è materia delicata e complessa perché incide su vari aspetti, tutti meritevoli della più ampia considerazione e attenzione.
Viene in rilievo, intanto, la necessità che, come in ogni democrazia matura e avanzata, le persone possano liberamente manifestare il proprio pensiero, «pacificamente e senza armi» secondo l'esplicito dettato della nostra Costituzione.
Emerge allo stesso tempo l'assoluta esigenza che gli operatori di polizia impegnati nei servizi di ordine pubblico possano svolgere il loro gravoso lavoro con la necessaria serenità, fattore condizionante di ogni attività umana rischiosa ed impegnativa.
Per dare un'idea di quanto sia impegnativa la gestione dell'ordine pubblico, basterebbe scorrere le cifre relative soltanto al 2012.
Nei circa 11 mesi del 2012 sono state più di 9.000, per l'esattezza 9.318, le manifestazioni che hanno richiesto la presenza delle forze di polizia per la tutela dell'ordine pubblico.
Altrettanto imponente è stato lo sforzo organizzativo che ha visto il dispiegamento, accanto alle forze territoriali, di circa 800 mila unità di rinforzo dei reparti specializzati delle forze dell'ordine.
Per 381 manifestazioni si sono registrate criticità più o meno acute. Questo dato rappresenta soltanto il 4 per cento del totale, tale modesta entità - non per sottovalutare il fenomeno, che peraltro segnala un aumento rispetto allo scorso anno - è indicativa, non solo dell'impegno delle forze di polizia, ma la loro efficienza e professionalità.
È possibile, e non si può escludere aprioristicamente, che in situazioni concitate e segnate da una forte emotività, in grado anche di coinvolgere l'operatore più esperto, possano essere commessi errori ed abusi.
Non si tratta di giustificare né gli uni né gli altri, ma piuttosto di capirne le cause e di intervenire con misure di sistema non influenzate dall'attualità dei fatti.
Quanto a possibili errori tecnici, vorrei ricordare, con riguardo alle manifestazioni avvenute a Roma il 14 novembre, che sul lancio di lacrimogeni registratosi in Via Arenula nelle adiacenze del Ministero della giustizia gli accertamenti compiuti dal Ris hanno consentito di appurare, con un ridotto margine di approssimazione, che le scie luminose visibili nelle immagini sono verosimilmente conseguenti alla fase di «ricaduta» di lacrimogeni sparati da terra, pressappoco all'altezza di ponte Garibaldi, da operatori delle forze di polizia, e infrantisi sulla facciata dello stesso Ministero.
Aggiungo, inoltre, che sono in corso ulteriori accertamenti volti comunque a verificare fino in fondo a correttezza sul piano tecnico dell'operato degli agenti e la sua compatibilità con le regole precauzionali che devono necessariamente accompagnare l'uso di tali dispositivi.
Riguardo a possibili abusi, è evidente che l'apprezzamento per l'operato delle forze di polizia e la riconoscenza per la loro dedizione al servizio non potrà mai essere il lasciapassare per l'uso ingiustificato, e perciò eccessivo, di una reazione violenta.
Va da sé, quindi, che se eventuali abusi verranno accertati - saranno di conseguenza - perseguiti in un contesto di regole, senza sommarie e preconfezionate condanne.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.