ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 722 del 22/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: PICCOLO SALVATORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2012
CIRIELLO PASQUALE PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2012
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 22/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18654
presentata da
SALVATORE PICCOLO
giovedì 22 novembre 2012, seduta n.722

PICCOLO, BOSSA, CIRIELLO e CUOMO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

la Fnac, azienda multinazionale che opera nel settore dei prodotti culturali, editoriali e tecnologici, ha annunciato, in un comunicato stampa del 13 gennaio 2012, un'imponente ristrutturazione, con la previsione strategica di un drastico piano di risparmi (non inferiore agli 80 milioni di euro e con una rilevante riduzione di personale) in ciascun Paese in cui la catena è presente, mettendo in discussione la prospettiva della permanenza del gruppo in Italia;

infatti, il gruppo PPR (Pinault Primtemps Redoute), colosso multinazionale di produzione e vendita di beni di lusso, che detiene il controllo di FNAC, sembrerebbe seriamente intenzionato a ridimensionare fortemente - se non addirittura a sopprimere - la finestra sul mercato italiano;

la FNAC detiene in Italia ben otto sedi di distribuzione e vendita, ubicate nelle città di Roma, Milano, Napoli, Torino (2), Firenze, Genova e Verona, con circa 600 dipendenti;

il presidente e direttore generale di FNAC, Alexandre Bompard, ha dichiarato testualmente che «in Italia le condizioni per lo sfruttamento in proprio non ci sono più. Si stanno studiando tutte le possibilità: una decisione sarà presa nell'esercizio corrente, entro il 2012»;

le opzioni possibili sarebbero la cessione in franchising a qualche altra azienda o una cessione negozio per negozio o, più verosimilmente, la chiusura definitiva;

questa drammatica situazione ha destato, ovviamente, una motivata fibrillazione tra i lavoratori dipendenti che vedono messo in concreto pericolo il loro futuro occupazionale;

nonostante la mobilitazione dei dipendenti e le reiterate sollecitazioni delle organizzazioni sindacali del settore, a tutt'oggi non è dato comprendere quali siano le reali intenzioni dell'azienda e quali prospettive si delineano per il presente ed il futuro; difatti nessuna informazione o alcun chiarimento è stato fornito ai lavoratori ed agli stessi sindacati rispetto alle strategie aziendali in atto, né per quanto riguarda il destino di Fnac Italia, né per quanto riguarda il futuro dei suoi 600 lavoratori;

tutto sembra avvolto in un inquietante mistero e nella massima incertezza, generandosi in tal modo un profondo malessere ed una comprensibile agitazione tra i dipendenti che temono la mancanza di un serio e credibile piano per il mantenimento dei punti vendita e dei posti di lavoro;

in tale contesto crescono le preoccupazioni per una chiusura che comporterebbe gravissime conseguenze occupazionali e sociali, nonché un impoverimento culturale delle realtà coinvolte, dove i punti di vendita sono realtà consolidate;

allo stato i dipendenti di FNAC Italia non hanno ricevuto alcuna informazione sul loro futuro: tutte le iniziative dei sindacati non hanno sortito alcun effetto ed alcuna risposta da parte della dirigenza aziendale -:

quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere per assicurare il rispetto della direttiva 2002/14/CE, che istituisce un quadro normativo generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori, e per favorire il necessario dialogo tra la dirigenza della FNAC ed i rappresentanti dei lavoratori, tenuto conto dell'impatto sociale provocato dalle scelte strategiche dell'azienda;

se i Ministri non ritengano necessario ed urgente avviare un tavolo di trattativa sia con i vertici aziendali della FNAC che con quelli del gruppo multinazionale PPR per attivare tutte le procedure idonee a favorire una soluzione che preservi i livelli occupazionali e che garantisca, in caso di necessità, l'attivazione degli ammortizzatori sociali. (4-18654)