ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18582

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 720 del 20/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/11/2012
Stato iter:
15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013

CONCLUSO IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18582
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 20 novembre 2012, seduta n.720

DI PIETRO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il gruppo europeo Irisbus produce autobus e filobus. È divenuto oggi il secondo produttore mondiale di autobus e dal 2001 l'azienda è controllata al 100 per cento da Iveco, e quindi dal Gruppo Fiat Industrial;

il 14 settembre 2011 Fiat Industrial ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Valle Ufita in Campania dopo che la produzione di autobus è passata da 717 veicoli prodotti nel 2006 a 145 nel 2011. La produzione è stata spostata nello stabilimento francese di Annonay;

l'Irisbus costruisce non solo autobus di linea e da turismo, ma anche filobus di nuova concezione;

l'8 luglio 2011 Iveco spa ha inviato alle rappresentanze sindacali unitarie di Irisbus Italia spa dello stabilimento di Flumeri (Avellino), una lettera nella quale comunicava l'intenzione di cedere il ramo d'azienda costituito dallo stabilimento di Valle Ufita alla società Dr motor company all'imprenditore molisano Massimo Di Risio che ha rinunciato all'acquisto pochi mesi dopo, vista l'inconsistenza del piano industriale e delle risorse finanziare messe a disposizione;

il 3 ottobre 2011 la Fiat ha attivato le procedure per la messa in mobilità e la cassa integrazione per tutti i 700 lavoratori dello stabilimento più altri 800 nell'indotto;

dopo il taglio del personale Fiat è passata direttamente alla chiusura dello stabilimento, sancendo la fine delle produzioni per il trasporto pubblico in Italia;

il Ministero dello sviluppo economico ha affermato più volte che avrebbe seguito la situazione venutasi a creare sul territorio e il 21 settembre 2011 ha proposto a Irisbus di continuare l'attività produttiva fino al 31 dicembre 2011, per consentire nel frattempo la ricerca di eventuali imprenditori interessati all'acquisizione del sito e la ricollocazione di un'ulteriore parte dei lavoratori interessati presso altre aziende del gruppo Fiat Iveco e il possibile utilizzo di ammortizzatori sociali, per la rimanente quota dei dipendenti;

il 30 settembre 2011, la società Irisbus ha invece aperto la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito;

la dismissione dell'unico stabilimento che produce autobus in Italia, arriva da parte della Fiat, dopo la chiusura degli impianti di Termini Imerese e Imola in un crescente abbandono di realtà produttive nel nostro Paese, senza che il Governo abbia assunto gli atteggiamenti necessari per salvaguardare le produzioni nazionali, a differenza di quanto fatto ad esempio dal governo tedesco, francese o statunitense;

la totale mancanza di una chiara politica industriale da parte del Governo, nel campo del trasporto pubblico come in altri settori, rende possibile la «fuga» dal nostro Paese da parte di gruppi industriali come la Fiat che, pur continuando ad usufruire di finanziamenti pubblici, non vengono mai chiamati alle proprie responsabilità nell'interesse generale del Paese, dell'economia e dell'occupazione;

ad esempio, non esiste e ad avviso dell'interrogante non vi è l'interesse da parte dell'attuale Governo nel definire un piano nazionale dei trasporti, di rinnovo del parco vetture, sempre più necessario vista l'obsolescenza del parco autobus nazionale;

la chiusura dello stabilimento di Flumeri ha ulteriormente esasperato il disagio e la tensione sociale tra la popolazione, nella Valle Ufita e nella provincia di Avellino, che già registra un altissimo numero di disoccupati;

l'Italia non può disperdere in questo modo l'enorme patrimonio manifatturiero nella produzione industriale di autobus proprio in un momento in cui a livello mondiale si favorisce l'utilizzo dei mezzi collettivi;

occorre perseguire con convinzione la ricerca di altri eventuali investitori, anche stranieri, interessati a produrre mezzi di trasporto pubblico in Italia a partire dall'azienda Irisbus della provincia di Avellino;

bisogna prevedere risorse a sostegno di un piano nazionale del trasporto pubblico, che punti sull'innovazione dei prodotti e sulla sostenibilità ambientale;

vista la presenza di un impianto efficiente e di un indotto tuttora fatto di piccole e medie imprese molto qualificate la produzione ad Avellino è realistica. Produttività e costi dello stabilimento italiano sono competitivi e perciò risulta incomprensibile chiudere uno stabilimento in Italia e poi far acquisire dalle amministrazioni locali, con i soldi pubblici, prodotti costruiti in Francia e in Repubblica Ceca;

22 di queste aziende dell'indotto si sono organizzate in un coordinamento e hanno avanzato delle proposte che prevedono, in sintesi, che:

entro un anno venga sviluppato un Piano nazionale per il trasporto;

si preveda il mantenimento e l'aumento della competitività dello stabilimento flumerese con o senza la presenza del gruppo Fiat;

si valorizzino gli operatori locali coinvolgendoli nel programma di efficientamento e qualità del prodotto -:

quali iniziative immediate intenda assumere il Ministro per garantire la ripresa della produzione di autobus e i posti di lavoro, favorendo le manifestazioni d'interesse da parte di altri investitori, anche stranieri, che volessero rilevare il ramo di azienda Irisbus di Flumeri per ridare ossigeno a quello stabilimento e all'importante indotto che si è sviluppato negli anni e convocare urgentemente i rappresentanti delle aziende dell'indotto Irisbus al fine di valutare insieme a loro e alle parti sociali la validità delle loro proposte sinteticamente illustrate in premessa.(4-18582)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 marzo 2013
nell'allegato B della seduta n. 1
Interrogazione a risposta scritta 4-18582
presentata da
DI PIETRO Antonio

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dello sviluppo economico, sin dal 7 luglio 2011, data in cui FIAT Industrial ha comunicato alle parti sociali la volontà di cessare la propria attività nel sito di Flumeri (Avellino) cedendola ad un imprenditore terzo, sta seguendo con molta attenzione le vicende relative alla Irisbus.
  A partire da quella data si sono tenuti diversi incontri con l'obiettivo di favorire, attraverso la mediazione del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il raggiungimento di un'intesa tra le parti.
  Nel dicembre del 2011, preso atto della definitiva decisione di FIAT, è stato, quindi, siglato presso il Ministero del lavoro un accordo che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione) per i dipendenti della Irisbus e, contestualmente l'avvio della ricerca di possibili nuovi investitori.
  L'accordo prevede, inoltre, il ricorso a strumenti quali la mobilità volontaria finalizzata al raggiungimento dei requisiti pensionistici, e la ricollocazione dei dipendenti in altre unità produttive del gruppo in Italia.
  L'impegno per la ricerca di soluzioni di reindustrializzazione è stato sancito anche in un incontro tenutosi il 16 gennaio 2012 presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Nella stessa sede FIAT Industrial si è impegnata ad istituire, al proprio interno, una
task force con il compito di valutare le manifestazioni di interesse pervenute per il sito di Flumeri.
  L'Azienda si è, inoltre, dichiarata disponibile a porre in essere tutte quelle misure che possano favorire l'insediamento di nuove attività produttive nel sito, anche qualora le stesse provengano da imprese attive nel settore automotive e quindi potenziali concorrenti.
  Dal mese di gennaio 2012 sono state presentate alcune manifestazioni di interesse, la maggioranza delle stesse, però, a seguito di una prima accurata verifica si è rivelata inconsistente e/o impraticabile.
  Allo stato attuale, come tra l'altro ribadito in un verbale di riunione del Ministero dello sviluppo economico dello scorso 10 ottobre 2012, si sta esaminando una manifestazione di interesse proveniente da un'azienda italiana.
  Sarebbe, però, prematuro esprimere qualsiasi giudizio sulla praticabilità del progetto produttivo sotteso, essendo ancora in corso i necessari approfondimenti sia di natura industriale che finanziaria.
  Nelle more, pertanto, proseguirà la ricerca d'investitori che dimostrino interesse a insediarsi nel sito, valutando con priorità le eventuali proposte intese a conservare l'attuale vocazione industriale dello stabilimento di Flumeri.
  Il Ministero dello sviluppo economico metterà a disposizione di eventuali imprenditori interessati, a fronte della presentazione di un serio piano di investimenti, tutte quelle misure incentivanti previste dalla normativa vigente che possano facilitare l'insediamento di nuove attività produttive nel sito Irisbus.
  Il tavolo di confronto verrà riconvocato i primi mesi del 2013 o non appena ci fossero importanti novità da comunicare.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoClaudio De Vincenti.