ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18579

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 720 del 20/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 19/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18579
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 20 novembre 2012, seduta n.720

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il centro Villa Maraini per la cura della tossicodipendenza è in grave crisi di finanziamenti;

la struttura, fondata nel 1976 da Massimo Barra, ha sviluppato nel tempo un ampio ventaglio di servizi, ora forniti a più di 600 utenti al giorno, fruiti complessivamente da più di 4.000 soggetti l'anno, e differenziati in relazione alle esigenze individuali, ovvero:

a) tre comunità terapeutiche;

b) un servizio di emergenza H24;

c) due unità di strada;

d) un centro diurno drop-in (di prima accoglienza);

e) due centri di accoglienza notturna;

f) programmi specifici per tossicodipendenti detenuti (in carcere o agli arresti domiciliari presso Villa Maraini);

g) un gruppo di assistenza familiare;

h) una cooperativa di lavoro;
le basi della peculiare filosofia di villa Maraini sono la ricerca attiva, l'educazione tra pari e l'approccio flessibile al trattamento, il che le permette di venire a contatto con gli elementi più emarginati e stigmatizzati della società - compresi un 30 per cento di drogati sconosciuti alle altre strutture antidroga perché immigrati clandestini;

oggi, dopo oltre 35 anni di attività, villa Maraini è l'unico centro antidroga a Roma aperto 24 ore su 24, 365 giorni l'anno. Ogni volta che un tossicomane a Roma viene arrestato, le forze dell'ordine richiedono l'intervento di Villa Maraini così come il tribunale, dove la presenza di Villa Maraini è quotidiana;

«Villa Maraini» lavora alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione ed al reinserimento sociale dei soggetti tossicodipendenti ed alcolisti, anche attraverso interventi psicoterapeutici individualizzati, effettuati all'interno di programmi mirati che coinvolgono sia i singoli utenti che le loro famiglie;

al 30 giugno 2012 gli utenti presi in carico dalla fondazione Villa Maraini ammontavano a 1.431 unità di cui: 17 in carico ai settori residenziali, 72 ai settori semiresidenziali diurni, 16 ai settori semiresidenziali notturni e 1.326 si settori non residenziali - ambulatoriali;

il centro Villa Maraini è stato autorizzato all'erogazione del metadone dal 1997. Nel corso del solo 2011 il centro ne ha somministrate 90.117 dosi;

1.065 somministrazioni di metadone sono state effettuate dal servizio di emergenza di Villa Maraini all'esterno della struttura: presso caserme dei Carabinieri (373), sedi della Polizia di Stato o locale (188), tribunali (479), domicilio (1) e perfino ospedali (24);

per ciascuna somministrazione di metadone la regione Lazio corrispondeva a Villa Maraini la somma di 5,28 euro, comprensiva del costo del farmaco, secondo una delibera che veniva rinnovata ogni anno;

l'ultima delibera della regione Lazio è scaduta però il 31 dicembre 2011 e non è stata ancora rinnovata. Da allora la struttura ha continuato a somministrare quotidianamente tra 250 e 300 dosi di metadone a proprie spese, anticipando anche i costi del farmaco, senza ricevere rimborsi;

indubbiamente Villa Maraini rappresenta per la capitale e l'intera regione Lazio una risposta autorevole e competente al problema della tossicodipendenza. Risposta, nel caso del metadone, altamente specializzata e mirata che tampona tutte le emergenze e ovvia alle carenze del sistema pubblico, in cui ogni Ser.T. ha un orario di apertura differente dall'altro e nessuno è aperto nemmeno H12/365;

a fronte di tutto ciò, gran parte delle attività di Villa Maraini sono ancora finanziate in modo «precario», ossia «a progetto» e non su base di convenzioni stabili. Regione Lazio e comune di Roma, peraltro, continuano ad emanare bandi pubblici per ulteriori progetti: nel frattempo i servizi esistenti sono prorogati ripetutamente anche solo per un mese. Un lavoro «a progetto», a titolo «sperimentale» da sempre: nessuno dei servizi così sperimentati è stato portato a regime dal 1999 ad oggi;

sinora la regione Lazio ha ignorato le seguenti disposizioni di legge contenute nella normativa nazionale antidroga di cui al testo unico 309 del 1990 tutt'ora in vigore:

1) l'articolo 113 il quale stabilisce che:

a) «le attività di prevenzione e di intervento (...) siano esercitate secondo uniformi condizioni di parità dei servizi pubblici per l'assistenza ai tossicodipendenti e delle strutture private autorizzate dal SSN (...)»;

b) «la disciplina dell'accreditamento (...) garantisce la parità di accesso ai servizi ed alle prestazioni erogate dai servizi pubblici e dalle strutture private accreditate (...)»;

c) «ai servizi ed alle strutture autorizzate, pubbliche e private, spettano, tra l'altro, le seguenti funzioni (...): individuazione del programma farmacologico e delle terapie di disintossicazione (...)»;

2) l'articolo 116 che fissa i «Livelli essenziali relativi alla libertà di scelta dell'Utente e ai requisiti per l'autorizzazione delle strutture private»;

3) l'articolo 118 il quale prevede che «il servizio deve svolgere un'attività nell'arco completo delle 24 ore»;

4) l'articolo 122 il quale ribadisce che il servizio pubblico e le strutture private autorizzate ai sensi dell'articolo 116 «possono adottare metodologie di disassuefazione nonché trattamenti (...) farmacologici adeguati»; ed aggiunge: «Il programma è attuato presso strutture del servizio pubblico o presso strutture private autorizzate (...). Quando l'interessato ritenga di attuare il programma presso strutture private autorizzate (...) la scelta può cadere su qualsiasi struttura situata nel territorio nazionale (...)»;

alla luce delle disposizioni di legge sopra richiamate, gli utenti non «appartengono» ai Ser.T. e la pretesa di subordinare l'attività di Villa Maraini ai servizi pubblici si risolve ad avviso degli interroganti in una arbitraria limitazione dei loro diritti;

a giudizio della prima firmataria del presente atto, essendo passati oltre 20 anni dalla emanazione del decreto del Presidente della Repubblica 309 del 1990, appare evidente quanto il comportamento della regione Lazio abbia danneggiato i tanti utenti che, nonostante le limitazioni - non solo economiche - che sono state arbitrariamente imposte alla fondazione Villa Maraini, continuano a riporre in essa piena fiducia e a prediligerla, anche perché nessuno dei Ser.T. opera nell'arco delle 24 ore né, soprattutto, possiede tutti i requisiti per funzionare previsti dalla legge;

urge che al più presto venga trovata una soluzione a questa intollerabile sottomissione di Villa Maraini ai Ser.T., superando le pregresse omissioni e illegittimità, anche perché tutto ciò rischia di bloccare l'attività e mettere a rischio la stessa sopravvivenza del centro;

alla luce di quanto esposto, la regione Lazio appare inadempiente alle disposizioni contenute nella normativa nazionale antidroga di cui al testo unico 309 del 1990 citate in premessa -:

se - considerati i ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici con cui la fondazione è convenzionata - non ritenga opportuno e urgente assumere ogni iniziativa, per quanto di competenza, affinché sia garantita la continuità operativa della fondazione suddetta, tutelando sia le migliaia di utenti che di essa usufruiscono sia i collaboratori che in essa lavorano, assicurando così l'efficienza della struttura, che può essere considerata l'unico centro antidroga nella città di Roma.
(4-18579)