BERTOLINI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
- Per sapere - premesso che:
sempre più spesso agenzie di stampa riportano notizie in merito a casi di violenza e maltrattamenti su donne da parte di immigrati;
un'Ansa del 3 ottobre 2012, riporta la notizia di un tunisino che, a Piacenza, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza sessuale e privata, perché picchiava la moglie per costringerla a portare il chador e per non farle frequentare amiche italiane; la donna avrebbe subito violenze per ben 12 anni;
l'Adnkronos del 3 ottobre 2012, rende noto che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Udine hanno arrestato Ferdinand Arapaj, un albanese di 43 anni, per maltrattamenti, percosse e violenza sessuale a danno della moglie anch'essa albanese;
il 5 ottobre l'Ansa annuncia sia l'arresto di un rumeno di 30 anni a Viareggio per violenza sessuale nei confronti della compagna, una polacca di 50 anni sia di un tunisino di 37 anni a Palazzo San Gervasio (Potenza) per maltrattamenti in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale;
sempre il 5 ottobre l'agenzia Dire riporta la notizia dell'arresto di un indiano ad Aprilia (Roma), per maltrattamenti e lesioni personali a danno della moglie e del figlio, minorenne;
altra sconcertante notizia è riportata dall'Ansa del 7 ottobre: una ragazzina pakistana, emigrata in un paesino della Tuscia qualche anno fa, era continuamente picchiata e segregata dal padre, perché poco rispettosa delle tradizioni del Paese d'origine e perché, era diventata troppo occidentale. La giovane oggi vive in una struttura protetta;
l'Adnkronos riferisce che, a Milano, un marocchino di 29 anni è stato arrestato per aver segregato, perseguitato e picchiato la convivente connazionale di 25 anni;
l'Ansa del 9 ottobre riporta la notizia di un polacco di 27 anni, già in carcere per violenza e resistenza a due Carabinieri, che è stato accusato anche di violenza a danno della convivente e di lesioni nei confronti del figlio di cinque mesi;
ancora l'Ansa del 12 ottobre annuncia che un cingalese di 38 anni, a Terni, è stato arrestato per percosse e minacce di morte a danno della moglie; dalle indagini sarebbe emerso che la moglie subiva le violenze da diversi anni;
il 15 ottobre, sempre l'Ansa, riporta la notizia di un immigrato extracomunitario che, a Sassoferrato (Ancona), è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia a danno della ex convivente, dopo aver per l'ennesima volta picchiato la donna e portato via il figlio dalla casa dove abitava con la madre;
la Tmnews del 16 ottobre riferisce dell'arresto, a Jesi, di un 58enne di origine albanese per ripetuti maltrattamenti in famiglia;
ed ancora un'Ansa del 22 ottobre rende noto l'arresto di un operaio marocchino di 41 anni, a Formigine (MO), per aver colpito alla testa la moglie, una connazionale di 25 anni, dopo averle lanciato contro un vaso di terra. La donna avrebbe riportato un lieve trauma cranico;
sempre un'Ansa del 28 ottobre riporta l'arresto di un bosniaco di 60 anni, a Genova, per lesioni e sequestro di persona. L'uomo, oltre a picchiare e minacciare la moglie, e la figlioletta e avrebbe sbattuto la testa del figlio minorenne più volte contro il muro;
un'ulteriore notizia dell'agenzia Adnkronos del 29 ottobre denuncia l'arresto di un giovane rumeno, a Civita Castellana, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, sia a danno della moglie, che della figlia di 10 anni;
episodi come questi, in continuo aumento, riportati solo dalle agenzie di stampa e ignorati dagli altri organi di informazione non suscitano ormai nessuna reazione;
si tratta, invece, di violenze inaccettabili, che dovrebbero essere severamente condannate, che rappresentano un affronto alla dignità di tutte le donne e di tutti i minori e che dimostrano come l'integrazione degli immigrati nel nostro Paese non si è mai veramente realizzata e sta subendo, purtroppo, una pericolosa regressione -:
se i Ministri siano a conoscenza di tali episodi e quali altri elementi abbiano in merito;
quali procedimenti urgenti intendano adottare per scongiurare l'aumento di casi di violenza di tale genere;
se siano in grado di fornire dati e statistiche relativi a vicende che vedono coinvolte donne straniere, vittime di violenze e soprusi all'interno dei propri nuclei famigliari, avvenuti nel nostro Paese negli ultimi cinque anni;
se corrisponda al vero che questi episodi sono in costante aumento in Italia;
come si spieghi questa involuzione nei percorsi di integrazione di tanti stranieri, molti dei quali vivono da anni nel nostro Paese, ma dimostrano di non rispettare regole e comportamenti propri del nostro ordinamento, a danno delle proprie famiglie e soprattutto delle donne;
se non ritenga necessario avviare, con la collaborazione degli enti locali, una indagine approfondita per verificare quante situazioni analoghe, non denunciate, ci siano in Italia e per verificare la reale situazione delle donne straniere che vivono nel nostro Paese. (4-18576)