Legislatura: 16Seduta di annuncio: 719 del 15/11/2012
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/11/2012
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DELLA SALUTE
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 15/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013 PASSERA CORRADO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013
CONCLUSO IL 15/03/2013
Risposta. — Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, sulla base delle informazioni di Ferrovie dello Stato, interessata al riguardo, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Attualmente, i treni che transitano da e per il tratto Udine Centrale-posto di movimento vat sono relativi ai servizi viaggiatori e merci diretti a Venezia/Tarvisio (circa 55 treni/giorno).
La possibilità di evitare il transito di tali treni nel tratto in questione, istradandoli via Udine Parco-bivio Cividale, non è al momento percorribile sia perché il trasferimento Udine-Udine Parco (e viceversa), circa 2 chilometri, può avvenire solamente con movimenti di manovra, sia perché il collegamento via Udine Parco-bivio Cividale interferirebbe con la linea per Gorizia, in particolare nel tratto a semplice binario posto di movimento vat-bivio Cividale, già percorso da circa 30 treni/giorno (prevalentemente merci).
Inoltre, l'obiettivo di ricucire il tessuto fortemente urbanizzato attraverso la dismissione del tratto di linea Udine Centrale-posto di movimento vat implica importanti interventi tecnologici e infrastrutturali sul nodo quali:
raddoppio della linea di circonvallazione da posto di movimento vat a Udine Parco per un'estesa di circa 7 chilometri;
realizzazione di un sistema a quattro binari da Udine Parco a Udine Centrale (due binari per la linea Tarvisio e due binari per la linea Gorizia);
modifiche al piano del ferro della stazione di Udine Centrale con l'estensione dell'apparato che governa la stessa stazione di Udine Centrale fino alla limitrofa stazione di Udine Parco.
Tale soluzione, con un costo stimato di circa 70 milioni di euro, attualmente non inserito nella tabella A del contratto di programma – parte investimenti, non è supportata da una domanda di traffico merci tale da giustificare l'investimento.
Nel quadro delineato, per contenere tempi e costi di intervento, Ferrovie dello Stato ha ipotizzato mia soluzione a breve termine per liberare la città dal traffico merci, che prevede la realizzazione di un collegamento indipendente tra Udine Centrale e Udine Parco, a semplice binario su sede esistente, con relativo adeguamento tecnologico degli apparati per l'effettuazione di nuovi itinerari. Il costo dell'intervento è stato stimato in circa 3,2 milioni di euro e i tempi di realizzazione previsti sono circa 12 mesi a partire dall'erogazione dei fondi, tuttavia, non ancora disponibili.
Per quanto evidenziato dall'interrogante circa la pericolosità del trasporto ferroviario di sostanze tossiche e nocive, sono state assunte specifiche informazioni presso l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, la quale ha rappresentato di porre da tempo particolare attenzione alla tematiche poste.
In particolare, tra le misure poste in essere volte a garantire l'integrità del trasporto merci pericolose per ferrovia si ricordano:
l'obbligo della «tracciabilità» dei processi manutentivi, ovvero della disponibilità delle informazioni relative agli standard costruttivi adottati, alla data di fabbricazione, al fabbricante, alle attività manutentive ed al soggetto deputato alla manutenzione. Ai carri per i quali non sono ancora disponibili queste informazioni, è stato imposto il limite di velocità di 60 km/h nelle stazioni e durante l'attraversamento delle grandi aree urbane individuate dal Gestore dell'infrastruttura;
l'obbligo per Rete ferroviaria italiana (Rfi) di individuare un proprio responsabile negli scali in cui sono programmate manovre di carri di merci pericolose (direttiva n. 1/dir/2010 del 22 febbraio 2010);
l'obbligo per Rfi e le imprese ferroviarie di garantire, tra l'altro, durante le soste prolungate oltre i tempi tecnici necessari di treni contenenti merci pericolose, la tracciabilità degli impegni presi dai diversi operatori;
attività di ispezione e di audit sulle imprese ferroviarie in possesso di certificato per effettuare trasporto di merci pericolose e sull'organizzazione degli scali del gestore dell'infrastruttura dove sono svolte operazioni sui treni trasportanti merci pericolose;
il sostegno fornito in sede europea, ai fini dell'adozione obbligatoria, a partire dal 1o gennaio 2015, del dispositivo di rilevazione svio per i carri trasportanti merci pericolose come misura di contenimento del rischio. A tale proposito l'Agenzia ha fatto presente che continuerà ad adoperarsi, nelle competenti sedi, per verificare la possibilità di anticipare tale data.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Corrado Passera.