ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18544
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

JANNONE. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

gli alcolisti muoiono vent'anni prima della media della popolazione generale. È il risultato allarmante di uno studio tedesco. Le donne che abusano di alcolici muoiono in media a 60 anni, gli uomini a 58. «Nessuno degli alcolisti ha raggiunto l'età media di 82 anni per le donne e 77 per gli uomini», ha spiegato l'epidemiologo Ulrich John che ha condotto la ricerca alla facoltà di medicina dell'università di Greifswald, in Germania. Il bicchierino uccide addirittura prima della sigaretta. «Ci ha sorpreso vedere che la dipendenza da alcol può causare una morte precoce più frequentemente del fumo - spiega lo studioso -. I casi di morte correlati al fumo sono perlopiù dovuti a tipi di cancro che sembrano giungere a uno stadio più avanzato della vita rispetto alle cause di morte attribuibili all'alcol. Bere contribuisce a mettere in pratica altri comportamenti rischiosi come lo stesso fumo, il diventare sovrappeso o obeso. L'alcol è un prodotto pericoloso e dovrebbe essere consumato solo entro certi limiti»;

per la ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Alcoholism: clinical & experimental research, gli esperti hanno raccolto e analizzato i dati relativi alla salute di 4.070 cittadini di Lubecca e di 46 cittadine limitrofe. 153 persone erano state diagnosticate come alcoliste; 149 di loro (119 uomini e 30 donne) sono poi state seguite per un periodo di 14 anni. A sorprendere i ricercatori sono state le differenze tra uomo e donna circa l'abuso e gli effetti dell'alcol. «Le donne sembrano rispondere più velocemente e con più forza alle malattie legate al consumo di alcol rispetto agli uomini», dice Ulrich John. I ricercatori non sono però stati in grado di spiegare perché tali differenze nei tassi di mortalità siano così alte. Tuttavia, la massa corporea minore tra le donne non sembra essere una tesi sostenibile, aggiungono gli studiosi;

parallelamente a questa ricerca, lo Scripps Research Institute di La Jolla, California, ha pubblicato i risultati di uno studio sul cosiddetto binge drinking, ovvero bere drink in modo intermittente, a qualche giorno di distanza. Secondo gli scienziati, bere in questo modo potrebbe ridurre la propria capacità di controllare il desiderio di alcol. La ricerca ha infatti individuato un peggioramento delle facoltà cognitive nei topi simile a quello dell'alcolismo, dopo appena pochi mesi di «bevute intermittenti». «Questa ricerca ci sta mostrando meglio le fasi iniziali del processo di dipendenza - ha spiegato George F. Koob, che ha condotto lo studio - e potrebbe portare a trattamenti più efficaci e test diagnostici più precisi per l'alcolismo e tutte le dipendenze di questo tipo -:

quali iniziative il Ministro intenda adottare al fine di sensibilizzare la popolazione italiana, soprattutto i giovani, ai gravi danni che possono derivare dalla dipendenza da alcol, soprattutto quando si assumono atteggiamenti quali quelli del «binge drinking». (4-18544)