ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 717 del 13/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 12/11/2012
Stato iter:
20/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2012
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/12/2012

CONCLUSO IL 20/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18495
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717

DI STANISLAO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

il 31 ottobre 2012 8 prigionieri sono stati giustiziati in una sola volta nella prigione di Evin a Tehran. Prima di questi, 16 prigionieri erano stati impiccati il 22 e il 24 ottobre rispettivamente nelle prigioni di Ghazvin e Gohardasht;

quindi, il numero delle esecuzioni solo negli ultimi 10 giorni ha raggiunto quota 24;

Sadegh Koohi, 27 anni, prigioniero nella prigione di Gohardasht, è stato giustiziato il 24 ottobre dopo essere stato otto anni dietro le sbarre. È stato mandato al patibolo unicamente per aver protestato contro le torture fisiche e gli insulti alla sua famiglia e per aver picchiato Ali Khadem, una guardia carceraria della prigione di Gohardasht;

il torturatore Ali Khadem ha personalmente giustiziato questo prigioniero;

il segretario del Consiglio nazionale della resistenza iraniana ha dichiarato che il numero delle esecuzioni in tutto l'Iran è aumentato in un modo senza precedenti. Il numero delle esecuzioni nei 20 mesi passati a Ghazvin ,è pari a quello degli ultimi 20 anni, ha detto il vice procuratore della città;

la Resistenza iraniana ha denunciato, inoltre, che sempre nella giornata del 31 ottobre 2012 le forze irachene, su ordine di Sadeq Mohammad Kazem, hanno proibito l'ingresso a Camp Liberty di uno specialista in protesi. Questo specialista si era recato a Liberty, secondo quanto precedentemente concordato, per fornire i suoi servizi ai residenti feriti;

in questo modo, i feriti e i disabili sono stati privati, ancora una volta, della possibilità di ricevere i servizi specialistici necessari;

giovedì 1o novembre 2012 le forze irachene hanno impedito l'ingresso del camion che portava cibo e verdura. Dato che il veicolo è rimasto bloccato all'ingresso di Liberty per molte ore, la maggior parte del cibo è andata a male -:

se il Governo non ritenga di intervenire, anche nell'ambito degli interventi di cooperazione allo sviluppo, in difesa dei diritti umani per chiedere misure urgenti per fermare lo spaventoso trend della violazione dei diritti umani in Iran, in particolare l'aumento delle esecuzioni collettive;

se il Governo non ritenga di farsi portavoce della richiesta della Resistenza iraniana che chiede che venga inviata una missione investigativa nelle prigioni dei mullah per indagare sull'applicazione di pene brutali e disumane. (4-18495)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 20 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 737
All'Interrogazione 4-18495 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - L'abuso nel ricorso alla pena di morte e la sistematica violazione dei diritti umani in Iran si sono progressivamente aggravati dopo i moti post-elettorali dell'estate del 2009. Insieme agli oppositori, agli attivisti per i diritti civili e agli artisti, la repressione violenta del regime ha preso di mira anche le minoranze religiose ed etniche.
A tale riguardo il Governo condivide le apprensioni manifestate dalla comunità internazionale e non manca, di concerto con i propri partner europei, di invitare il Governo iraniano a rispettare gli obblighi derivanti dalle vigenti invenzioni in materia di tutela dei diritti umani. L'Unione europea, attraverso l'alto rappresentante Catherine Ashton, ha di recente manifestato, a più riprese, la forte preoccupazione per l'evidente peggioramento della situazione nel Paese. Il Ministro Terzi ha attivamente sostenuto le decisioni del Consiglio UE del 12 aprile e del 10 ottobre 2011 nei confronti degli esponenti del regime accusati di gravi violazioni, ulteriormente rafforzate lo scorso 23 marzo.
In particolare, si segnalano le dichiarazioni con cui l'Unione europea ha esortato il Governo iraniano a bloccare le esecuzioni capitali in sospeso e introdurre una moratoria e, recentemente, di fermare la repressione di blogger ed attivisti su internet, a seguito della notizia della morte, in circostanze da chiarire, del blogger Sattar Beheshti. Inoltre, in occasione del rilascio del pastore protestante Nadarkhani, fortemente sollecitato dall'Unione europea, è stato espresso a livello europeo l'auspicio che ciò possa essere un esempio per altri casi simili, in linea con gli obblighi internazionali dell'Iran per il rispetto della libertà religiosa.
La situazione dei diritti umani nel Paese è oggetto di particolare attenzione anche, da parte delle Nazioni unite. Con la risoluzione dell'Assemblea generale n. 66/175 del dicembre 2011 è stata, tra i vari punti, manifestata la profonda preoccupazione per il crescente numero di esecuzioni capitali e per i trattamenti degradanti che avvengono all'interno delle prigioni. Particolare apprensione viene espressa per il numero di condanne a morte eseguite tramite lapidazione, nonostante le autorità iraniane abbiano introdotto una moratoria su tale tipo di esecuzione. Anche per quest'anno si auspica l'adozione di una risoluzione ad hoc da parte dell'Assemblea generale: attualmente è in discussione un testo, presentato dal Canada e co-sponsorizzato dal nostro Paese assieme agli altri partner europei.
Per far fronte al continuo deterioramento della situazione, inoltre, il Consiglio dei diritti umani, con la risoluzione 19 del 2012, ha deciso di rinnovare di un ulteriore anno il mandato del Relatore speciale sui diritti umani in Iran, a cui non è stato tuttavia sinora permesso l'ingresso nel Paese.
Nell'ambito della strategia del «doppio binario», le condanne nei confronti del Paese iraniano hanno lo scopo di manifestare concretamente l'indignazione della comunità internazionale, ma non escludono la disponibilità a riprendere con il regime un dialogo al riguardo, presupposto indispensabile affinché le autorità di Teheran accettino missioni investigative come quella auspicata dall'interrogante.
Per quanto attiene ai profughi iraniani residenti in Iraq presso Camp Liberty, si ribadisce l'impegno del Governo per raggiungere una soluzione umanitaria della questione, d'intesa con le Nazioni unite e il Governo iracheno.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.