ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18492

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 717 del 13/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERTOLINI ISABELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 12/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 12/11/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 11/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18492
presentata da
ISABELLA BERTOLINI
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717

BERTOLINI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la stampa nazionale e locale del 7 e 8 novembre 2012 riporta l'agghiacciante notizia dell'omicidio di due bambini, uccisi dal padre Mustapha Haijaji, marocchino di 44 anni residente a Città di Castello (Perugia), che ha poi tentato il suicidio;

l'uomo avrebbe giustificato il suo folle gesto perché voleva punire la moglie, anch'essa marocchina di 35 anni, che non voleva indossare il velo e abiti lunghi;

la donna aveva denunciato il marito per minacce fin dal 2010 e, circa un mese fa, dopo un ennesimo litigio e una ulteriore denuncia perché l'uomo l'aveva minacciata con un coltello, aveva lasciato l'abitazione di Città di Castello e si era trasferita ad Umbertide, per cercare di ricostruirsi una vita, portando con sé i figli, un bimbo di 8 anni, Ahmed ed una bambina di 12 anni, Jahane;

la sera del 6 novembre 2012 mentre la moglie era al lavoro, l'uomo le avrebbe telefonato, dicendo che voleva mettere fine alla loro storia, perciò la donna, allarmata, aveva avvisato le forze dell'ordine, che si sono recate nella casa di Umbertide;

al loro arrivo gli agenti hanno trovato l'uomo e i figli chiusi in bagno: i due bambini morti sgozzati e il padre gravemente ferito;

l'uomo è in stato di arresto per omicidio ed è in ospedale grave, ma non in pericolo di vita;

questo ennesimo, tragico episodio dimostra ancora una volta come violenza fisica, sottomissione, imposizione di usi e tradizioni tribali sono solo alcune delle vessazioni a cui sono sottoposte ancora troppe donne di religione islamica in Italia; si tratta di fenomeni alimentati dalla disinformazione, dall'isolamento, dal fanatismo religioso;

questo è ancora più grave e sconcertante di tanti altri episodi, purtroppo già avvenuti nel nostro Paese, perché vede coinvolti due bambini indifesi, che dovrebbero ricevere amore e protezione dal padre e non essere uccisi con tanta ferocia;

i tanti episodi di violenza, compiuti nei confronti delle donne musulmane ed i loro figli, oltre a suscitare indignazione e ferma condanna, devono anche far riflettere sul fatto che la maggior parte di essi sono compiuti da componenti dei loro nuclei famigliari e da persone del loro stesso credo religioso;

i continui episodi di maltrattamenti e violenza dimostrano, a giudizio dell'interrogante, ancora una volta, che le politiche ispirate al multiculturalismo sono miseramente fallite e che è ancora lontano il raggiungimento di una vera integrazione sociale -:

se i Ministri siano a conoscenza di tali fatti;

se e quali eventuali altri elementi possiedano in merito a tale vicenda;

se risulti per quali motivi, nonostante le denunce fatte dalla donna, non sia stato attivato un programma di aiuto o di protezione, che potesse tutelare lei e i suoi figli;

se siano in grado di fornire dati relativi a vicende che vedono coinvolte donne islamiche, vittime di violenze e soprusi all'interno dei propri nuclei famigliari, avvenuti nel nostro Paese negli ultimi cinque anni;

se non ritengano necessario avviare, con la collaborazione degli enti locali, una indagine approfondita per verificare quante situazioni analoghe, non denunciate, ci siano nel nostro Paese e per verificare la reale condizione delle donne straniere che vivono in Italia. (4-18492)