ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18436

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 715 del 07/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 07/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18436
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
mercoledì 7 novembre 2012, seduta n.715

REGUZZONI. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
- Per sapere - premesso che:


la mancanza di vasopressina, un ormone, causa il diabete insipido centrale (DIC), malattia caratterizzata dall'incapacità a concentrare le urine e a trattenere i liquidi nel nostro corpo. In questa condizione, quindi, viene prodotta giornalmente una grande quantità di urina e l'acqua viene bevuta anche durante la notte (otto/dieci litri). Il DIC può essere causato da traumi cerebrali, tumori o da infiammazioni dell'ipofisi, in particolare della parte posteriore di questa ghiandola dove, appunto, viene secreta la vasopressina. A volte la sintomatologia può essere transitoria, come dopo un trauma o dopo un intervento chirurgico all'ipofisi. Il compenso clinico ottenuto con la terapia sostitutiva è assoluto. Attualmente viene impiegata una molecola simile alla vasopressina, la desmopressina (DDAVP). Questo farmaco è disponibile in spray nasale, in caso di necessità in fiale e, da due anni, in compresse. Il DIC non va confisso con il diabete insipido renale, dove la vasopressina viene prodotta normalmente, ma il rene è incapace di rispondere adeguatamente, e con il diabete mellito, dove il metabolismo degli zuccheri è alterato. La resistenza alla vasopressina, invece, è un difetto che colpisce soprattutto i maschi. L'alterazione consiste in un insufficiente riassorbimento di acqua a livello del tubulo prossimale, che in questi pazienti risulta più corto rispetto ai soggetti normali (si ricorda che nelle 24 ore vengono filtrati dai glomeruli circa otto/dieci litri di urina primitiva e che la maggior parte di questa viene riassorbita a livello del tubulo prossimale). Si comprende facilmente come un difetto di riassorbimento, a questo livello, provochi una diuresi molto abbondante. Le urine sono molto diluite. La terapia consiste in una adeguata reintegrazione dell'acqua perduta con le urine (questo è estremamente importante soprattutto nei bambini molto piccoli, per evitare delle pericolose disidratazioni). In alcuni casi, paradossalmente, sono utili i diuretici in quanto, attraverso un'azione complessa, favorirebbero una riduzione dell'acqua libera -:


se esista un coordinamento che ha portato o porterà all'individuazione di uno o più centri di eccellenza per la cura della patologia in argomento;


se esista un coordinamento tra i vari soggetti istituzionali (Ministeri, regioni, IRCCS, centri di ricerca, università e altro) nel campo della ricerca scientifica e clinica per la cura della patologia in argomento;


se e quali azioni il Governo abbia attuato o intenda attuare ai fini di:


a) promuovere una migliore conoscenza della patologia in argomento che permetta di sviluppare terapie efficaci e prassi condivise sia in Italia sia a livello internazionale;


b) sviluppare la ricerca in questo settore;


quali ricerche scientifiche o trial clinici riguardanti la patologia in argomento siano in corso nel nostro Paese, quali siano le relative tempistiche, i risultati raggiunti e l'impegno del settore pubblico al riguardo. (4-18436)