ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18410

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 715 del 07/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: COSENZA GIULIA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 07/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18410
presentata da
GIULIA COSENZA
mercoledì 7 novembre 2012, seduta n.715

COSENZA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

l'Unione europea ha emanato, al fine di favorire un processo di abbattimento dei gas serra e dell'inquinamento, il che è essenziale per raggiungere l'obiettivo del cosiddetto «20-20-20», la direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa;

in sede di espressione di parere in sede consultiva sullo schema di decreto legislativo concernente modifiche ed integrazioni del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante attuazione della citata direttiva (atto Governo n. 152), la Commissione ambiente della Camera ha richiamato la necessità che i prescritti piani regionali di qualità dell'aria siano coerenti con gli strumenti di pianificazione nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra;

in Italia la pianificazione nazionale finalizzata all'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra è affidata alla compilazione di un documento denominato «Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra». Il primo documento del genere è stato il «Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra» riferito al periodo 2003-2010. Dal 2010, invece, l'Italia ne è priva, perché il nuovo «Piano» è stato elaborato, in una prima stesura, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel mese di aprile 2012 e quindi trasmesso, in estate, al Comitato interministeriale per la programmazione economica, il quale non lo ha però ancora esaminato, né peraltro vi sono notizie che ciò possa accadere nelle prossime riunioni del CIPE stesso;

pertanto manca lo strumento di indirizzo per le regioni affinché esse pongano in essere iniziative concrete non solo per il monitoraggio delle emissioni derivanti dagli scarichi di mezzi di trasporto terrestri e marittimi, sia pubblici che privati, ma anche per la costituzione di nuclei specifici che, nell'ambito delle Polizie municipali, evitino la circolazione di mezzi che scaricano quantità nocive di sostanze inquinanti a causa della loro obsolescenza e cattiva manutenzione;

oggi, infatti, a frapporsi tra ciò che in teoria affermano i piani regionali e il raggiungere concretamente i loro obiettivi vi sono proprio gli ostacoli della mancanza di monitoraggio e coordinamento e della inadeguatezza, soprattutto nel Sud Italia, dei mezzi di trasporto terrestri e marittimi -:

quale sia la tempistica attesa per l'esame e l'auspicato varo del nuovo «Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra» che dovrà coprire il periodo 2012-2020;

se il Governo preveda, nell'ambito degli interventi programmati dal «Piano» in questione, uno specifico programma di controllo delle emissioni nocive dei mezzi di trasporto, terrestri e marini, attualmente in circolazione attraverso la promozione di un'azione di coordinamento tra i competenti organi di polizie per l'istituzione di appositi nuclei in grado di controllare e sanzionare, arrivando a toglierli dalla circolazione, i mezzi obsoleti e inquinanti che oggi circolano liberamente contribuendo, come avviene nel sud Italia dove c'è una particolare diffusione dei vecchi mezzi e dove quindi le azioni volte a tenere in efficienza e a rinnovare devono essere particolarmente incisive, a peggiorare la qualità dell'aria. (4-18410)