FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
il settimanale Il Venerdì, nella sua edizione del 5 ottobre 2012 ha pubblicato un articolo della giornalista Livia Ermini, intitolato: «Dopo il sisma, niente: l'incredibile storia dei soldi via SMS»;
nel citato articolo si racconta che grazie alla solidarietà degli italiani, 15 milioni di euro raccolti non sono comunque ancora arrivati a destinazione a causa delle «troppe tappe impreviste e ora il ritardo dei Governatori», mentre gli aiuti arrivati via telefono fisso sono ancora da calcolare;
nel citato articolo si sostiene che in Emilia nessuno ha ancora potuto beneficiare del denaro raccolto con gli SMS a favore dei terremotati: «Circa 15 milioni di euro sono arrivati nelle casse dei gestori di telefonia. Poi la burocrazia ha fatto il resto. Una sequela di passaggi, rallentamenti, ritardi che a tutt'oggi bloccano denaro prezioso per la ricostruzione. Prima i mancati trasferimenti da parte delle compagnie telefoniche (Tim e Vodafone), che però all'inizio di settembre fanno sapere di aver passato la palla alla protezione civile...»;
secondo quanto riferito dalla signora Francesca Maffini, portavoce del responsabile della Protezione civile Franco Gabrielli, il denaro in questione sarebbe «fermo in Banca d'Italia»; questo perché quando un cittadino dona denaro alla pubblica amministrazione, deve passare, per questioni di tracciabilità e sicurezza, preliminarmente alla tesoreria dello Stato, che poi provvede a depositarlo sul conto del dipartimento;
la procedura è relativa solo alle donazioni attraverso la telefonia mobile, perché per quella attraverso l'apparecchio fisso, bisogna attendere il saldo delle bollette bimestrali;
occorre poi attendere il placet del comitato dei garanti incaricato di vigilare sull'utilizzo dei fondi;
le nomine dei componenti del comitato stesso sono rimaste in sospeso tutta l'estate e formalizzate solo a metà settembre da un decreto di Gabrielli;
ora che il comitato dei garanti è stato costituito, occorre attendere che i presidenti delle regioni interessate, Emilia, Lombardia, Veneto trovino un accordo sulla ripartizione del denaro -:
se quanto sopra sommariamente esposto, e comunque descritto nell'articolo citato corrisponda a verità;
in caso affermativo, se non si ritenga di adottare, sollecitare e promuovere iniziative (e quali) per superare l'empasse nel più breve tempo possibile, in considerazione del fatto che le esigenze delle popolazioni colpite dal terremoto hanno urgenze e necessità che sono incompatibili con la borbonica lentezza rivelata ancora una volta dalla Pubblica amministrazione.
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