ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18351

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 712 del 31/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 31/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
CROLLA SIMONE ANDREA POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 31/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18351
presentata da
GIANNI MANCUSO
mercoledì 31 ottobre 2012, seduta n.712

MANCUSO, GIRLANDA, CROLLA, CICCIOLI, BARANI e DE LUCA. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


a dicembre 2011, con il cosiddetto decreto «Salva Italia», si decideva la fusione tra gli enti INPS, INPDAP ed ENPALS;


l'istituto di previdenza dei dipendenti pubblici, però, portava un disavanzo patrimoniale quantificato al 1o gennaio 2012 in 10 miliardi e 269 milioni;


due le cause principali di tale dissesto: la riduzione dei dipendenti pubblici nel corso degli anni e il fatto che, fino al 1995, le amministrazioni centrali dello Stato non versavano i contributi alla CTPS, la Cassa dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato, che era una delle 10 casse fuse nell'INPDAP dal 1996;


la nota di assestamento al bilancio 2012 dell'INPS sottolinea che anche dopo il 1996 le amministrazioni dello Stato hanno versato «solo la quota della contribuzione a carico del lavoratore (8,75 per cento) e non la quota a loro carico (24,2 per cento)»;


lo scorso 1o ottobre i ministeri vigilanti dell'INPS, economia e lavoro, hanno diffuso un comunicato stampa congiunto definendo «del tutto infondata» la possibilità dell'esistenza di un problema di sostenibilità del sistema data dalla componente INPDAP della fusione;


ma venerdì 5 ottobre il CIV (Consiglio di indirizzo e vigilanza) ha approvato all'unanimità la nota di assestamento al bilancio INPS in cui si legge che l'incorporazione dell'INPDAP nell'INPS comporterà «quantomeno nel breve periodo, un problema di sostenibilità dell'intero sistema pensionistico obbligatorio»;


nella delibera di approvazione della nota, il CIV aggiunge di «ritenere necessaria l'adozione, da parte dei Ministeri vigilanti, di interventi con i quali sanare il suddetto deficit ed evitare rischi che, con il trasferimento all'INPS delle funzioni degli enti soppressi, possano realizzarsi improprie commissioni e indebite solidarietà tra sistemi previdenziali oggettivamente diversi tra loro»;


sostanzialmente si è rappresentato il timore che il disavanzo di esercizio dell'ex INPDAP, pari nel 2012 a 5,7 miliardi, e il passivo patrimoniale di 10,2 miliardi, entrambi scaricati sul bilancio INPS (che pertanto chiuderà con un deficit di esercizio di quasi 9 miliardi, contro i 2,2, del 2011), possano essere anche solo parzialmente colmati attingendo ai fondi che sono in attivo nell'INPS;


recentemente il Governo ha imposto agli Enti di previdenza privati, i cui bilanci sono in attivo e non presentano alcun problema di stabilità, pesanti un tributo forzoso e non dovuto nelle Casse statali pari al 5 per cento per il 2012 e del 10 per cento a partire dal 2013, calcolati sulle spese sostenute nel 2010 -:


se il Governo intenda saldare il proprio debito contributivo nei confronti dell'INPDAP;


se il Governo intenda assicurare alle parti sociali sul fatto che il debito sulle pensioni dei dipendenti pubblici non verrà coperto dai fondi destinati alle pensioni dei privati. (4-18351)