ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18350

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 712 del 31/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DIMA GIOVANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 31/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GOLFO LELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
SANTELLI JOLE POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
TRAVERSA MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
GALATI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 31/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 31/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18350
presentata da
GIOVANNI DIMA
mercoledì 31 ottobre 2012, seduta n.712

DIMA, GOLFO, SANTELLI, TRAVERSA, GALATI e ANTONINO FOTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

una forte scossa di terremoto, di magnitudo 5 della scala Richter, è stata rilevata nella notte tra il 25 ed il 26 ottobre 2012 al confine tra la Calabria e la Basilicata, nelle province di Cosenza e Potenza, con epicentro localizzato, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), tra i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel cosentino, e Rotonda in provincia di Potenza;

l'evento calamitoso, ultimo di un lungo sciame sismico, circa 2.200 scosse, che sta interessando la zona del Pollino da circa 2 anni, ha purtroppo causato la morte per infarto di un uomo di 84 anni, probabilmente per la paura provocata dalla forte scossa iniziale a cui ne sono seguite tante altre di assestamento tra 2 e 3,3 di magnitudo, e molteplici danni che hanno riguardato la strada provinciale Mormanno/Rotonda chiusa al traffico per caduta di massi, l'ospedale di Mormanno (Cosenza), immediatamente evacuato a scopo precauzionale, decine di abitazioni private del suo centro storico e la stessa cattedrale che sono state dichiarate inagibili, nonché alcuni crolli registrati ad Altomonte e nei comuni limitrofi;

l'attività di controllo strumentale sulla stabilità degli edifici pubblici e privati che sembrano essere stati maggiormente colpiti sta continuando a ritmo serrato attraverso gli interventi della protezione civile e dei vigili del fuoco e sta riguardando soprattutto i centri abitati inseriti nel perimetro dell'emergenza, che sono Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello, Acquaformosa, Morano, Castrovillari, Altomonte e Papasidero;

secondo quanto riferito dal sottosegretario alla protezione civile della regione Calabria, il bilancio dei danni subiti dai comuni colpiti dal sisma sembrerebbe ben più grave di quanto ipotizzato inizialmente, tanto è vero che si parla di almeno un 35 per cento di abitazioni lesionate, con punte di maggiore criticità in alcuni centri come Mormanno;

l'attenzione degli esperti adesso è rivolta al peggioramento delle condizioni meteo che non solo rischia di rallentare l'attività di monitoraggio e di conta dei danni ma anche di determinare un aumento del rischio idrogeologico su un territorio già pesantemente colpito;

non si comprendono le motivazioni che hanno spinto il capo della protezione civile nazionale ad affermare che non sussisterebbero le condizioni per dichiarare lo stato di calamità naturale atteso che la regione, nonostante gli apprezzamenti ed i meriti riconosciuti dallo stesso responsabile della protezione civile per la rapidità di intervento mostrata, non può fornire da sola tutte le risposte necessarie per far fronte a questa crisi e quindi sarebbe necessario un più concreto intervento del Governo che non dovrebbe esimersi dal guardare alle esigenze di questo territorio così come è stato fatto in altre parti del Paese -:

se il Governo sia intenzionato a dichiarare lo stato di emergenza per le aree coinvolte da un sisma che ha causato gravi danni ad una zona che ora risulta essere ancora più esposta a rischi di carattere idrogeologico;

quali iniziative intenda porre in essere per salvaguardare le popolazioni ed i territori in questione, anche da contraccolpi di carattere economico. (4-18350)