ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 712 del 31/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 31/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 31/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18346
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 31 ottobre 2012, seduta n.712

DI STANISLAO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che

nel 2006 lo Studio delle Nazioni Unite sulla violenza nei confronti dei minori rivela che «sono milioni i bambini nel mondo vittime di violenza, bambini che subiscono maltrattamenti [...] da quelle stesse persone che dovrebbero prendersi cura di loro»;

nello studio si raccomanda agli Stati di vietare ogni forma di violenza nei confronti dei minori, comprese le punizioni corporali e le altre forme di castigo crudeli o umilianti, in qualsiasi contesto, compreso quello familiare, entro il 2009. La richiesta di introdurre un divieto esplicito alle punizioni fisiche è stata indirizzata al nostro Paese anche dal Consiglio d'Europa, che nel giugno 2008 ha lanciato a Zagabria una campagna contro le punizioni corporali, per ottenerne l'abolizione e promuovere una genitorialità positiva in tutti i 47 Stati membri;

secondo l'iniziativa Global end all corporal punishment of children, nel mondo sono 32 i Paesi che hanno vietato le punizioni corporali in tutti i contesti, compreso quello familiare. In Europa sono 22 i Paesi che le hanno espressamente vietate, a partire dalla Svezia - prima nazione ad introdurre il divieto, nel 1979 - fino alla Polonia, che ha introdotto il divieto nel 2010;

in Italia, le punizioni fisiche sono proibite in ambito scolastico e anche dall'ordinamento penitenziario. Non sono, invece, espressamente vietate per legge punizioni fisiche sui bambini in ambito familiare, anche se a partire dal 1996 la Corte di cassazione, con la cosiddetta sentenza Cambria, ha riconosciuto l'illiceità dell'uso della violenza fisica o psicologica finalizzata a scopi ritenuti educativi -:

se il Governo intenda intraprende una riforma normativa che introduca il divieto esplicito di punizioni fisiche e altri comportamenti umilianti e degradanti nei confronti dei minori anche in ambito familiare;

se non ritenga necessario avviare campagne di sensibilizzazione a supporto della genitorialità positiva e contro l'uso delle punizioni fisiche come metodo educativo incentivando modelli educativi positivi. (4-18346)